Turismo 2025: IA in crescita e boom cicloturismo. Ma resta il nodo balneari

  • Postato il 10 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Le preferenze dei viaggiatori italiani sono tra i temi affrontati ieri nella seconda giornata della fiera del Turismo a Rimini. Presente anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, che ha partecipato al convegno di Confcommercio e Confesercenti dedicato alle concessioni balneari.

L’Ia e le preferenze dei viaggiatori italiani

I dati presentati dall’Osservatorio travel innovation della School of management del Politecnico di Milano mostrano che sempre più viaggiatori italiani utilizzano strumenti di intelligenza artificiale e chatbot per prendere ispirazione su mete: si tratta del 12%. Altrettanto rilevante è che il 33% ha fatto uso dell’Ia «per qualche attività legata al viaggio». L’Ia viene particolarmente apprezzata perché garantisce una maggiore autonomia e fornisce una risposta personalizzata in modo immediato. Tuttavia, l’Intelligenza artificiale non ha scardinato totalmente le vecchie abitudini: viene infatti utilizzata insieme ad altri strumenti tradizionali. Per le prenotazioni ci si affida quindi ai canali tradizionali: il 12% prenota i viaggi in agenzia, mentre il 45% preferisce un mix tra digitale e fisico. Tra l’altro, gli italiani intervistati hanno dichiarato di viaggiare quattro volte l’anno con l’obiettivo principale di rilassarsi. E in vacanza, le attività preferite sono quelle svolte all’aria aperta oppure quelle culturali, quindi visite ai musei e alle mostre. Con i numeri alla mano, è stato anche reso noto che nel 2025 l’e-commerce del turismo italiano ha raggiunto 41 miliardi di euro. E l’attività outdoor ha superato 1,1 miliardi, segnalando una crescita del 3%.

Il cicloturismo in Italia

Tra le attività all’aria aperta rientra anche quella del cicloturismo, con l’Italia che è il primo Paese scelto dai cicloturisti europei, come spiegato all’evento intitolato “Le prospettive del cicloturismo in Italia tra servizi ed infrastrutture”. Secondo il rapporto Viaggiare con la bici 2025 di Isnart-Unioncamere e Legambiente, lo scorso anno l’impatto economico del cicloturismo nello Stivale è stato di 9,8 miliardi di euro, con 89 milioni di presenze, registrando quindi un aumento del 54% rispetto al 2023. Il primato italiano però potrebbe essere superato da altri Stati europei che stanno investendo maggiormente in questo settore. Ciò che manca nel nostro territorio, ha sottolineato il vicepresidente di Fiab, Susanna Maggioni, è «una dashboard nazionale di raccolta e analisi dei dati, e la mancanza di un tavolo di lavoro congiunto sul Cicloturismo tra Minister dei Trasporti, del Turismo e dell’Ambiente». 

Concessioni balneari

Con la scadenza delle concessioni balneari ormai dietro l’angolo e dopo che Bruxelles ha negato gli indennizzi, nel punto stampa Salvini ha spiegato: «C’è un contenzioso ancora aperto con la Commissione Europea che, con due guerre in corso, si preoccupa di licenziare i balneari. Noi teniamo duro, anche perché è un comparto che porta 100 milioni di turisti in Italia e porta 10 miliardi di ricchezza in Italia». E ha quindi annunciato la possibilità di cambiare «il codice della navigazione» per consentire «che ci siano delle gare regolari». Ha ribadito che ci deve essere «attenzione soprattutto per le piccole imprese che faticano su quelle spiagge da tanti anni. Non ci può essere la grande impresa o la grande cooperativa che prende 10, 15, 20 spiagge e poi fa un monopolio sui prezzi e sui servizi». Motivo per cui la garanzia «di un indennizzo giusto» e il «riconoscimento del sacrificio fatto» sarà «qualcosa che porteremo a casa costi quello che costi, a costo di andare in Corte di Giustizia a Bruxelles» ha dichiarato il vicepremier. La sua linea è stata condivisa dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale che, sottolineando che negare gli indennizzi è «inaccettabile, ha aggiunto: «Sulla proposta di riforma del Codice della navigazione daremo tutto il supporto possibile». De Pascale ha poi rivolto un invito al premier, Giorgia Meloni, dicendo: «Dal 2006 tutti i suoi predecessori non hanno chiesto un incontro sul tema al presidente della Commissione europea: lo faccia lei, dedichi almeno un’ora del suo tempo per parlare di questo argomento con Ursula von der Leyen».

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Panorama

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