Turismo in bilico, Scrivano (Albergatori Upa): unire le forze e fare sistema unica strategia per il futuro

  • Postato il 2 novembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Carlo scrivano

Provincia di Savona. Archiviata la stagione turistica 2025, e’ già tempo di pensare alla prossima, ma nello stesso tempo proprio in questi mesi diventano giocoforza d’attualità temi come la destagionalizzazione e le prospettive (se ci sono) per tirare avanti in autunno e inverno.

E’ utile quindi affrontare questi temi con Carlo Scrivano, direttore dell’Upa, l’Unione Provinciale Albergatori, e imprenditore egli stesso, in una sorta di messa cantata quasi d’obbligo un paio di volte l’anno. Noi abbiamo anche cercato, per la verità senza fatica, di sradicarlo un po’ dalle posizioni che deve tenere a causa del suo ruolo per portarlo in territori più generali.

Scrivano, come è andata la stagione? Le chiediamo una risposta che vada oltre le statistiche, che spesso ci sembrano più ottimistiche della realtà. Ci indichi inoltre una cosa positiva e una negativa della scorsa estate.
“Com’è andata la stagione? L’abbiamo sfangata, tutto sommato, subendo soprattutto in primavera un meteo sfavorevole che si è accanito soprattutto nei week end più importanti e strategici. Questa capacità di resistenza, diciamo così, può essere considerata anche la cosa positiva che mi ha chiesto. Quella negativa, meteo a parte, e’ che siamo soggetti a fattori su cui non abbiamo alcuna possibilità di intervenire, come un quadro internazionale non tranquillizzante e soprattutto una capacità di spesa sempre minore, a volte reale, altre psicologica”.

Vede rimedi?
“Il primo è senza dubbio la necessità di sganciarci dal prodotto balneare. Quindi puntare sull’outdoor, che per fortuna da noi funziona, e organizzare eventi sportivi, enogastronomici e culturali che non durino una sola sera, valorizzare l’entroterra, sfruttare le piste ciclabili. Un esempio per tutti, la messa a sistema della rete museale da parte della Fondazione De Mari. Abbiamo parlato di capacità di spesa. Si tratta allora non di far spendere meno, ma meglio, offrendo più qualità. Certamente a cominciare dai servizi degli hotel, come navette da e per stazioni e aeroporti, ma anche pensando a eventi glamour, di livello, a 360 gradi. Mi vengono in mente a questo proposito le iniziative del Mare Hotel di Savona, iniziando da quella forse più famosa, con ospite Bob Sinclar. Inoltre, attrezzarsi per gli arrivi last minute. La gente si alza la mattina a Milano o Torino, chiede se c’è il sole e decide se partire o restare a casa”.

Come giudica la concorrenza delle strutture B&B?
“Se ne parla molto in questi giorni anche per i provvedimenti del governo, in provincia ne abbiamo più di ventimila. Non so se vado controcorrente, ma non credo costituiscano un grosso problema, a patto che rispettino le regole, soprattutto in tema di sicurezza, e che si evitino grosse concentrazioni, che rappresentano invece un’intollerabile concorrenza sleale”.

Parliamo del personale. Qual è il giusto equilibrio tra i diritti dei lavoratori e il conto economico dei datori di lavoro, cioè gli albergatori?
“Non è facile, ovviamente, però mi pare che ci si stia lavorando. Bisogna organizzare corsi di formazione di breve durata e premiare le aziende che tengono aperto un po’ di più, in modo che i dipendenti possano fruire di ammortizzatori sociali come le indennità di disoccupazione”.

In questo periodo quanti sono gli alberghi aperti?
“Più o meno un 10 per cento, Guardi, direi che chiudere a novembre, dopo otto mesi di lavoro, mi sembra giusto, e’ un po’ anche una tradizione che porta a godersi un meritato riposo, andare in vacanza o dedicarsi ai lavori di cui l’esercizio ha bisogno per manutenzione e miglioramenti. Poi si riparte per Natale”.

Come vanno dal vostro punto di osservazione i vostri compagni d’avventura che sono stabilimenti balneari, ristoranti e bar?
“I bagni marini vivono un momento particolare e bisogna attendere la fine del percorso per le concessioni. Bar e ristoranti, a cui aggiungerei i bistrot, hanno come tutte le categorie i loro problemi, ma mi sembra che chi punta sulla qualità ottiene buoni risultati”.

Apertura degli alberghi in bassa stagione. Dimentichi per un momento il suo ruolo: che cosa consiglia ai suoi colleghi? Meglio la prudenza o si può essere un po’ più intraprendenti?
“C’è una discriminante precisa. Chi non ha l’affitto da pagare può decidere in tranquillità, agli altri consiglio certamente la prudenza. Vorrei però trarre una conclusione da tutte queste nostre argomentazioni…”.

Ci dica.
“Oggi è difficile programmare, bisogna per forza attuare un’organizzazione alla destinazione, gli hotel devono costituire una rete di impresa tra di loro. Parlo della DMO, Destination Management Organisation, che è nata in provincia di Savona con Camera di Commercio, venti Comuni e undici associazioni di categoria, per muoversi nella direzione di cui abbiamo parlato. Non è più tempo che ognuno vada per conto proprio”.

Autore
Il Vostro Giornale

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