Tutti i rischi della manicure estrema

  • Postato il 8 settembre 2025
  • Di Panorama
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Unghie scintillanti, tempestate di glitter e strass. È il trend che da anni domina saloni di bellezza e social network, imponendo modelli estetici sempre più estremi. Ma dietro quell’apparenza luccicante si nasconde una realtà meno seducente: le manicure permanenti e semipermanenti non sono prive di rischi e da quest’anno saranno anche più regolamentate. Dal 1° settembre 2025, infatti, scatterà in tutta l’Unione Europea il divieto dell’uso di due sostanze molto diffuse nei prodotti per unghie, il TPO e il DMTA. Sono ingredienti impiegati nella polimerizzazione dei gel e degli smalti semipermanenti, ma classificati come tossici per la riproduzione e inseriti dall’UE tra le sostanze da bandire senza eccezioni. Non sarà più possibile produrre, vendere o utilizzare articoli che li contengano, nemmeno smaltendo scorte già in possesso. Una svolta che obbligherà estetiste e saloni a rivedere pratiche consolidate e che invita i consumatori a interrogarsi sui veri costi, non solo economici, di una manicure perfetta.

Perché anche se ora le unghie vengono viste solo come un accessorio estetico, un semplice supporto per gli smalti, da far allungare a dismisura, sottoponendole a trattamenti aggressivi, ripetuti e stressanti, ebbene no, non è questo il loro compito: sono lì per proteggere le nostre falangi, per rivestire la delicata pelle all’estremità degli arti, per facilitare la presa delle mani e la stabilità in generale. E i rischi per il loro benessere non provengono solo da queste sostanze, ora vietate: un gruppo di ricercatori delle statunitensi University of Pittsburgh e University California San Diego ha infatti studiato gli effetti dei dispositivi di polimerizzazione (le lampade che si usano per far indurire gli smalti semipermanenti e permanenti) sulle nostre mani, giungendo alla conclusione che possono portare a morte cellulare e a mutazioni del DNA, responsabili del cancro della pelle. La ricerca, pubblicata su Nature Communications ha creato grande preoccupazione nel mondo scientifico, considerando che nei soli Stati Uniti circa 3 milioni di persone si recano ogni settimana a fare manicure, e chi utilizza questo genere di smalti li rinnova, con una nuova seduta, in media 1 o anche 2 volte al mese: “I raggi UVA utilizzati da questi macchinari, necessari per asciugare e indurire lo smalto acrilico o il gel” spiega la dottoressa Alessandra Maria Cantù, dermatologa di Humanitas Medical Care “penetrano profondamente fino al derma e sono ben noti per il loro potenziale dannoso sul DNA, che conduce a un invecchiamento precoce della cute  e favorisce la formazione di cheratosi attiniche (precancerose) e tumori cutanei. L’esposizione frequente e prolungata ai raggi UV artificiali può quindi essere associata a un maggiore rischio di sviluppare il carcinoma squamo-cellulare, che, pur essendo meno aggressivo del melanoma, può causare metastasi”. Non per nulla, lo studio delle due Università statunitensi ha preso il via proprio da studi osservazionali, che correlavano estetiste e partecipanti a concorsi di bellezza a un aumentato rischio di rari tumori alle dita. Ma non di soli raggi UVA soffrono le unghie sottoposte a questi trattamenti, e senza voler esagerare in terrorismo psicologico, magari solo allo scopo di convincere amiche, figlie e nipoti dall’astenersi da queste pratiche alquanto tribali, occorre anche dire che -se il cancro vi sembra un’ipotesi remota e lontana nel tempo e ritenete che comunque l’estetica sia al momento un beneficio che supera il rischio- la manicure estrema espone anche ad altri pericoli, molto più immediati: “Occorre mettere in guardia le donne dall’eccessivo ricorso a questo tipo di manicure“ spiega Santo Raffaele Mercuri, primario di Dermatologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Associato di Dermatologia e Venereologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano “Anche perché, a parte appunto il rischio di carcinoma squamo-cellulare, sul quale si stanno portando avanti diversi studi, la polimerizzazione può esporre a disidratazione della pelle, assottigliamento delle unghie, atrofizzazione delle cuticole, infezioni fungine e batteriche e dermatiti allergiche da contatto: nei gel sono infatti contenuti agenti chimici come i metacrilati e nei processi di rimozione vengono usate solventi potenti come l’acetone. Oltre quindi a rischiare di far ammalare la pelle, si perdono anche i benefici estetici, con unghie che possono spezzarsi e apparire più vecchie, rigate e deboli”. Altro che artigli che brillano, abbagliano e conquistano. Se poi finite al Pronto Soccorso, per un problema qualunque, e c’è la necessità di monitorare i livelli di ossigeno nel sangue tramite saturimetro (quel dispositivo che tutti abbiamo imparato a conoscere e usare durante il Covid), dovete sapere che questi smalti lo impediscono: faranno quindi perdere tempo prezioso ai medici e verranno comunque rimossi di gran carriera.

Ma se comunque, nonostante tutto, non riuscite a rinunciare a questa pratica che poi dai, ammettiamolo, non è esattamente il massimo della raffinatezza, ci sono delle precauzioni che potete prendere e che servono a limitare (non annullare) i rischi: “Sicuramente sarebbe opportuno” continua Mercuri “prediligere centri estetici che utilizzano lampade a LED, meno dannose, piuttosto che a raggi UVA, responsabili di fotoinvecchiamento e di altri problemi. Purtroppo, essendo le prime anche più costose, non sono molto diffuse. Poi, prima della seduta, è utile applicare sulle mani e sulle dita una crema solare con massima protezione, ad ampio spettro, e magari indossare anche guanti con le punte tagliate, per cercare di salvaguardare il più possibile le mani”. Bando al risparmio quindi: solo centri che utilizzano LED, guai a rivolgersi ad estetiste fai-da-te che ricevono in casa in assenza di qualsiasi requisito di sicurezza, e soprattutto cercare di ridurre il più possibile il numero di sedute all’anno, magari riservando gli artigli glitterati a occasioni speciali, una tantum: “Tra una manicure e l’altra” conclude il professor Mercuri “Sarebbe utile tenere le unghie al naturale e usare il chitosano in smalto. E’ una sostanza che aderisce alle cheratine di cui sono composte le unghie e crea un film protettivo che garantisce corretta idratazione e rinforza l’unghia”. Oppure si può scegliere di tenerle corte, naturali, giovani, sane e non aggressive, per nessuno.

Autore
Panorama

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