Tutti vogliono nuovi droni: al Dsei di Londra la difesa entra in una nuova era

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Di Panorama
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Dall’esposizione Dsei Defense Show di Londra arriva la notizia che il Regno Unito amplierà la tecnologia dei droni intercettori sviluppata e sperimentata in azione dall’Ucraina. L’idea è quella di poter produrre e consegnare ogni mese migliaia di droni alle forze armate di Paesi definiti alleati ma anche al fuori della Nato.

L’accordo segue l’annuncio di questo mese da parte del produttore di droni Ukrspec-systems di investire 200 milioni di sterline in due stabilimenti produttivi nel Regno Unito, il primo grande investimento di un’azienda di difesa ucraina nel Paese.

Lo ha dichiarato il Segretario alla Difesa John Healey visitando la kermesse inglese, facendo riferimento al progetto ucraino Octopus e spiegando che Kiev condividerà la proprietà intellettuale relativa a un drone intercettore che si è dimostrato altamente efficace contro i droni d’attacco Shahed lanciati dai russi, in seguito a un accordo firmato con il suo omologo ucraino Denys Shmyhal.

Droni intercettori a basso costo

In cambio, il Regno Unito svilupperà ulteriormente e produrrà in serie i droni che, secondo Healey, costano meno del 10% dei sistemi russi che distruggono. Inizia così la corsa allo sviluppo di contromisure economicamente più vantaggiose.

Sebbene Healey non abbia fornito dettagli sul costo del drone intercettore, il Center for Strategic and International Studies ha stimato il costo di uno Shahed tra 10.000 e 35.000 dollari a seconda del carico utile installato, cifra che viene utilizzata come riferimento da non superare nella nuova produzione.

Healey ha spiegato: “I nostri amici ucraini condivideranno questa tecnologia e la proprietà intellettuale con il Regno Unito; a nostra volta, insieme la svilupperemo rapidamente e poi la produrremo in serie, fornendo ogni mese migliaia di droni intercettori all’Ucraina”.

Innovazione condivisa tra Ucraina e Regno Unito

Tale accordo consente al Regno Unito l’accesso a quelle che Healey ha definito le tecnologie all’avanguardia e alla velocità di innovazione che l’Ucraina ha dovuto sviluppare dal febbraio 2022, anche convertendo in droni armati prodotti nati per l’aviazione leggera e sportiva, dei quali era esportatrice.

Nei cieli di Russia e Ucraina si sono visti infatti anche velivoli leggeri come i Flight-Design CT e gli Aeroprakt A-22 trasformati in mezzi a controllo remoto. In cambio, Londra potrà fornire sistemi di produzione innovativi e prodotti e servizi per la robotica.

La sfida è dimostrare che il Regno Unito può aggiungere valore a quello che Healey ha definito un sistema di innovazione e produzione di eccellenza.

Il segretario ha concluso la conferenza stampa al Dsei dicendo: “C’è molto potenziale, ma la sfida ora è riuscire a mantenere la promessa fatta agli ucraini; se nei prossimi mesi riusciremo a farlo, inizieremo a vedere la Gran Bretagna dare un contributo ancora più significativo alla propria difesa e alle prospettive a medio termine, nonché ad accelerare e dotare le nostre forze di ciò che è necessario per il futuro”.

Il settore Unmanned in Italia

Il settore militare Unmanned – così si chiama quello dei droni – è tra i più attivi anche in Italia: Leonardo Helicopters prevede infatti di far volare per la prima volta il suo dimostratore tecnologico senza pilota Proteus nel prossimo futuro.

Nigel Colman, Managing Director di Leonardo Helicopters UK, ha affermato: “Il Prototipo è completamente costruito; i serbatoi di carburante sono stati installati e stiamo completando l’installazione del motore. Nelle prossime settimane effettueremo i test a terra necessari per poter fare in seguito le prove di volo. Il programma di test ci porterà probabilmente fino al periodo natalizio; non sappiamo come sarà il futuro del progetto, al momento ci stiamo consultando con i nostri partner, ma se si guarda a ciò che la Royal Navy sta proponendo, si tratta di fare una transizione verso l’aviazione senza equipaggio, ed è ciò per cui stiamo spingendo con tutte le nostre forze. Questo progetto è a basso rischio e a basso costo e ci dà l’opportunità di validare tecnologia autonomia dell’elicottero. Lo Aw09 è dotato di pattini e non è adatto all’ambiente marittimo, serve quindi sviluppare l’autonomia”.

Il dimostratore Proteus

Basato sulla cellula del modello AW09 (ex Marenco Swisscopter, quindi Kopter), il dimostratore è in fase di sviluppo a supporto di un’attività dimostrativa del valore di 81 milioni di dollari per la Royal Navy britannica.

Inizialmente il programma si concentrerà sulla configurazione necessaria per operazioni antisommergibile, con il velivolo destinato al dispiegamento di boe sonore, come riporta la testata Flight Global.

Non a caso al Dsei londinese è stato esposto un modello a grandezza naturale del Proteus. Il progetto punta a sviluppare un modello ibrido di stormo aereo imbarcato che combini assetti con e senza equipaggio per attività che comprendano anche intelligence, sorveglianza e ricognizione, ricerca e soccorso.

Autore
Panorama

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