‘Ubù, Re Scatenato’ imperdibile al Teatro della Tosse: la bulimia del potere è sempreverde
- Postato il 23 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Quanto bisogno c’è di Ubù, oggi, in un mondo in cui gli Ubù ci sono eccome (e non è un’accezione positiva) e lo si capisce assistendo a Ubù, Re Scatenato, nuova produzione del Teatro della Tosse (repliche sino al 26 ottobre alla sala Aldo Trionfo; dal 23 al 26 alla Claque c’è anche l’Ubù Rap).
La scelta, davvero azzeccata, di Emanuele Conte di rendere omaggio, ma attualizzandolo, all’Ubu Re che mise in scena 50 anni fa suo padre Tonino con le scenografie di Emanuele Luzzati, è una gioia per gli occhi e ribadisce la missione del Teatro della Tosse che con il grottesco, l’assurdo, il politicamente scorretto ha sempre giocato un ruolo di primissimo piano nel teatro italiano. E un po’ dispiace che Conte abbia annunciato che questo sarà il suo ultimo Ubù.
Il potere replica se stesso indipendentemente dalle epoche. Per questo Ubu è sempreverde.
Qui troviamo Padre Ubu e Madre Ubu ‘di oggi’ (Enrico Campanati, Susanna Gozzetti) intervistati da Sarah Pesca in quello che potrebbe essere uno dei tanti talk show del pomeriggio televisivo, dove regna l’ipocrisia di usare un linguaggio inclusivo lucrando però sulla tragedia, amplificata per questioni di audience. Un modo di procedere che mette in imbarazzo persino la coppia. I due Ubu ripercorrono il loro passato e i ricordi compaiono sul palco con le fattezze di Marco Taddei (Padre Ubu di ieri), Antonella Loliva (Madre Ubu di ieri, ma anche la Regina Polonia), Ludovica Baiardi (Bugrelao, Uomo libero, Beghina, Eleuteria), Pietro Fabbri (Cordolo, Spettro, Uomo libero, Zio PIsciambocca, Beghina), Marco Rivolta (Re Venceslao, Zar Russia, Giron, Caporale Pisciadolce, Frate Tiberge) in una commistione tra ‘attori più esperti’ e nomi ormai stranoti dei lavori della Tosse, con le nuove leve già apprezzate in altri spettacoli. Altro fattore che conferma l’impressione che la compagnia della Tosse è in ottime mani anche per i prossimi 50 anni. I ricordi rappresentano sia l’Ubu Re sia l’Ubu Incatenato, tra i due Ubu più celebri scritti dalla penna di Alfred Jarry alla fine del 1800.
La scenografia di Emanuele Conte è piramidale, con sedie e mobilio accatastato fino al vertice in cui compare, in pieno stile Ubu, anche una tazza da toilette e rispecchia in modo concreto la bulimia accumulatrice di Ubu e gli attori si muovono con sicurezza in un tourbillon di trovate sceniche molto divertenti. I costumi di Daniéle Sulewic e Daniela De Blasio sono bellissimi e senza tempo, reinterpretando la ventraglia di Ubù senza stravolgerla.
E noi? Pubblico? Che responsabilità abbiamo? Restiamo a guardare la sopraffazione, applaudiamo l’avidità. L’Ubù, Re Scatenato ci mette davanti alla nostra ignavia. Un memento soprattutto nel finale: a volte deridiamo i potenti per i loro comportamenti assurdi, ma la verità è un’altra. Sono come squali sempre affamati su cui c’è poco da sorridere.
Ubù Rap dal 23 al 26 ottobre (ingresso libero con biglietto del teatro)
Ubù Rap è un progetto artistico a cura del giovane artista Theo Rem: una performance espositiva ed immersiva, ispirata all’immaginario dello spettacolo Ubù, Re Scatenato, allestita negli spazi della Claque (23 e 25 ottobre ore 18:30, 26 ottobre ore 17).
Un percorso visivo e performativo che unisce installazioni artistiche, elementi scenografici e contributi sonori, per offrire al pubblico un’esperienza parallela e complementare alla messa in scena teatrale ed immergerlo nell’immaginario grottesco, surreale e satirico di questo personaggio legandolo alle manie collettive contemporanee e alle follie del teatro.
L’allestimento darà luogo a spazi dedicati ad esposizioni, interpretazioni artistiche e momenti performativi, concepiti per restituire in chiave contemporanea l’universo simbolico legato alla figura di Ubu e alla sua tradizione culturale.
Il percorso si articolerà tra la Claque e la Sala Trionfo a partire dal pomeriggio per accompagnare il pubblico all’inizio dello spettacolo.
Ingresso libero con il biglietto di Ubù, Re Scatenato. Prenotazione obbligatoria.