“Ucciso dalla furia woke”, “Vittima della sinistra”: gli interventi di Lega e FdI sull’omicidio del leader conservatore Usa Charlie Kirk

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Matteo Salvini ha portato un omaggio floreale all’ambasciata statunitense a Roma, per ricordare “un orgoglioso sostenitore della Libertà”. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa hanno parlato di “una ferita profonda per la democrazia”. Antonio Tajani ha condannato “la violenza verbale e la criminalizzazione del pensiero altrui, che possono accendere lugubri pensieri in menti malate”. Se da parte dei vertici del governo e delle istituzioni sono arrivati i doverosi messaggi di cordoglio per il barbaro assassinio di Charlie Kirk, all’interno dei loro partiti le prese di posizione sono state molto più nette, da un’identificazione diretta con la vittima a qualche conclusione generalizzata sui “colpevoli”. Dopo i messaggi di cordoglio dei leader della destra mondiale per l’omicidio di Kirk, anche i vari esponenti dei partiti conservatori italiani incentrano nelle ultime ore la loro comunicazione sul capo dei giovani Maga e accusano la sinistra di diffondere un clima d’odio.

La Lega pare essere il partito più attivo nel ricordare Kirk. Il vice segretario della Lega Roberto Vannacci, per esempio, ha chiesto al popolo conservatore di “continuare a combattere a testa alta e schiena dritta per valori, identità e libertà”. Ma sono molti gli esponenti del Carroccio a omaggiare “un marito, un genitore di due bambini, un uomo devoto alla propria famiglia e al proprio Paese, ucciso mentre difendeva le proprie idee”, riprendendo le parole di Salvini. Il deputato Eugenio Zoffili si è accodato a Trump, indicando come responsabile dell’omicidio “la retorica della sinistra radicale”. Luca Toccalini, deputato e coordinatore federale Lega giovani, ha dichiarato che “proporranno in ogni consiglio comunale un minuto di silenzio per ricordare Kirk, un ragazzo come noi ucciso per le sue idee”. La proposta è una chiara presa di posizione contro quanto accaduto ieri, al Parlamento europeo. La presidenza del Eurocamera ha respinto la richiesta, avanzata da Conservatori, Sovranisti e Patrioti, di osservare un minuto di silenzio in ricordo di Kirk. La decisione, spiegata dalla vicepresidente di turno dell’Aula, la tedesca Katarina Barley, ha scatenato le proteste delle destre.

Cordoglio unanime anche dal partito della premier. Il presidente del gruppo Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, descrive Kirk come “un conservatore pro Trump, cristiano evangelico militante che andava nei campus delle università e invitava chi la pensava in modo diverso a dibattere con lui alla pari, senza esclusioni”. E mette insieme: “woke, attivisti lgbt, marxisti, satanisti e chiunque altro”. Per il deputato FdI, Antonio Giordano, “Charlie Kirk è stato strappato alla vita da un vile attentato in un’università, là dove dovrebbe regnare il confronto delle idee e non la violenza. Era leggendario nella difesa instancabile della libertà, nella fierezza dei valori conservatori”. E conclude: “Chi odia ciò che rappresentiamo sceglie la parte sbagliata della storia”. Per Laura Corrotti, consigliera Fratelli d’Italia della Regione Lazio, è stato ucciso dalla “furia woke”.

Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia si dice “scioccato” dall’uccisione di “un giovane cristiano, marito e padre di due figli, che ha dedicato la sua vita a difendere la vita, la famiglia e la libertà educativa. Un modello di attivismo per tanti di noi”. Riferendosi alle battaglie antiabortiste di Kirk, dice: “È un’ora buia per chiunque difenda la dignità umana”. Anche per Brandi la responsabilità politica dell’omicidio è da attribuire alla sinistra “che alimenta da anni odio e menzogne contro i movimenti pro-life e conservatori”.

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