Ucraina, l’ex socio di Zelensky “aveva dossier su 527 tra ministri, deputati, giornalisti e investigatori anti-corruzione”
- Postato il 26 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Nomi, cognomi, indirizzi di residenza, numeri di telefono, estremi dei documenti di identità e informazioni relative alle famiglie di altrettante persone tra inquirenti, ministri, deputati e giornalisti tutti profilati in 527 fascicoli. Un archivio impressionante trovato nella disponibilità di quello che gli inquirenti chiamano il “back office” del gruppo che ruotava attorno a Timur Mindich. E’ l’ultima novità dell’inchiesta “Midas“, il presunto maxi-giro di tangenti da 100 milioni di dollari che avrebbe fatto capo all’ex socio in affari di Volodymyr Zelensky. Una nuova inquietante circostanza di cui ha dato notizia questa mattina Oleksandr Abakumov, capo del dipartimento investigativo dell’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu), che coordina le indagini, dinanzi al Comitato per le politiche anticorruzione del Parlamento di Kiev.
Tra i personaggi “dossierati”, ha spiegato Abakumov, figurano 15 inquirenti della Nabu, 16 deputati della Verkhovna Rada tra cui la presidente del Comitato anticorruzione Anastasia Radina -, 18 tra ministri e vice-ministri, 10 giornalisti, 9 dipendenti del Security Service of Ukraine (SBU) – la principale agenzia di intelligence del paese – ed ex dirigenti dei colossi energetici Ukrenergo e Naftogaz.
Tra i destinatari delle attenzioni del gruppo c’è anche lo stesso Abakumov. “Per quanto riguarda i dipendenti della Nabu – ha spiegato il magistrato -, abbiamo notato una tendenza. Il 22 gennaio 2025 firmai una richiesta per ottenere alcuni documenti da Energoatom (l’azienda statale attorno ai cui appalti, secondo i magistrati, ruoterebbe gran parte delle tangenti, ndr) . E 8 giorni dopo, il 30 gennaio, questa organizzazione criminale aveva già un dossier su di me”, ha osservato il detective. Che non è il solo notabile dossierato di cui si conosce il nome: tra i file “c’è un profilo molto dettagliato su di me, mia moglie e quasi tutti i nostri parenti”, ha fatto sapere su Telegram il deputato Yaroslav Zheleznyak, esponente del partito di opposizione Holos, primo vicepresidente della Commissione Finanze e fermo sostenitore delle riforme anti-corruzione, pubblicando alcuni estratti del fascicolo che lo riguarda (nella foto).
Interessanti anche le tempistiche illustrate durante la riunione, alla quale ha preso parte anche il Il direttore della Nabu Semen Kryvonos. Abakumov ha spiegato che una parte dei dossier è stata creata pochi giorni prima del “grande blitz” del 17 luglio 2025, giorno in cui la premier Yulia Svyrydenko aveva fatto sapere in Parlamento che il vincitore del concorso per dirigere il Bureau of Economic Security, agenzia che collabora con la Nabu e con la Procura specializzata anticorruzione (Sapo) non sarebbe stato nominato. L’annuncio era stato interpretato come il segnale che il governo era intenzionato a limitare l’autonomia delle due agenzie. Quattro giorni dopo, il 21 luglio, la polizia era entrata negli uffici della Nabu e aveva sequestrato materiale relativo a diverse indagini in corso, in quello che era stato un momento di forte pressione sulle istituzioni anticorruzione. Ventiquattro ore dopo il Parlamento aveva approvato il disegno di legge n. 12414 che mirava a porre la Nabu e il Sapo sotto il controllo del procuratore generale, che in Ucraina è nominato dal presidente. Lo stesso giorno Zelensky aveva firmato la legge.
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