Ucraina, Meloni non andrà al vertice dei volenterosi di Macron. Accordo con Merz per collegarsi da remoto
- Postato il 1 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un vertice a Parigi convocato dal presidente francese Emmanuel Macron per parlare delle trattative di pace in Ucraina. Ma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni marca una piccola ma significativa distanza: parteciperà, ma videocollegandosi senza volare a Parigi. La premier si sarebbe coordinata con il cancelliere tedesco Friedrich Merz per dare la possibilità anche di seguire il vertice in collegamento, spiegano fonti a conoscenza della questione. Giovedì mattina, dunque, all’Eliseo ci saranno Macron, il primo ministro Keir Starmer e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Probabile la presenza anche della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen insieme al segretario generale della Nato, Mark Rutte.
Oltre a Merz e Meloni, invece, probabile che si colleghi anche il premier polacco Donald Tusk alle prese con alcune grane di politica interna. Proprio giovedì, dopo il vertice dei volenterosi, Meloni riceverà il presidente della Polonia Karol Nawrocki. La presidente del Consiglio italiana da qualche mese sta marcando una distanza con i “volenterosi” Macron e Starmer: il governo italiano è contrario a inviare truppe sul terreno come garanzia di sicurezza per l’Ucraina. Meloni lo aveva già spiegato al primo vertice di fine marzo all’Eliseo e lo ha ribadito in tutte le occasioni possibili, anche nei giorni scorsi. Una posizione che aveva provocato la reazione degli alleati che a maggio l’avevano esclusa dalla trasferta a Kiev. Il coordinamento con Merz e i buoni rapporti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno fatto rientrare Meloni nei vertici europei sull’Ucraina. Anche stavolta, dunque, Meloni parteciperà. A Palazzo Chigi per qualche ora, nel week end, c’era il timore di una nuova esclusione, ma il lavoro diplomatico della premier con Berlino ha reso possibile il collegamento.
Nella decisione di non presentarsi all’Eliseo potrebbero aver pesato anche le ultimi liti diplomatiche tra Roma e Parigi. Dopo quella provocata dalle parole del vicepremier Matteo Salvini contro Macron sulle truppe a Kiev (“Taches al tram”), nelle ultime ore Palazzo Chigi ha risposto all’accusa del premier francese Francois Bayrou di fare “dumping fiscale”: “Stupiscono le sue dichiarazioni, sono totalmente infondate”.
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