Ucraina, Trump: ‘Zero progressi dopo la chiamata a Putin, non sono contento’. La Russia lancia 550 tra missili e droni

  • Postato il 4 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nulla di fatto, di nuovo, dopo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin. Nel pomeriggio di giovedì le parti avevano fatto circolare i contenuti del colloquio, ma nella notte italiana è stato il tycoon a cedere alla delusione e ammettere che la chiacchierata tra i due leader non ha portato alcun risultato: “Non ho fatto alcun progresso sull’Ucraina con Putin. Non sono contento“. E la Russia ne approfitta riversando sul Paese attaccato, nella notte, almeno 550 tra missili e droni, come riferito dalle autorità di Kiev, in uno degli attacchi più violenti dall’inizio del conflitto.

Il presidente americano torna poi sul tema del blocco di alcune armi all’Ucraina, sostenendo che il sostegno non si fermerà ma che questo deve essere ricalibrato in base alle esigenze di sicurezza interna al Paese: “Le abbiamo date e continuiamo a farlo, ma dobbiamo essere sicuri di averne abbastanza per noi”, ha detto. Parole che non convincono, mentre la motivazione più plausibile resta quella secondo la quale si tratterebbe di una strategia per mettere pressione su Kiev e velocizzare la fine del conflitto.

Intanto, la notte ha portato nuova distruzione nel Paese di Volodymyr Zelensky che nella giornata di venerdì dovrebbe avere un colloquio con Trump proprio sul tema delle forniture di armamenti. L’Aeronautica Militare ha dichiarato in un comunicato che Mosca ha lanciato 539 droni e 11 missili nel suo ultimo attacco. Le unità di difesa aerea hanno abbattuto 268 droni e due missili, ha aggiunto. Almeno 23 persone sono rimaste ferite e 14 sono state ricoverate in ospedale, ha confermato il sindaco della capitale, Vitali Klitschko. Inoltre, si registrano danni in edifici residenziali, negozi, in una scuola e in una struttura medica, lungo linee ferroviarie e in altre infrastrutture civili. Incendi sono stati segnalati in varie zone della città. Tymur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, ha esortato gli abitanti a chiudere le finestre a causa dei fumi prodotti dalle esplosioni.

“È stata una notte brutale e insonne” e “solo intorno alle 9 di questa mattina l’allarme antiaereo è cessato a Kiev”, ha poi scritto su X il presidente ucraino sostenendo che da Mosca sono stati lanciati “almeno 330 droni Shahed russo-iraniani” e missili, “compresi quelli balistici”. “Si è trattato di uno degli attacchi aerei più estesi, deliberatamente massiccio e cinico”, ha proseguito Zelensky secondo cui “ancora una volta la Russia dimostra di non avere alcuna intenzione di mettere fine alla guerra e al terrore”. Tutto ciò, ha concluso, dimostra che “senza una pressione davvero forte la Russia non cambierà il suo comportamento ottusamente distruttivo. Per ogni attacco di questo tipo contro persone e vite umane deve subire sanzioni appropriate e altri colpi alla sua economia, alle sue entrate e alle sue infrastrutture” e “tutto dipende dai nostri partner, in primo luogo gli Stati Uniti“.

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