Un dolcificante molto usato è associato a maggior rischio di ictus
- Postato il 11 maggio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Cos’è l’eritritolo e perché viene usato

L’eritritolo è un poliolo, o zucchero alcolico, naturalmente presente in piccole quantità in frutta e verdura, ma prodotto industrialmente per essere utilizzato in alimenti e bevande come dolcificante ipocalorico. È apprezzato per il suo gusto simile allo zucchero, l’indice glicemico pari a zero e l’assenza di calorie assorbite.
Viene comunemente utilizzato in:
- Snack “keto-friendly”
- Bevande energetiche
- Gomme da masticare senza zucchero
- Integratori e dolci per diabetici
Dal 2001 è autorizzato negli Stati Uniti come additivo alimentare, e nel tempo si è guadagnato la fama di dolcificante sano e sicuro. Ma i dati recenti mettono in discussione questa immagine.
Lo studio
Un recente studio presentato al 2025 American Physiology Summit ha sollevato preoccupazioni importanti: i ricercatori del laboratorio di Biologia Vascolare Integrata dell’Università del Colorado Boulder hanno osservato che una sola dose di eritritolo — pari a quella contenuta in una comune bevanda dolcificata — è sufficiente a generare effetti negativi sulle cellule dei vasi sanguigni cerebrali.
Gli scienziati hanno immerso cellule dei vasi sanguigni cerebrali umani in una soluzione contenente 30 grammi di eritritolo (quantità tipica di una lattina di bevanda “zero zuccheri”) per tre ore. Il risultato? Le cellule hanno mostrato livelli quasi raddoppiati di specie reattive dell’ossigeno (ROS), molecole dannose associate allo stress ossidativo e all’invecchiamento cellulare.
Inoltre, è stata riscontrata una riduzione significativa nella produzione di ossido nitrico, una molecola chiave per il corretto funzionamento dei vasi sanguigni. Questo effetto, spiegano gli esperti, può ostacolare la normale dilatazione vascolare e influenzare negativamente il flusso sanguigno, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute cerebrale e cardiovascolare.
Questi effetti sono coerenti con quelli osservati nelle prime fasi di malattie vascolari come la trombosi o l’ictus.
Perché lo stress ossidativo fa male al cervello
Lo stress ossidativo è un processo in cui i radicali liberi danneggiano cellule e tessuti. A livello cerebrale, ciò può compromettere:
- L’ossigenazione del tessuto nervoso
- L’integrità delle barriere ematoencefaliche
- La funzione sinaptica e cognitiva
L’accumulo di ROS può portare a un’infiammazione cronica, che è una delle cause principali del declino cognitivo precoce e di patologie neurodegenerative.
Studi precedenti: un trend confermato
La nuova ricerca non arriva isolata. Già nel 2023 uno studio pubblicato su Nature Medicine aveva evidenziato un legame tra alti livelli di eritritolo nel sangue e un rischio maggiore di eventi cardiovascolari, come infarti e ictus. Quella ricerca aveva coinvolto oltre 4.000 persone in Europa e Stati Uniti, tracciando una relazione significativa tra il consumo abituale del dolcificante e la formazione di coaguli nel sangue.
Alternative più sicure ai dolcificanti artificiali
Gli esperti invitano a un consumo più consapevole dei dolcificanti, evitando l’eccesso di eritritolo e valutando alternative naturali e meno dannose. Ecco alcune opzioni:
1. Stevia
Derivata da una pianta sudamericana, è dolce, naturale e ha un impatto minimo sulla glicemia. Al momento, non risulta associata ad effetti collaterali simili a quelli dell’eritritolo.
2. Estratto di frutto del monaco (monk fruit)
Altro dolcificante naturale, ricco di antiossidanti e privo di calorie. Ritenuto sicuro secondo le attuali evidenze.
3. Sciroppo di datteri o miele (con moderazione)
Contengono zuccheri semplici, ma anche micronutrienti e antiossidanti naturali. Ideali per chi non ha problemi di glicemia o segue una dieta flessibile.
Thomas M. Holland, docente alla RUSH University, spiega: “L’eritritolo sembra ridurre la produzione di ossido nitrico, compromettendo il flusso sanguigno cerebrale e aumentando lo stress ossidativo. Questi fattori possono danneggiare il cervello a lungo termine”.
Auburn Berry, autrice dello studio, sottolinea: “Anche una singola porzione giornaliera può creare uno squilibrio cellulare. Consigliamo di limitarne il consumo quotidiano”.
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