Un flop l'incontro Lecornu-sindacati. In arrivo una nuova giornata di sciopero
- Postato il 24 settembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Un flop l'incontro Lecornu-sindacati. In arrivo una nuova giornata di sciopero
AGI - Non è andato a buon fine l'incontro a Matignon tra il primo ministro Sébastien Lecornu e il movimento intersindacale, che annuncia una nuova manifestazione per il 2 ottobre. "Il primo ministro non ha fornito alcuna risposta chiara alle aspettative dei lavoratori", ha lamentato la leader della Cfdt, Marylise Léon, parlando a nome del movimento intersindacale, definendo l'incontro "un'occasione persa".
Ancora senza un governo e alla ricerca di un compromesso, in particolare con i socialisti, per approvare il bilancio 2026, Lecornu ha ricevuto l'intero organo intersindacale - in tutto otto organizzazioni - alla presenza dei ministri dimissionari Catherine Vautrin (Lavoro, Salute e Solidarietà), Astrid Panosyan-Bouvet (Lavoro e Occupazione) e Laurent Marcangeli (Funzione Pubblica).
Lo sciopero del 2 ottobre da confermare
Arrivati insieme a Matignon, i sindacati sono usciti insieme per esprimere il loro malcontento. Hanno annunciato una nuova giornata di scioperi e mobilitazioni per il 2 ottobre, una data che deve ancora essere confermata dall'organo intersindacale che si riunirà in serata.
Annullata la riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione
L'unico potenziale motivo di soddisfazione dei sindacati è l'annullamento di una nuova riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione, che sembra "partita bene", ha dichiarato Léon. I sindacati invece non hanno ottenuto una risposta positiva per quanto riguarda il raddoppio delle franchigie mediche e la soppressione di 3.000 posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Per giunta Lecornu non ha fornito "alcuna informazione specifica" sulla giustizia fiscale, ha lamentato Sophie Binet, leader della Cgt, deplorando "due ore di tergiversazioni".
Riforma delle pensioni
Quanto alla riforma delle pensioni del 2023, punto centrale delle richieste del sindacato, "è uno degli argomenti meno chiari", ha deplorato Léon. "Non ha detto una parola su una possibile sospensione", ha commentato Binet.
Dal suo arrivo a Matignon, dove ha subito promesso "cambiamenti sostanziali", il primo ministro ha già incontrato le organizzazioni rappresentative una per una. Al termine della giornata di scioperi e manifestazioni del 18 settembre, ha invitato i sindacati a tornare a incontrarlo.
Oggi altri incontri
Nel pomeriggio Lecornu incontrerà nuovamente le organizzazioni dei datori di lavoro e delle aziende. Il presidente dell'associazione francese dei datori di lavoro (Medef), Patrick Martin, ha denunciato le "teorie pericolose per le nostre imprese" che alimentano il dibattito, come la tassa Zucman. Martedì Lecornu ha incontrato, per la terza volta, i partiti di centro e di destra, sui quali intende raggiungere un accordo prima di tentare un compromesso con il Partito socialista. Secondo due fonti sindacali, Lecornu ha confidato di essere "il primo ministro più debole della V Repubblica": "Non sono Édouard Philippe, non ho 350 deputati su cui contare", ha detto.
Le richieste sindacali
I sindacati chiedono, in particolare, l'abbandono dell'innalzamento dell'età pensionabile a 64 anni, il blocco delle indennità, una nuova riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione e anche "la condizionalità sociale e ambientale degli aiuti pubblici alle aziende private".
Mobilitazione giovanile e protesta degli agricoltori
Intanto per giovedì 25 settembre, le organizzazioni giovanili chiedono una mobilitazione "in linea" con quella del 10 e 18 settembre e contro la mancanza di risorse per le università. Venerdì, gli agricoltori della Fnsea scenderanno in piazza per denunciare, in particolare, l'accordo con i paesi del Mercosur.
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