“Un gran pasticcio”, “No, ci ha lasciato in uno stato di esaltazione e stupore”: il nuovo Mission Impossibile di Tom Cruise divide la critica a Cannes 2025

  • Postato il 15 maggio 2025
  • Cinema
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Grande pasticcio o capolavoro action? Difficile capire come sia Mission Impossible – The Final Reckoning, l’ottavo e ultimo titolo del franchise con protagonista Tom Cruise che ha avuto la sua prima mondiale, Fuori Concorso, al Festival di Cannes 2025. La critica presente a Cannes che ha potuto vedere in anteprima il film diretto da Christopher McQuarrie si è nettamente divisa tra chi ha adorato il film e chi lo ha stroncato sonoramente. Partiamo dagli entusiasti. Peter Bradshaw del Guardian regala cinque stellette su cinque (!) titolando che Ethan Hunt (Cruise) “si congeda con un’avventura incredibilmente divertente”. La recensione, a dire il vero, non è proprio ricca di analisi ma è una generica sinossi sulle peripezie compiute da Cruise di persona.

Sulla stessa linea si posiziona Variety che con Owen Gleiberman spiega che con “Cruise si vola alto in un gran finale di serie emozionante e piano di sventure”. “Supera se stesso (Cruise ndr) nel modo più scandaloso. Vola letteralmente oltre tutte le acrobazie che ha fatto finora, lasciandoci in uno stato di esaltazione e stupore”, continua Variety esaltando appunto la performance fisica della star hollywoodiana. Due anni fa quando Cruise si lanciò in moto da una scogliera in Dead Reckoning Part One, fu impressionante, certo, ma tutto ciò che ricordo di aver provato è l’audacia fisica astratta.

In The Final Reckoning Cruise fa qualcosa su quell’aereo che nessuno stuntman potrebbe fare altrettanto bene: recita. Piega i suoi arti intorno al metallo con ogni fibra della sua paura e del suo desiderio mostrandoci la ferocia della volontà di Ethan di sconfiggere il male, che si sposa con la volontà di Cruise stesso non solo di intrattenerci, ma di lasciarci in uno stato rapito di stupore (…) Cruisi è determinato a salvare il film tanto quanto Ethan Hunt è determinato a salvare il mondo”. The Hollywood Reporter la pensa diametralmente all’opposto di Variety: “Se Dead Reckoning ha rischiato di esagerare con la sua raffica di scene spettacolari (…) Final Reckoning passa una quantità sproporzionata di tempo a trascinarsi tra riassunti, risme di spiegazioni e un linguaggio informatico che intorpidisce la mente. Ci sono così tante conversazioni a raffica sulla gravità della situazione che sembra di essere intrappolati in un interminabile debriefing in ufficio. A tratti si rasenta l’autoparodia”.

Su Vulture si arriva addirittura a parlare del film di McQuarrie come “un gran pasticcio”. “L’intera impresa puzza di Marvel-ite. Non solo i ripetuti stacchi dai film precedenti, ma anche la reintroduzione di personaggi secondari dimenticati da tempo e le rivelazioni di identità segrete, così come stupidi piccoli Easter egg (come se i fan di Mission: Impossible dovessero in qualche modo aver memorizzato la data di uscita dell’originale, come se fosse lo Star Wars Day o chissà cos’altro). Poi ci sono tutti i punti di sutura nella storia, le trame saltate, le promesse narrative non mantenute, per non parlare di uno sviluppo davvero importante che non viene mai spiegato a dovere. (C’è differenza tra non prendersi sul serio e prendersi estremamente sul serio ma non mantenere le promesse.) A volte sembra che non abbiano ancora finito di montare il video. A volte sembra che non abbiano ancora finito di girare”.

L'articolo “Un gran pasticcio”, “No, ci ha lasciato in uno stato di esaltazione e stupore”: il nuovo Mission Impossibile di Tom Cruise divide la critica a Cannes 2025 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti