Un luglio anomalo e piovoso regala buttate di porcini estivi nel sassellese e in alta Valbormida

  • Postato il 28 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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porcino estivo

Sassello. “Non ci sono più le mezze stagioni e nemmeno le stagioni di una volta”: spesso si sentono questi detti popolari che, però, sembrano essere sempre più veri. Il mese di luglio ad esempio dovrebbe essere quello più caldo e siccitoso ma quest’anno, dopo la vampata africana dei primi giorni, ha fatto registrare numerose piogge, alcune di forte intensità su tutto il nord Italia. Ed ecco che, se per gli amanti del caldo le ultime settimane sono state una delusione, non è così per gli appassionati fungaioli, che con un mese di anticipo si stanno divertendo a riempire i cestini.

I boschi del Sassellese, (dove proprio oggi, 28 luglio, è stato tratto in salvo un fungaiolo piemontese disperso nella foresta della Deiva grazie all’intervento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Alpino e del sindaco Gian Marco Scasso) ad esempio, sono già molto frequentati, ma anche l’alta Valbormida non lesina di dare qualche soddisfazione. Secondo i micologi esperti fino ad una ventina di anni fa sull’arco prealpino e appenninico della Liguria il cosiddetto boletus aestivalis, ossia il porcino estivo, si raccoglieva facilmente nei primi mesi della bella stagione, quando cioè le ultime piogge primaverili e le temperature in rialzo creavano al terreno le giuste condizioni per il proliferare dei funghi.

Ultimamente ci si è disabituati, concentrando tutte le attenzioni da fine agosto all’autunno. Il 2025 sta regalando buttate estive straordinarie, nel levante ligure sono già in fase calante mentre alcune zone più a ponente sono nel pieno della nascita di porcini. Quello che solitamente si va cercando in bassa montagna ora sembra spuntare anche in alta collina, in particolare dove spopolano le faggete. Per quanto riguarda l’utilizzo in cucina di questi porcini, nonostante il colore più chiaro, il profumo meno intenso e la consistenza più delicata rispetto al boletus edulis autunnale, essi possono essere gustati in vari modi, proprio come i loro successori. Secondo le nostre nonne, però, si adattano poco all’essiccatura.

Autore
Il Vostro Giornale

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