Un milione di euro non speso dal Comune di Lamezia, fondi Covid ora inutilizzabili

  • Postato il 26 ottobre 2025
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Un milione di euro non speso dal Comune di Lamezia, fondi Covid ora inutilizzabili

Comune di Lamezia Terme

Un milione di euro di fondi Covid non speso dal Comune di Lamezia Terme che ha erogato solo il 10% delle somme ricevute dal Governo nazionale


LAMEZIA TERME – Nel setaccio dei conti comunali da parte della Giunta Murone ci sono anche i Fondi Covid mai spesi ed in parte restituiti. Infatti, a giugno 2023 il Comune di Lamezia Terme era stato chiamato a restituire 109.680,94 euro alla Regione Calabria e oltre 43mila euro alla presidenza del Consiglio, secondo le determine n. 62 e 63 del 31 maggio 2023 (somme pare rimaste sulla carta). Ma nelle pieghe del bilancio che fine hanno fatto i contributi straordinari per il sostegno alle famiglie?

Intanto, l’Ente aveva ricevuto la somma di euro 1.136.701,39 in forza del decreto legge 73/2021 art. 53, convertito in legge 23 luglio 2021 n. 106 “Misure urgenti di solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie per il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche”. Somma da destinare al sostegno delle famiglie (aiuti alimentari; pagamento bollette e affitti).

FONDI COVID, DAL COMUNE DI LAMEZIA EROGATO SOLO IL 10%

Ma al Comune, avendo utilizzato solo il 10%, sarebbe avanzato l’importo di euro 1.078.026,82, ma non utilizzati per quelle finalità, perché l’amministrazione nella sua gestione fantasiosa non è stata in grado di spendere i soldi. Oltretutto la normativa emergenziale ‘Covid’, secondo l’ordinanza del Dipartimento della protezione civile n. 658 del 29 marzo 2020, autorizzava procedure in deroga al codice appalti per l’impiego delle risorse che avrebbero dato ristoro a centinaia di famiglie. Fu con la delibera di Giunta n. 360 del 22/12/2022, che si era programmato un percorso di spesa rimasto quasi interamente inattuato. Ma nessuno ha vigilato sui fondi per i cittadini meno abbienti: né la maggioranza né l’opposizione.

Può essere ancora utilizzato questo tesoretto? Pare di no, secondo il decreto interministeriale dell’8 febbraio 2024 del Ministro dell’Economia e del Ministro dell’Interno, recante disposizioni ai Comuni circa la restituzione dei “fondi ristori specifici di spesa non utilizzati al 31 dicembre 2022”, acquisendoli “all’entrata del bilancio dello Stato in quote costanti negli anni 2024, 2025, 2026 e 2027, con trattenuta del Ministero dell’interno a valere sulle somme spettanti a titolo di fondo di solidarietà comunale di cui all’articolo 1, c. 380, della legge 24 dicembre 2012, n. 228”.

DOVE SONO DINITE LE SOMME PER IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE?

Dunque, se è così, nei bilanci 2024, 2025, 2026 e 2027, l’importo di euro 1.078.026,82 avrebbe dovuto essere valorizzato per scalare minori entrate statali. Sarà stato così oppure sarà stato diluito nelle pieghe del bilancio? Tale domanda ci riporta all’argomento ‘utilizzo inappropriato’ della cassa vincolata, infatti, seguendo le mancate entrate Imu si avvalorerebbe tale ipotesi. L’Imu prevista nel bilancio 2022 era euro 18.434.954,00, incassati euro 6.115.198 a competenza 2022, con un disavanzo di euro 12.319.956,00; Imu prevista nel bilancio 2023 euro 19.056.731,00, incassati euro 8.020.691,00 a competenza 2023, con un disavanzo euro 11.036.040,00; Imu prevista nel bilancio 2024 euro 15.947.566,00- incassati euro 8.022.671,00 a competenza 2024, con un disavanzo euro 7.924.895,00.

Ebbene, se le riscossioni di entrate correnti sono meno della metà rispetto alle loro previsioni, come ha fatto l’ente a impegnare e pagare la spesa corrente prevista negli stessi bilanci? Utilizzando anche la cassa vincolata da Fondi Covid. Ne consegue che la causa principale della formazione dei disavanzi, che l’ente, anziché ripianarli, ha spostato in avanti (oggi sgamato anche dalla Corte dei conti), avviene sottostimando gli accantonamenti ai vari fondi (Fondo credito di dubbia esigibilità, Fondo contenzioso, Fondo perdite società partecipate, Fondo per copertura debiti fuori bilancio, ecc.) e si arriva alla metafora della Ferrari fantasma consegnata al sindaco Murone.

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