Un viaggio nel tempo: la Foresta Pietrificata di Damaraland

Esistono luoghi al mondo in grado di raccontare storie antichissime senza necessità di parole: la Foresta Pietrificata di Damaraland, nel cuore arido e selvaggio della Namibia, è senza dubbio uno di questi.

Non è solo una tappa obbligata per chi visita il Paese, ma un’autentica meraviglia dal passato talmente remoto da far vacillare ogni percezione umana del tempo.

Un paesaggio sospeso tra presente e passato

Nel nord-ovest della Namibia, a circa 45 chilometri dalla cittadina di Khorixas, la Foresta Pietrificata si presenta come un paesaggio inaspettato, quasi irreale.

Chi arriva fin qui, si trova dinanzi a uno scenario che non ha nulla a che vedere con le fitte foreste verdi cui il nome potrebbe far pensare: il terreno è disseminato di tronchi giganteschi, sdraiati a terra, in pietra pura, testimonianze fossilizzate di un’epoca in cui l’Africa aveva un volto completamente differente.

L’incredibile “foresta” è, infatti, il risultato di un evento naturale che trova origine nel periodo del supercontinente Gondwana, circa 280 milioni di anni fa, quando l’Africa e il Sud America erano ancora unite, e l’area che oggi conosciamo come “Namibia” era attraversata da grandi fiumi, soggetta a piene improvvise e devastanti.
E fu proprio una di queste antichissime alluvioni a trasportare enormi alberi nella zona, sommergendoli sotto strati di fango e sabbia: così, un processo lentissimo ma inesorabile trasformò i tronchi in pietra, sostituendo, molecola dopo molecola, la materia organica con silicio e altri minerali.

Camminare tra i tronchi della Foresta Pietrificata di Damaraland è come “attraversare un museo a cielo aperto”: ogni tronco custodisce una storia millenaria, resa visibile dalle sorprendenti sfumature che il processo di fossilizzazione ha lasciato sulla superficie delle pietre. Si passa dal marrone scuro al rosso più vivido, fino al bianco brillante, un caleidoscopio naturale che cambia colore con la luce del giorno.

Alcuni dei tronchi raggiungono dimensioni davvero impressionanti: si parla di esemplari lunghi fino a 50 metri, che suggeriscono l’immensità delle piante di un tempo ormai perduto: si tratta per lo più di gimnosperme, alberi che oggi non esistono più e che popolavano le terre di Gondwana prima ancora che i dinosauri calcassero il suolo terrestre.

Un patrimonio protetto, simbolo della Namibia selvaggia

La Foresta Pietrificata rappresenta un tesoro geologico e un patrimonio culturale riconosciuto e tutelato. Nel 1950, lo Stato namibiano ne ha ufficialmente sancito il valore, dichiarandola Monumento nazionale, a conferma della sua importanza dal punto di vista scientifico, turistico e identitario.

Chi viaggia da queste parti non può esimersi dal fermarsi a osservare, a toccare con mano cotante meraviglie che sfidano il tempo. E non è raro che l’esperienza si completi con la visita ai vicini siti di Twyfelfontein, dove incisioni rupestri altrettanto antiche svelano la storia dell’uomo e del suo rapporto con l’ambiente ostile ma affascinante del Damaraland.

Particolare della Foresta pietrificata, Damaraland
iStock
Particolare dell’incredibile Foresta pietrificata

Un viaggio che lascia il segno

In un Paese come la Namibia, dove la natura regna ancora sovrana e il turismo si fonde con l’avventura, la Foresta Pietrificata è senza dubbio una delle mete più suggestive e visitarla significa fare un passo indietro lungo la linea del tempo, fino a raggiungere un’epoca in cui la Terra era giovane, e il nostro sguardo su di essa ancora impossibile.

In un viaggio tra polvere rossa e orizzonti infiniti, la foresta di pietra ricorda che ogni cosa, anche ciò che sembra più effimero come il legno di un albero, può diventare eterno se il tempo e la natura decidono di conservarla.

Autore
SiViaggia.it

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