Una mutazione genetica rese i cavalli cavalcabili?

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Di Focus.it
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La domesticazione dei cavalli fu uno dei più importanti cambiamenti dell'Età del Bronzo: avvenuta in Eurasia circa 4.200 anni fa, permise agli umani dell'epoca di spostarsi e trasportare merci più velocemente e più lontano. Ma come siamo arrivati ad avere un tipo di cavallo sufficientemente forte e mansueto da poter essere cavalcato? A questa domanda ha provato a rispondere uno studio pubblicato su Science, che ha analizzato il genoma di 71 cavalli di diverse razze ed epoche, focalizzandosi in particolare su 266 regioni genetiche.. Gene del comportamento... Due geni hanno catturato l'attenzione dei ricercatori: il primo, ZPFM1, venne sottoposto a una forte pressione selettiva circa 5.000 anni fa e cambiò probabilmente il comportamento dei quadrupedi, rendendoli meno aggressivi e più facili da gestire e favorendone la domesticazione.. ... gene del fisico. Il secondo gene, GSDMC, sarebbe invece quello più direttamente connesso con la capacità di essere cavalcati degli animali: sottoposto a una pressione selettiva tra i 4.700 e i 4.200 anni fa, questo gene avrebbe portato a cambiamenti fisici, in particolare nella forma e nella struttura spinale del corpo, rendendolo più forte e adatto a sopportare peso. Nel giro di qualche centinaio di anni, questa variante genetica si diffuse in quasi tutti i cavalli.. Nonostante il gene GSDMC sembri aver giocato un ruolo chiave nell'evoluzione dei cavalli moderni, Ludovic Orlando, uno degli autori, sottolinea che alcune innovazioni culturali oppure altri geni non analizzati nello studio potrebbero essere stati altrettanto importanti. L'esperto si dice inoltre interessato a capire in che modo specifici tratti genetici possano aver contribuito al successo e allo sviluppo dei grandi imperi delle steppe che prosperarono grazie all'uso dei cavalli in Mongolia e in Cina..
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Focus.it

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