Una pillola che agisce sui muscoli che tengono aperte le vie aeree superiori potrebbe liberare dalle maschere notturne le persone che soffrono di apnea ostruttiva del sonno: in un test clinico di fase III, il medicinale ha più che dimezzato la frequenza delle interruzioni del respiro nei pazienti, e reso meno severi gli eventi di scarsa ossigenazione tipici della malattia. Della pillola contro l'apnea, che si avvicina alla richiesta di approvazione alla FDA americana, tratta un articolo sul sito di Science.. Apnea ostruttiva del sonno: di che cosa si tratta?. L'apnea ostruttiva del sonno, o sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome - OSAS), è una malattia caratterizzata da frequenti interruzioni della respirazione notturna, dovute all'ostruzione totale o parziale delle vie aeree superiori. La patologia, più diffusa negli uomini, si verifica in modi diversi. Ci può essere un'apnea vera e propria, cioè un'interruzione del respiro che va da 10 secondi a meno di 3 minuti; una riduzione parziale del respiro, o un progressivo aumento dello sforzo necessario per respirare seguito da un rapido sblocco.. L'apnea ostruttiva del sonno comporta sintomi come russamenti, risvegli improvvisi notturni con sensazione di soffocamento, eccessiva stanchezza e irrequietezza diurne, colpi di sonno alla guida, mal di testa al risveglio, impotenza. Le persone sovrappeso o affette da obesità sono più a rischio di apnea ostruttiva del sonno, così pure quelle con ostruzioni già presenti a livello di naso, bocca o gola, o con il collo corto e tozzo. Si stima che nel mondo, soffrano di apnea ostruttiva del sonno circa un miliardo di persone.. Apnea notturna: da che cosa è causata?. Alla base dell'apnea notturna c'è il collasso ripetitivo delle vie aeree superiori durante il sonno, quando i muscoli della gola si rilassano, restringendo le vie respiratorie e bloccando il passaggio dell'aria attraverso la gola. Cruciale è il ruolo del genioglosso, un muscolo incaricato di abbassare la lingua e farla protrudere in avanti, mantenendo così la gola aperta.. Apnea del sonno: le complicanze gravi. L'apnea del sonno può causare difficoltà quotidiane importanti sul lavoro, per la difficoltà nel concentrarsi; alla guida, per la facilità ai colpi di sonno; e può provocare disfunzioni sessuali. È spesso associata a ipertensione (pressione alta). E, alla lunga, la non sufficiente ossigenazione nelle ore di sonno favorisce problemi cardiovascolari (insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale, ictus) e metabolici (diabete).. Dormire mascherati per respirare meglio. I pazienti con apnea ostruttiva del sonno trovano giovamento sia dal controllo dei fattori di rischio (oltre all'obesità, il consumo di alcol e l'uso di sedativi), sia dalla terapia con ventilazione a pressione positiva continua delle vie aeree. Questo trattamento prevede l'uso di una maschera CPAP (Continuous positive air way pressure) che forza il passaggio dell'aria nelle vie respiratorie superiori nel sonno e facilita l'ossigenazione. La terapia con CPAP è estremamente efficace, ma alcuni pazienti non aderiscono di buon grado, per problemi di claustrofobia o per la riluttanza a farsi vedere mascherati dal partner con cui dividono il riposo notturno.. ll nuovo farmaco contro le apnee. La pillola contro le apnee è composta da due medicinali combinati: l'atomoxetina, già usata nel trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività (ADHD), aumenta i livelli disponibili del neurotrasmettitore norepinefrina nel cervello bloccandone la ricaptazione (riassorbimento) da parte delle sinapsi neurali. Nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno, il declino della norepinefrina contribuisce alla perdita di tono dei muscoli delle vie aeree e in particolare del genioglosso.. L'altro composto, l'arossibutinina, è una forma modificata di un farmaco usato per trattare l'instabilità vescicale e l'incontenenza urinaria. Impedisce al neurotrasmettitore acetilcolina di inibire il nervo che attiva il genioglosso, aumentando così il tono del muscolo durante il sonno.. I risultati sui pazienti. I due medicinali sono stati riformulati in un unico prodotto chiamato AD109, commercializzato dalla casa farmaceutica statunitense Apnimed. Dopo alcuni risultati promettenti in uno studio preliminare, nel 2023 la pillola è stata testata in un trial clinico randomizzato su 646 pazienti, che hanno ricevuto il farmaco o un placebo ogni notte per 6 mesi. Chi era stato effettivamente trattato ha avuto una diminuzione del 56% delle apnee o delle riduzioni del respiro, e un calo "significativo" della gravità e della durata degli episodi di scarsa ossigenazione, pericolosi per la salute cardiovascolare. . Il 22% dei pazienti ha raggiunto il controllo completo della malattia (meno di 5 episodi ostruttivi all'ora). I risultati parziali sono stati per ora riportati in un comunicato stampa. Dopo la conclusione in estate di un altro trial di fase 3, della durata di 12 mesi, saranno presentati in forma ufficiale nel corso di una conferenza scientifica fissata per il prossimo autunno.. I punti da chiarire. In attesa che la scoperta sia confermata in un articolo scientifico vero e proprio, resta da capire se il farmaco sia efficace anche contro i sintomi debilitanti dell'apnea, inclusi quelli diurni. Non del tutto chiaro è poi se il medicinale garantisca una riduzione degli effetti collaterali a lungo termine, né se dia complicanze - per esempio dovute all'effetto stimolante dei suoi principi attivi. Domande a cui andrà data risposta, prima della sottomissione della domanda di approvazione all'FDA, nel 2026..