Un’altra grana olimpica si abbatte su Livigno: sequestrato il cantiere per la pista da sci di Coppa del Mondo

  • Postato il 11 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Sequestrato il cantiere per la pista da sci di Coppa del Mondo a Livigno. Dopo i ritardi nella costruzione del parcheggio interrato al Mottolino, le contestazioni dei fornitori che non sono stati pagati e il rinvio della gara d’appalto della cabinovia di collegamento tra due versanti, un’altra grana olimpica si abbatte sul Piccolo Tibet. È stato beneficiato da una pioggia di milioni di euro per realizzare le opere dei Giochi invernali 2026 e si è offerto, in aggiunta, di ospitare una gara di Super G maschile valida per la Coppa del Mondo 2025-26, sostituendo temporaneamente la pista Stelvio di Bormio che sarà indisponibile visti i lavori in corso per preparare le gare delle Olimpiadi che si terranno a febbraio.

L’annuncio che Livigno era stata scelta per la prima volta come sede di gara risale a giugno, adesso però è arrivata la doccia fredda. In località Costaccia sono iniziati i lavori per prolungare la pista, così da renderla compatibile con le caratteristiche tecniche richieste per una manifestazione del genere. Il 9 settembre si sono presentati a quota 2.375 i carabinieri forestali del Nucleo di Sondrio e della stazione di Bormio. Hanno notificato un decreto di sequestro penale del cantiere, che porta la firma del comandante della stazione, in qualità di agente di polizia giudiziaria, per un’indagine preliminare condotta dal sostituto procuratore Daniele Carli Ballola. Deve accertare se esistano e siano regolari gli atti che autorizzano l’intervento ambientale. Un esposto ha infatti denunciato come siano in corso lavori di movimentazione terra, ma l’area non sia stata delimitata come richiesto dalle norme e come non compaia nemmeno un cartello con le indicazioni delle autorizzazioni edilizie.

Adesso compare, invece, un foglio con un “Avviso di esecuzione di sequestro penale” che vieta a chiunque di rimuovere i sigilli apposti e di accedere all’area senza permesso dell’autorità giudiziaria. Si tratta al momento di un accertamento preliminare, ma sufficiente a bloccare tutto, almeno finché non sarà chiarita la situazione della legittimità dell’intervento. Il punto si trova a monte del rifugio Costaccia e dell’arrivo dell’impianto di risalita. Alcune ruspe hanno già realizzato grandi mucchi di terra, posizionando alcuni manufatti in cemento e spianando l’area.

La gara di Coppa del mondo è prevista nell’area sciistica Sitas. La partenza è posta in prossimità del rifugio, sulla pista Tagliede – Li Zeta. L’arrivo è posto a 1850 metri di altitudine, nell’area di Carosello 3000, praticamente in paese, da dove sarà possibile vedere la parte finale del tracciato. La parte alta ha una pendenza non elevata, circa il 15 per cento, poi però il tracciato diventa più ripido, in qualche punto la pendenza arriva al 52 per cento, proprio dove la pista compie due svolte verso destra. La parte bassa ha una pendenza di circa il 40 per cento. La lunghezza del tracciato di gara è di 1.800 metri, il dislivello di 517 metri.

Dopo l’annuncio della Fisi, l’assessore alla Montagna di Regione Lombardia, Massimo Sertori, e il sottosegretario alla Presidenza con delega a Sport e Giovani, Federica Picchi, avevano dichiarato: “È un risultato straordinario che dimostra nei fatti la grande alleanza fra montagna e sport anche in senso istituzionale e politico, grazie alla costante collaborazione tra i due assessorati. È il frutto di un dialogo costante, a tratti anche dialettico, tra il territorio e la FISI con il suo presidente Flavio Roda e la FIS (Federazione Internazionale Sci). Viene così garantita, ancora una volta, la presenza della Coppa del Mondo in Italia e in Valtellina”.

Luca Moretti, presidente dell’azienda di promozione turistica Livigno Next, aveva aggiunto: “Lavorando insieme sapremo realizzare qualcosa di davvero straordinario. Sarà ancora una volta un’occasione importante per mostrare il valore e il potenziale del nostro territorio a livello internazionale”. Qualcosa evidentemente si è inceppato, se il cantiere è stato fermato. In quota era anche previsto l’abbattimento di alberi, per realizzare un nuovo tratto di pista. I carabinieri dovranno ricostruire l’iter progettuale e verificare eventuali responsabilità nell’ottenimento delle autorizzazioni.

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Il Fatto Quotidiano

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