Unical, 7 su dieci lavorano a un anno dalla laurea
- Postato il 11 giugno 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Unical, 7 su dieci lavorano a un anno dalla laurea
I risultati dell’annuale questionario di Almalaurea. All’Unical, nel campus di Arcavacata, il 93,8% dei giovani è contento del suo ateneo. E la quota di laureati che lavorano presto continua a salire
UN’ALTRA medaglia nel palmares già molto ricco dell’Unical. Questa volta viene da Almalaurea che somministra questionari agli studenti di tutti gli atenei italiani. Il Campus di Arcavacata è al primo posto in una speciale classifica, quella che misura il livello di soddisfazione espresso dai suoi laureati: il 93,8% valuta positivamente l’esperienza vissuta durante gli studi, oltre tre punti sopra la media nazionale (90,2%). Parallelamente, i dati occupazionali mostrano un’evoluzione favorevole: la quota di laureati magistrali (biennali o a ciclo unico) impiegati entro un anno dal titolo cresce dal 69,1% al 71,1%.
UNICAL, NUOVO TRAGUARDO
Anche a cinque anni dalla laurea si registra un incremento superiore al trend nazionale: si passa dall’82% all’84,3%. L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 7.510 laureati dell’Università della Calabria.
Un altro dato da evidenziare si riferisce alla geografia degli occupati. Oltre la metà dei laureati lavora al Sud (54,1%), il 32,4% è attivo nel Nord Italia, il 10,1% nel Centro e il 2,9% all’estero.
UNICAL, ASCENSORE SOCIALE PER LA CALABRIA
Poi c’è un altro elemento da sottolineare, quello relativo a un università che nasce per essere ascensore sociale di una Calabria dove troppe generazioni non hanno potuto affrontare gli studi perché le famiglie non ne avevano la possibilità. Il Campus di Arcavacata ha nel corso degli anni, sin dai suoi albori, in larga parte abbattuto questa piaga. E ancora oggi, leggendo i numeri di Almalaurea, l’Unical si conferma in questo sua prerogativa: nel 2024, il 75,1% dei laureati ad Arcavacata è il primo nella propria famiglia a ottenere un titolo accademico, un dato che supera di gran lunga la media nazionale (66,7%).
IL RETTORE LEONE: «SEGNALE INCORAGGIANTE»
«La recente indagine di Almalaurea – dichiara il rettore Nicola Leone – conferma con chiarezza il costante impegno dell’Università della Calabria nel mettere lo studente al centro di ogni azione strategica. I risultati restituiscono un quadro di crescente soddisfazione da parte dei nostri laureati, che apprezzano in modo particolare la qualità dell’offerta didattica e il valore del corpo docente, arricchito in questi anni da un’intensa attività di reclutamento di professori e ricercatori altamente qualificati.
UNICAL, LEONE: «AUMENTO TASSO OCCUPAZIONE DEI NOSTRI LAUREATI»
«Questo percorso di rafforzamento delle risorse umane ha prodotto effetti concreti sulla qualità complessiva dell’esperienza universitaria, come dimostrato anche dall’incremento del 26% delle domande di ammissione anticipata ai corsi di studio, in crescita per il sesto anno consecutivo. Un ulteriore dato particolarmente significativo riguarda l’aumento del tasso di occupazione dei nostri laureati, sia a un anno che a cinque anni dal conseguimento del titolo. Questo trend positivo rappresenta un segnale incoraggiante sull’efficacia del percorso formativo offerto dall’Ateneo – conclude il rettore – e sulla sua capacità di preparare con successo i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro».
IL RAPPORTO
Nel XXVII Rapporto sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati pubblicato dal consorzio Almalaurea si evince che Il 92,4% dei laureati esprime un giudizio positivo sul rapporto con i docenti, mentre l’86,7% considera il carico didattico proporzionato alla durata dei corsi. Riguardo alle strutture, l’86,9% giudica adeguate le aule utilizzate. In generale, la soddisfazione per l’esperienza universitaria si attesta al 93,8%, confermando risultati superiori alla media nazionale. La percentuale di intervistati, infine, che sceglierebbe nuovamente l’Università della Calabria raggiunge addirittura l’88%.
LE RETRIBUZIONI
Anche le retribuzioni seguono un andamento positivo: a un anno dalla laurea il compenso netto mensile medio è salito da 1.355 a 1.403 euro; a cinque anni da 1.616 a 1.676 euro. Il 79,5% dei laureati magistrali considera efficace il titolo conseguito e il 64,3% afferma di utilizzare in modo consistente le competenze acquisite per le attività lavorative.
Ma i dati complessivi in questo caso non collocano l’Unical, come era prevedibile, in una posizione di vertice. A un anno dal titolo di laurea, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.492 euro per i laureati di primo livello e a 1.488 euro per i laureati di secondo livello, in aumento, in termini reali, del 6,9% per i laureati di primo livello e del 3,1% per quelli di secondo livello rispetto al 2023.
RETRIBUZIONI A CINQUE ANNI
A cinque anni dal conseguimento del titolo la retribuzione mensile netta è pari a 1.770 euro per i laureati di primo livello e a 1.847 euro per quelli di secondo livello; anche in tal caso, tali valori figurano in aumento, in termini reali, rispetto all’analoga rilevazione del 2023: +2,9% per i laureati di primo livello e +3,6% per quelli di secondo livello.
RETRIBUZIONE RITENUTA NON ADEGUATA
Nonostante i dati mostrino un miglioramento sul fronte retributivo è interessante rilevare che oltre il 30% degli occupati ritiene la propria retribuzione poco o per niente adeguata rispetto alla professione e al ruolo che ricopre : a un anno dalla laurea tale quota è pari al 31,5% tra i laureati di primo livello e al 35,0% tra quelli di secondo livello.
TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, c’è da dire che le forme di lavoro più diffuse, tra i laureati occupati a un anno dal titolo, sono i contratti alle dipendenze a tempo indeterminato (39,5% tra gli occupati di primo livello e 29,8% tra quelli di secondo livello), i contratti a tempo determinato (28,0% e 23, 6%, rispettivamente) e i contratti formativi (15,3% e 22,3%, rispettivamente). Svolge invece un’attività in proprio il 10,4% degli occupati di primo livello e l’8,3% degli occupati di secondo livello.
METÀ LAUREATI IN ITALIA È DONNA
Secondo il Rapporto AlmaLaurea 2025 oltre la metà dei laureati in Italia è di genere femminile: nel 2024 è il 59,9%, quota che risulta tendenzialmente stabile negli ultimi dieci anni. Le donne hanno un’incidenza più alta nei corsi magistrali a ciclo unico: 69,4% rispetto al 57,8% nei magistrali biennali e al 59,4% nei corsi di primo livello.
Il Quotidiano del Sud.
Unical, 7 su dieci lavorano a un anno dalla laurea