Università, stop al pagamento dei dottorandi causa occupazione. Le reazioni: “Ricatto inacettabile”
- Postato il 30 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, l’Università di Genova avrebbe bloccato l’erogazione delle borse di dottorato per il mese corrente. La ragione – contenuta in una mail inviata ai dottorandi – sarebbe dovuta all’occupazione del rettorato di Balbi 5 da parte di studentesse e studenti da giorni in protesta pro Gaza e contro gli accordi commerciali dell’Ateneo con aziende israeliane in qualche modo coinvolte nel conflitto: gli amministrativi non risciurebbero ad accedere agli uffici.
Un blocco delle retribuzioni che ha immediatamente innescato una reazione politica e sindacale, con i collettivi precari e le forze politiche che denunciano il tentativo della governance di creare una “guerra tra poveri” all’interno dell’Ateneo.
Il “ricatto” sui precari e la “guerra tra poveri”
La protesta studentesca è focalizzata sulla richiesta all’Università di rescindere tutti gli accordi che coinvolgono l’industria bellica e qualsiasi relazione con istituzioni israeliane, in solidarietà con la popolazione palestinese e contro il genocidio in corso a Gaza. Su questo scenario interviene l’Assemblea Precaria Genovese, collettivo di precari del mondo universitario e della ricerca. Il gruppo esprime piena solidarietà agli occupanti e ne chiede l’immediato ritiro delle denunce, vedendo nella mobilitazione la continuazione della propria lotta “contro tagli, guerra e precarietà”.
Il collettivo collega direttamente la propria condizione di precarietà al costante definanziamento dell’Università e alla crescente influenza di investitori privati legati, anche indirettamente, al settore bellico. Il blocco degli stipendi, in questo contesto, viene condannato come un inaccettabile tentativo di “ricatto” e di creare divisioni: “Condanniamo fermamente il tentativo della governance di unige di creare una ‘guerra fra poveri’, andando a colpire la parte più precaria del settore della ricerca attraverso il ritardo dei pagamenti delle borse di dottorato,” si legge nel comunicato. “Non possiamo credere che nel 2025 un pagamento dipenda dall’accesso a un luogo fisico o da documenti in formato cartaceo, pertanto esortiamo l’Ateneo a procedere al più presto con il saldo di quanto dovuto.”
Sinistra Italiana: “Serve soluzione immediata”
Anche Sinistra Italiana Liguria è intervenuta duramente. Il partito sottolinea come sia “inaccettabile” che i precari della ricerca vengano “ulteriormente penalizzati” da questa situazione.
L’appello di Sinistra Italiana è rivolto direttamente al Rettore e agli organi di governo: “Ciò che si sta delineando – vogliamo credere in modo non deliberato e strumentale – è un quadro di contrapposizione tra il mondo del lavoro e la giusta mobilitazione degli studenti. Chiediamo quindi con forza che l’Università di Genova trovi al più presto una soluzione per sbloccare i pagamenti, garantendo il tempestivo accredito degli stipendi e degli assegni, senza che questo comporti alcuna limitazione alla libertà di espressione e di protesta.”
Viene appoggiata inoltre la richiesta della FLC CGIL UniGe di aprire un tavolo di confronto urgente tra Rettore, Consiglio di Amministrazione, rappresentanze studentesche e organizzazioni sindacali, per individuare una soluzione immediata e condivisa che ricomponga le tensioni.