Uno dei conservatori più giovani del Mezzogiorno mette in musica il Padiglione Italia dell’Expo di Osaka
- Postato il 25 settembre 2025
- Musica
- Di Artribune
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È di ampio respiro il progetto che porta il maestro Filippo Arlia con il Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese, in cui è docente, al Padiglione Italia dell’EXPO 2025 di Osaka; dove è stato protagonista, con colleghi, e soprattutto allievi, di un programma eterogeneo, ideato per aprire nuove strade ai giovani e offrire, tra classica, lirica e world music, una panoramica sulla scena musicale del nostro Paese con un focus sul Sud Italia e la Calabria, spesso ai margini dalla scena internazionale. “Per noi dare spazio ai giovani è naturale e prioritario” ha osservato Filippo Arlia, “non solo per dare loro l’opportunità di confrontarsi con una platea internazionale ma anche per dimostrare che la musica è un linguaggio universale privo di barriere, anche tra i generi. Vogliamo riportare tutta la musica, compreso quella oggi definita classica, tra i ragazzi. Così ci impegniamo a trasmetterla” ha continuato “in tutta la sua autenticità, passionalità e freschezza e chi meglio degli studenti stessi può farlo?”
Il Padiglione Italia all’EXPO 2025 di Osaka
Una cinque giorni di eventi nel teatro, suggestivo ingresso del Padiglione Italia all’EXPO, uno dei più visitati della manifestazione, costruito interamente in legno e materiali sostenibili “per isolare senza isolarsi”. Una struttura progettata dall’architetto Mario Cucinella secondo il modello della Città ideale del Rinascimento per dialogare, anche attraverso il giardino pensile, con The Gran Ring, imponente opera in legno, di Sou Fujimoto; un anello di proporzioni colossali che, con i suoi 2 km di diametro, abbraccia l’intera EXPO e si fa metafora del concetto di “Unity in Diversity”, offrendo oltre a una magnifica passeggiata verdeggiante con visuale dall’alto sulla manifestazione, anche un corridoio ombroso ai visitatori accaldati.
I concerti del Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese all’EXPO 2025 di Osaka
Così, dal 16 al 19 settembre, la vivacità e il calore del Sud Italia hanno animato gli spazi interni ed esterni del Padiglione Italia. L’orchestra sinfonica della Calabria, diretta da Giuseppe Blefari ha aperto il programma con i concerti Quadri d’opera, in cui allievi e professori del Conservatorio hanno performato ricercate aree d’opera, selezionate non tra le più famose per compiacere il pubblico ma tra quelle meno note per dare modo ai cantanti di esprimersi al meglio; con l’unica eccezione del finale in cui, riuniti tutti in scena, hanno intonato la celebre aria della Traviata Libiamo.




La world music del Loccisano Piccioni Duo dalla Calabria a Osaka
Di tutt’altro genere è stata la performance del Loccisano Piccioni Duo, composto da Francesco Loccisano alla chitarra battente e Andrea Piccioni ai tamburi a cornice che hanno fatto ballare il pubblico internazionale dell’Expo ai colorati ritmi di una world music tutta italiana. Il duo ha proposto alcuni brani dell’ultimo disco di Francesco Loccisano, Upgrade, in cui è al centro la chitarra battente, strumento raro che mantenendo l’accordatura antica dal XVIII Secolo è in uso solo nel Meridione e costituisce un pilastro della world music calabrese.
Filippo Arlia e Duettango al Padiglione Italia di Expo 2025 a Osaka
Sala gremita per l’attesissimo Duettango, il progetto di Filippo Arlia, proiettato anche all’esterno, con cui il maestro, dismettendo i panni di direttore d’orchestra, dal 2008, ripropone in chiave rivisitata il repertorio di Astor Piazzolla, suonando come pianista in stretto dialogo con Cesare Chiacchiaretta al bandoneon, strumento tipicamente argentino, e con l’affiatata formazione composta da Andrea Timpanaro al violino, Marco Acquarelli alla chitarra, Filippo Garruba alle tastiere e synth, Andrea Piccioni ai tamburi a cornice e caon.
“La scelta di presentare a Osaka un repertorio di Astor Piazzolla”, precisa Arlia: “non è in contraddizione con lo scopo dell’evento, dal momento che il celebre musicista, era argentino di nascita ma italiano d’elezione e di origine per la provenienza di entrambi i genitori; dunque, perfetto ambassador del nostro Paese in Giappone”. Legame, quello con il Paese del Sol Levante a cui Arlia ha reso omaggio portando per la prima volta in assoluto il bandoneon originale di Astor Piazzolla con cui da bambino cominciò a muovere i primi passi nel mondo della musica; donato per l’occasione da Laura Escalada Piazzolla, presidente della Fundación Piazzolla e vedova del maestro.

Duettango e il Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese al Padiglione Italia di Osaka 2025
Questa iniziativa densa di significati segna un momento importante nella carriera di Filippo Arlia, come docente e come musicista. Dal 1° ottobre il maestro lascia la cattedra di pianoforte per passare a quella di direzione d’orchestra perché, come spiega “sebbene il mio primo amore sia il pianoforte è giusto andare avanti. La mia mission è avvicinare i giovani alla musica e, specialmente nel Meridione, la bellezza da sola non basta. Bisogna coinvolgerli, appassionarli, come abbiamo fatto anche portandoli qui. Siamo uno dei conservatori più giovani d’Italia, come si evince anche dall’età media del corpo docenti” ha continuato “una realtà che ci pone davanti a tante sfide, non ultima quella di essere riusciti ad arrivare a Osaka come uno dei quattro conservatori selezionati in Italia; ma che, nel frattempo ci garantisce le giuste energie per affrontarle e per stringere rapporti forti e sinergici con i nostri allievi”.

Per quanto riguarda la musica, l’esibizione a Osaka coincide con l’uscita del nuovo disco, prodotto da una casa discografica italiana ma realizzato in Giappone con una tecnologia all’avanguardia che, privando il vinile del pigmento nero ottimizza la qualità del suono. Insomma, un bel traguardo per Filippo Arlia e il Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese, non un semplice team di lavoro ma una squadra affiatata di persone che ogni giorno si impegnano per un obiettivo comune: aprire sempre più strade ai giovani e al Sud Italia, nella convinzione che “la musica è una comunione di intenti in grado di superare stereotipi e pregiudizi”.
Ludovica Palmieri
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