Uno sguardo inedito sull’antica Metlosedum: l’affascinante scoperta a Melun, in Francia

  • Postato il 19 giugno 2025
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  • Di SiViaggia.it
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A Melun, nel cuore della Senna e Marna, è emerso un pezzo di storia dimenticata: gli scavi condotti nel cortile dell’ex Scuola Magistrale, costruita tra il 1878 e il 1880, stanno riportando alla luce un intero quartiere gallo-romano appartenente all’antica città di Metlosedum.

Questa scoperta, resa possibile grazie al lavoro dell’INRAP e del Servizio di Archeologia Dipartimentale della Senna e Marna (SDASM), svela i segreti della vita quotidiana in epoca romana. I reperti sono stati visibili al pubblico durante le Giornate Europee dell’Archeologia, offrendo un’occasione unica per riscoprire il passato di Melun.

Melun, da crocevia gallico-romano a centro urbano moderno

Situata a circa 40 km a sud-est di Parigi, l’area urbana di Melun si sviluppa lungo un’ansa della Senna, tra le alture della Brie e del Gâtinais. In epoca romana era conosciuta come Metlosedum e faceva parte del territorio dei Senoni, un popolo gallico la cui capitale era Sens. Annessa alla provincia della Gallia Lionese sotto Augusto, Metlosedum era strategicamente posizionata vicino ai confini con altri importanti centri gallici come Meaux, Parigi e Orléans.

Un sito nel cuore dell’antica città

L’area di scavo copre circa 3.500 m² ed è localizzata all’incrocio tra due vie principali dell’antica città: il decumano (oggi sotto rue de Belle Ombre) e il cardo (corrispondente all’attuale rue de Dammarie). Questo punto nevralgico rappresentava un isolato urbano ben strutturato, parte integrante della rete viaria della Melun romana.

I resti di una possibile domus gallo-romana

Durante gli scavi sono emersi i resti di due complessi edilizi distinti, separati da spazi aperti e strutture di servizio. Il primo, a ovest, presenta un imponente edificio rettangolare di circa 700 m², orientato nord-sud e affacciato sul cardo. Alcune sue fondamenta in pietra e malta di calce sono ancora visibili, e la pianta suggerisce una disposizione attorno a un cortile centrale.

In un angolo dell’edificio, una cantina sotterranea ben conservata testimonia la qualità costruttiva: pareti in malta, nicchie murarie e una scala articolata in tre rampe lasciano ipotizzare la funzione residenziale di alto livello, probabilmente una domus, simile a quella rinvenuta in Place Lucien-Auvert nel 2008.

Un secondo edificio e tracce di vita quotidiana

Circa 40 metri più a est è stato individuato un secondo nucleo abitativo, di circa 600 m², attualmente in fase di studio. Sebbene i resti siano stati parzialmente danneggiati da infrastrutture moderne, è stato individuato un possibile spazio cucina, con un focolare quadrangolare in tegole e condutture in terracotta. Non si esclude che le due aree edilizie, occidentale e orientale, facessero parte di un unico complesso residenziale di oltre 2.000 m².

Pozzi, fosse e strutture di stoccaggio

Nel sito sono stati individuati otto pozzi antichi, realizzati con pietrisco calcareo, oltre a numerose fosse, cantine senza muratura e buche per pali, indizi di un’architettura mista. Questi elementi delineano l’organizzazione funzionale del quartiere, con aree destinate allo stoccaggio, all’approvvigionamento idrico e alle attività domestiche.

Le tracce della Seconda Guerra Mondiale

Curiosamente, il sito conserva anche resti di trincee costruite durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugi antiaerei nel cortile della scuola. In una di queste strutture è stato rinvenuto un elmetto Adrian, databile intorno al 1926, che aggiunge un ulteriore livello di stratificazione storica al luogo.

Il sito aperto al pubblico per le Giornate Europee dell’Archeologia

In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il sito è stato eccezionalmente aperto il 14 giugno, dalle 10:00 alle 17:00. I visitatori hanno avuto l’opportunità di dialogare con gli archeologi dell’INRAP, del SDASM e del servizio comunale, e scoprire i risultati delle ricerche condotte in questo luogo straordinario, testimonianza viva della lunga storia di Melun.

Autore
SiViaggia.it

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