Uomini e ritocchi, la chirurgia estetica è il nuovo must anche per lui

  • Postato il 1 maggio 2025
  • Di Panorama
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Lo sguardo «vecchio», le maniglie dell’amore, il naso con la gobba e quella pancia che non cala. L’uomo del 2025 si guarda allo specchio e non si piace. E mentre fino a una decina d’anni se ne faceva una ragione, ora corre dal chirurgo estetico. Lo stigma non c’è più: il ritocchino non è (solo) cosa da donne ma un mercato notevole, che si rivolge ai maschi di tutte le età.
Sdoganati dai social e vip assortiti, i cui volti e corpi dimostrano 10 o 20 anni in meno dell’età effettiva, gli interventi estetici riscuotono sempre più interesse da parte degli uomini: secondo un’indagine condotta dagli istituti Bilendi e mUp Research, negli ultimi due anni quasi 7 milioni e mezzo di maschi italiani si sono sottoposti a interventi di medicina o chirurgia estetica.
Spendendo in media oltre tremila euro a testa, il 28 per cento in più di quanto sborsato dalle donne. E il 30 per cento di loro ha meno di 25 anni.

Ma cosa chiede questo Narciso moderno, quando varca la soglia di un centro di medicina estetica? «Chiede la luna» scherza, ma non troppo, Franz Baruffaldi Preis, direttore del Centro ustioni e chirurgia plastica e ricostruttiva dell’ospedale Niguarda di Milano e chirurgo estetico. «Gli uomini vogliono apparire più giovani e più snelli, e ammorbidire i profili. Sono molto richiesti i trattamenti micro invasivi, come i filler per appianare le rughe – soprattutto attorno agli occhi – o per migliorare la proiezione della punta del naso. Siccome l’uomo ha in genere più paura della donna nell’affrontare la chirurgia, davanti a un naso importante, con forti gibbosità e una punta cadente, preferisce queste tecniche light a un vero intervento».

Poi c’è la pancia, che dopo i 50 anni diventa un problema, soprattutto nei tempi del rapido dimagrimento consentito dai nuovi farmaci tipo Ozempic e Wegovy, che fanno perdere molto peso in poco tempo ma lasciano strascichi sotto forma di addominali flaccidi. «A quel punto, vengono a informarsi per fare il cosiddetto body sculpturing e ottenere la “tartaruga” sull’addome: interventi che permettono di togliere il grasso da una parte e reinserirlo in un’altra per creare la forma desiderata» continua Preis. «Però il risultato non è così semplice da raggiungere: si rischia un po’ l’effetto materassino gonfiabile. Invece, se si ha una piccola percentuale di grasso a livello delle “maniglie dell’amore”, sui fianchi, si può fare un’efficace liposuzione».
Occhio quindi a cosa chiedere, e a cosa aspettarsi, perché la delusione può essere dietro l’angolo. Non solo a livello estetico, ma anche psicologico e mentale. Dietro questa ricerca, da parte dell’uomo, di miglioramenti «artificiali», c’è infatti un cambio di mentalità.

E non si tratta di una tendenza solo italiana: già nel 2022 uno studio dell’ASPS (American Academy of Facial plastic and Reconstructive Surgery) aveva evidenziato come nel giro di pochissimi anni la domanda di filler e botox da parte degli uomini fosse aumentata di più del 70 per cento. Con richiesta sempre maggiore di lineamenti aggraziati, lontani dalla mascella volitiva che un tempo era sinonimo di mascolinità.
«Siamo una società in crisi, con un profondo senso di insicurezza, e questo ci porta a cercare di mantenere lo status quo il più a lungo possibile» afferma lo psicologo e psicoterapeuta romano Fabrizio Mignacca. «Anche in senso fisico. Tendiamo ad allungare gli attimi all’infinito e a desiderare il ritorno a un tempo in cui eravamo più giovani e vivevamo un’età diversa, con meno responsabilità, ansia e guai».

È un processo inconscio, che forse nasconde un senso di malinconia e un desiderio di mascheramento. «È proprio così. La nostra anima è talmente invecchiata che cerchiamo, almeno materialmente, di ingannare le persone. Siamo come il Faust, e urliamo al mondo: “Fermati, attimo, sei così bello”».

L’avvicinarsi dell’estate, poi, spinge a richieste più o meno ardite, che devono anche assecondare le mode del momento. «Per esempio, in questo periodo molti uomini che hanno un ingrossamento del tessuto mammario vengono da noi per una mastoplastica riduttiva» spiega a Panorama Andrea Spano, specialista in chirurgia plastica ed estetica e fondatore di The Clinic, a Milano. «Magari provano le prime magliette aderenti e si rendono conto dell’impatto sul fisico. Ancor più pensando alla prova-costume. Tanti chiedono il body-contouring, cioè un rimodellamento della silhouette e liposuzioni HD, che ci consentono di ridefinire le forme del corpo. In generale gli uomini, di tutte le età, sono molto informati e hanno una buona propensione alla spesa».

Sempre più spesso, inoltre, capita che dal chirurgo estetico si vada in modalità «gita familiare»: mamma, papà e figli, con speranze e aspettative diverse. C’è chi vuole meno pancia, chi più seno, chi l’occhio ringiovanito di dieci anni e chi le labbra carnose che dovrebbero ricordare i ruggenti vent’anni. Peccato che poi tutti, alla fine, debbano soccombere alle leggi della fisica e della gravità.
E lì non c’è filler che possa tenere (su) e vincere la guerra con il tempo.

Autore
Panorama

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