“Urgente, ci contatti”: l’SMS-truffa dell’ASL che inganna (e vi ruba i dati)
- Postato il 27 giugno 2025
- Di Panorama
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Ancora una volta gli SMS si trasformano in strumento di truffa. Questa volta, a ingannare chi li riceve è il fatto che il messaggio sembra arrivare direttamente dall’ASL e invita a richiamare per ricevere una comunicazione urgente. Ma è meglio non farlo.
“Contatti con urgenza i nostri uffici socio-sanitari per una comunicazione importante che la riguarda”: è questo il testo dell’SMS che, negli ultimi giorni, ha iniziato a circolare sui telefoni di molti italiani. Il messaggio si presenta come una comunicazione ufficiale da parte di diverse Aziende Sanitarie Locali e invita a richiamare un numero con prefisso 895.
Numeri di questo tipo sono definiti “a valore aggiunto”: in pratica, chiamarli costa molto di più rispetto a una normale telefonata.
In realtà, nessuna ASL ha inviato quei messaggi e non esiste alcuna comunicazione da ricevere. Il motivo è semplice: si tratta dell’ennesima truffa telefonica.
Diversamente da quanto accadeva in passato, quando era più facile riconoscere l’inganno a causa di errori grammaticali o sintattici, in questo caso il testo è ben scritto e proprio la correttezza dell’italiano induce molte persone a fidarsi.
Se poi si considera che chi riceve l’SMS potrebbe trovarsi in attesa di informazioni reali da parte dell’ASL – magari per visite mediche, esami o pratiche sanitarie – allora per i truffatori diventa ancora più semplice approfittare di ansie, disattenzioni e bisogni concreti.
Come guadagnano i truffatori?
I metodi sono due. Il primo è economico: chi chiama il numero 895 finisce per pagare tariffe molto elevate, e parte di quei soldi finisce direttamente nelle tasche di chi gestisce la truffa. È lo stesso sistema usato per i servizi a pagamento, come le vecchie linee erotiche, in cui il solo restare in linea genera un addebito.
Il secondo metodo è ancora più insidioso: il furto di dati. Durante la telefonata, i finti operatori potrebbero chiedere informazioni personali, mettendo in atto un vero e proprio furto d’identità.
Come difendersi?
Il consiglio è semplice: diffidare sempre da messaggi – via SMS, WhatsApp, e-mail o qualsiasi altro canale – che sembrano provenire da enti ufficiali come ASL, INPS o Agenzia delle Entrate e che invitano a richiamare numeri sospetti o cliccare su link. È quasi sempre una truffa.
Nel frattempo, le Aziende Sanitarie Locali stanno pubblicando avvisi sui loro siti ufficiali, invitando i cittadini alla massima prudenza e a non dare seguito a questo tipo di messaggi. L’obiettivo è limitare per quanto possibile la diffusione di un fenomeno che continua a colpire.
