Us Open, come la lite Ostapenko-Townsend è degenerato in un dissing spietato a uso di media e social
- Postato il 28 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Quella che si sarebbe potuta liquidare come una lite da campo è assunta al rango di dissing, complice il temperamento di entrambe le protagoniste (anche fuori dal campo) che pur non godendo dei favori del pubblico (molto poco tennistico) degli US Open hanno centrato un effetto collaterale.
Taylor Townsend e Jelena Ostapenko, stretta di mano e già una sequenza di battutine alquanto velenose si sono dilungate poi in una spettacolarizzazione della loro litigata anche davanti ai microfoni fornendo un sequel a quanto già visto a New York quest’anno.
- Ostapenko sconfitta agli US Open, lite con Townsend
- Sfogo ai microfoni post partita
- Replica sui social, che il dissing abbia inizio
Ostapenko sconfitta agli US Open, lite con Townsend
La stretta di mano, consueta, non ha smorzato i toni e chiuso le polemiche tra la statunitense e Jelena, dotata come sempre di una certa convinzione quando si tratta di difendere la sua posizione. La lettone è uscita sconfitta dal confronto contro Townsend nonostante partisse favorita con un eloquente 7-5 6-1, palesando subito il proprio disagio che si è trasformato in aggressività senza freni.
Davanti alle telecamere, testimoni inevitabili di quanto stava accadendo, Jelena si è sfogata prolungando all’infinito la sua personalissima critica nei riguardi dell’americana trascinandola in una discussione ex post sotto gli occhi del giudice di sedia.
Sfogo ai microfoni post partita
Una spettacolarizzazione che ha oscurato la vittoria, insperata, della tennista afroamericana contrariata e stizzita, poi, dall’atteggiamento dell’avversaria che ha accusato. E che ha animato un dissing davanti ai microfoni anche di ESPN.
Lo sfogo non ha censurato alcun dettaglio della litigata intercorsa tra le due tenniste:
“Mi ha detto che non avevo classe, non avevo educazione e che dovevo vedere cosa sarebbe successo quando fossimo usciti dagli Stati Uniti – ha spiegato Townsend-. Non vedo l’ora. L’ho battuta in Canada, fuori dagli Stati Uniti. Vediamo cos’altro ha da dire”.
In aggiunta alla cattiva reazione di Ostapenko, n. 26 della classifica WTA, si sono aggiunti i guai fisici: nel corso del match Jelena ha chiesto l’intervento del medico per provare la pressione e si è poi assentata per un lungo toilet break. Non è la prima volta che la lettone, campionessa del Roland Garros nel 2017, si scontra con le avversarie.
“È una competizione – ha detto Townsend -, la gente si arrabbia quando perde. Alcuni dicono cose brutte”.
Replica sui social, che il dissing abbia inizio
Ma Ostapenko ha deciso di non tenersela, sottraendosi però a una serie di plausibili dichiarazioni ai media sulla controversia che ha animato in modo eccessivo Flushing Meadows e che, onestamente, non aveva bisogno di animazione soprattutto dopo il caso Medvedev.
Su Instagram, in una storia, la lettone ha fornito la sua versione degli avvenimenti preferendo i suoi profili social ai microfoni e alle telecamere:
“Solo un breve aggiornamento sulla partita. Oggi, dopo la partita, ho detto alla mia avversaria che era stata molto irrispettosa perché aveva una palla a rete in un momento cruciale e non si era scusata, ma la sua risposta è stata che non avrebbe dovuto scusarsi affatto. Ci sono regole nel tennis che la maggior parte dei giocatori segue, ed era la prima volta che mi succedeva in un torneo. Solo perché gioca nel suo Paese d’origine non significa che possa comportarsi come vuole e fare quello che vuole. All’inizio della partita, tutti i giocatori dovrebbero iniziare a riscaldarsi sulla linea di fondo. L’avversaria è uscita e ha iniziato subito a riscaldarsi a rete, il che è molto irrispettoso e contrario alle regole di una partita di tennis”.
Ecco, nessuna resa e nessuna revisione ma un appuntamento ad alta tensione lanciato alla Townsend, ormai rivale senza possibilità di soluzione. Per ora non è giunta ulteriore risposta, forse per lasciar parlare il campo. Alla prossima.