Usa, il ritorno del morbillo: “Siamo tornati indietro di 50 anni”
- Postato il 17 ottobre 2025
- Di Panorama
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Negli Stati Uniti è tornato l’incubo del morbillo, con numeri che non si registravano da venticinque anni. Dall’inizio del 2025 i casi confermati sono 1.563, secondo i dati ufficiali diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ma gli esperti ritengono che il numero reale sia molto più alto. Si tratta del dato peggiore da quando la malattia venne dichiarata eliminata nel 2000.
L’aumento più preoccupante riguarda le ultime settimane: 27 nuovi contagi a settimana dalla fine di agosto, con focolai che si estendono dallo Utah al Minnesota, fino alla Carolina del Sud.
Scuole in quarantena
L’emergenza riguarda in particolare le scuole, dove la presenza di un alto numero di bambini non vaccinati sta alimentando la diffusione del virus. In Minnesota, nell’area di Minneapolis, 118 studenti sono stati messi in quarantena dopo essere stati esposti a compagni contagiati. Dovranno restare a casa per tre settimane, fino al superamento del periodo di incubazione.
Situazione analoga in South Carolina, dove 150 bambini sono stati isolati a seguito di un focolaio nelle scuole della contea di Spartanburg. Anche qui, tutti gli studenti interessati non erano vaccinati. Focolai minori si registrano inoltre in Ohio, Arizona e in altre aree del Paese.
“Dover mettere in quarantena così tanti bambini ha un costo pesante per le comunità, ma purtroppo queste situazioni si verificheranno sempre più frequentemente”, ha spiegato Michael Osterholm, direttore del Centro per le Malattie Infettive dell’Università del Minnesota.
Bassetti: “Gli Usa tornati indietro di 50 anni”
Sulla situazione è intervenuto anche Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova. “Mentre il presidente degli Usa si vaccina per tutto, scoppia un nuovo focolaio di morbillo negli Stati Uniti”, ha scritto sui social.
“Almeno 153 studenti di due scuole della Carolina del Sud sono in quarantena per 21 giorni. Gli studenti non erano vaccinati: è come se gli Usa fossero tornati negli anni Settanta, quando l’unico modo per fermare il contagio era isolare le persone”, ha aggiunto.
Bassetti ha ricordato che il morbillo “è una malattia devastante che può lasciare gravi conseguenze nei bambini”, sottolineando come il calo delle vaccinazioni stia riportando indietro decenni di progressi sanitari. “Un mondo che sta andando indietro…”, ha concluso.
Un ritorno che preoccupa anche l’Europa
Il boom americano del morbillo conferma una tendenza globale. In Italia, secondo il Ministero della Salute, da gennaio sono stati segnalati 432 casi, l’87% dei quali in persone non vaccinate.
Le autorità sanitarie internazionali temono che la disinformazione sui vaccini e la sfiducia verso la medicina possano riportare il morbillo a livelli pre-pandemia, vanificando vent’anni di prevenzione.