Uscite a quattro, chat lampo e regole precise: come cambia l’amore nel 2025
- Postato il 4 settembre 2025
- Di Panorama
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C’è chi lo chiama “uscita a quattro”, chi — con un certo aplomb internazionale — preferisce “double date”. È quella formula semplice e infallibile: due coppie, un tavolo, conversazioni incrociate, complicità da costruire e il sollievo di non essere soli di fronte a un piatto di pasta o a un bicchiere di vino. Nella cultura pop è un evergreen: Friends lo ha reso una macchina da gag, Bridgerton gli ha dato un’aura di strategia sociale tra balli e corteggiamenti, The Sims lo ha messo persino in pixel.
Negli anni della connessione digitale, questo rito sembrava essersi dissolto nella frenesia degli appuntamenti lampo. Ma oggi, complice la Generazione Z, torna con una nuova veste: niente più complicate triangolazioni tra amici, si organizza tutto in-app. Tinder ha deciso di farlo diventare una feature ufficiale, Double Date, con un obiettivo dichiarato: riportare leggerezza, ridurre la pressione e trasformare l’appuntamento in un’esperienza condivisa.
E funziona: dal lancio globale di luglio 2025, Double Date è diventato un fenomeno. Oltre il 90% degli utenti ha meno di trent’anni. Le chat a quattro generano il 35% di messaggi in più rispetto a quelle tradizionali. Le menzioni di “double dates” nelle bio sono salite del 65% da gennaio, e il 66% di queste arriva proprio dalla Gen Z. Nei Paesi dove il trend è esploso — Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Francia — l’uscita a quattro è già una consuetudine digitale.
E non è un caso se le donne la amano: hanno tre volte più probabilità di mettere Like a una coppia e quattro volte più probabilità di fare match rispetto a quando interagiscono da sole.
«Un amico al tuo fianco cambia tutto» spiega Devyn Simone, Resident Relationship Expert di Tinder. «Riduce l’ansia, aumenta le risate e ti permette di essere davvero te stesso. È lì che nascono le connessioni migliori».
Per spingere l’idea oltre lo schermo, Tinder ha creato Double Date Island: otto creator “besties” da tutta Europa, una villa a Ibiza, una settimana di appuntamenti doppi con ragazzi di altri Paesi, tra sfide culinarie (pasta inclusa), serate di ballo e avventure da raccontare sui social. Per l’Italia, sono partite Zoe Massenti e Anita Olivieri: «Ho conosciuto persone stupende, ho riso, ballato e mi sono sentita viva» racconta Zoe. «Condividere tutto questo con Anita l’ha reso ancora più speciale». Anita conferma: «Risate, nuove connessioni e una cornice indimenticabile». Il primo episodio della serie social arriverà il 5 settembre sul canale YouTube europeo di Tinder, con clip pronte a rimbalzare su Instagram e TikTok.
Il dopo-primo-appuntamento secondo Hinge: la regola delle 24 ore
Se il Double Date aiuta a rompere il ghiaccio, il vero momento critico arriva dopo: cosa fare quando il primo incontro è andato bene? Per molti, la risposta è… niente. Troppa paura di sembrare insistenti, troppi dubbi sul tempismo. Hinge, l’app “progettata per essere cancellata”, ha deciso di misurare scientificamente questo momento sospeso.
Le ricerche di Hinge Labs mostrano che il 49% degli utenti non scrive dopo un primo appuntamento positivo. È il paradosso del dating moderno: si teme più di apparire eccessivi che di perdere l’occasione. Così è nata la Follow-Through Formula, una sorta di galateo sentimentale in tre mosse: tempismo, entusiasmo e intenzione.
Il tempismo è questione di ore, non di giorni: il 75% vuole un messaggio di follow-up entro le 24 ore. L’entusiasmo conta più delle frasi perfette: per il 44% ciò che colpisce davvero è un interesse sincero, espresso senza troppi giri di parole. L’intenzione è il sigillo: il 47% apprezza che si dica chiaramente “vorrei rivederti”, anche senza fissare subito i dettagli.
Gli errori? Dichiarare che “siamo destinati a stare insieme” dopo una sola uscita è eccessivo per il 50%. Parlar di matrimonio o esclusività allontana rispettivamente il 44% e il 43%. I nomignoli prematuri mettono a disagio il 40%. Eppure, la questione più spinosa è un’altra: chi scrive per primo? Solo l’11% dichiara di voler prendere l’iniziativa, il che significa che spesso entrambi aspettano — e il silenzio si impone.
Le differenze di genere sono nette: il 75% delle donne preferisce che sia l’altra persona a mandare il primo messaggio, il 45% vuole riceverlo già il giorno stesso, il 42% apprezza quando si chiede direttamente il numero di telefono. E il 63% delle donne (contro il 54% degli uomini) considera il continuare a parlare solo via app come segnale di scarso interesse.
Per Logan Ury, Director of Relationship Science di Hinge, il consiglio è semplice e quasi rivoluzionario: «Se hai sentito un certo feeling, non aspettare. La cosa più audace che puoi fare non è trattenerti, ma farti avanti». Perché, nel nuovo galateo del dating digitale, il rischio vero non è sembrare troppo interessati, ma lasciare che un’opportunità svanisca nel rumore di fondo delle notifiche non lette.
Il dating moderno non è più un’eccezione digitale
Il mondo del dating ha smesso da tempo di essere un territorio in cui le app erano viste con diffidenza o come un’ultima spiaggia. Oggi non sono più un diversivo, ma la cornice abituale in cui si costruiscono legami. Gli incontri “da app” non suscitano più sguardi sorpresi, bensì racconti da condividere come qualsiasi altra storia d’amore o d’amicizia. Dalla leggerezza di un Double Date alla precisione millimetrica di una Follow-Through Formula, il panorama sentimentale del 2025 vive in una dimensione ibrida, in cui il primo sorriso può nascere offline o online con lo stesso peso. L’amore, o anche solo il piacere di conoscersi, ha cambiato canali senza cambiare sostanza: ciò che conta è la connessione, e il fatto che oggi possa partire da uno swipe è semplicemente parte della normalità.