V-Day: Putin a Mosca con i leader anti-Occidente. Ecco le presenze europee
- Postato il 6 maggio 2025
- Di Agi.it
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V-Day: Putin a Mosca con i leader anti-Occidente. Ecco le presenze europee
AGI - Restrizioni all'accesso a Internet da telefono mobile, strade chiuse al traffico, carri armati nel centro cittadino. Sono i segnali che accompagnano la preparazione a Mosca della tradizionale parata militare per il Giorno della Vittoria, che il 9 maggio celebrerà l'80º anniversario della sconfitta del nazismo da parte dell'Armata Rossa.
Nonostante sia coinvolta da oltre tre anni in una guerra dall'esito incerto in Ucraina, la Russia celebrerà in modo trionfale: sulla Piazza Rossa, insieme al presidente Vladimir Putin, sono attesi diversi leader internazionali sostenitori di un nuovo ordine multipolare alternativo a quello a traino occidentale.
Il 9 maggio sotto Putin
Il 9 maggio sotto Putin è diventata la festa laica più importante dell'anno e in cui la Russia mostra la sua potenza militare e la sua influenza geopolitica. Una ventina di leader provenienti da quattro continenti hanno confermato la loro presenza nella Piazza Rossa, dove l'ospite più atteso sarà il presidente cinese Xi Jinping.
Dal 2005 a oggi: un cambio di alleanze
I vent'anni che separano il 60º e l'80º anniversario della Vittoria dimostrano il cambiamento avvenuto nella diplomazia del Cremlino dal 2005, quando Putin presenziò alla parata insieme al presidente degli Stati Uniti George W. Bush.
L'influenza della guerra in Ucraina
L'annessione della Crimea nel 2014 e l'invasione su vasta scala dell'Ucraina nel 2022 hanno cambiato alleanze ed equilibri, accentuando internamente il culto delle vittorie militari. Secondo la propaganda russa, i soldati ucraini sono come i nazisti e "l'operazione militare speciale" è nobile quanto la Grande Guerra Patriottica che permise all'Armata Rossa di arrivare a Berlino. Non solo: chi sostiene la resistenza ucraina all'aggressione è da considerarsi "filo-nazista".
Una nuova narrazione geopolitica
La nuova postura di Washington, con il presidente Donald Trump più incline al dialogo con Mosca, ha spostato la narrazione del Cremlino sui nemici da combattere: dall'Occidente collettivo guidato dagli USA all'Europa che sostiene Kiev e che per questo viene descritta come "terra dell'eurofascismo".
"Saremo lieti di vedere qui tutti coloro che desiderano celebrare con noi questa grande data. Questo è particolarmente importante ora che il nazismo ha nuovamente messo radici in Europa", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
Chi ci sarà sulla Piazza Rossa
Oltre a Xi, sono attesi nella Piazza Rossa i leader dei Paesi che la Russia definisce "amici": la presenza latinoamericana sarà significativa con i presidenti del Venezuela, Nicolas Maduro, del Brasile, Inacio Lula da Silva, e di Cuba, Miguel Diaz-Canel. Ci saranno poi il vietnamita To Lam e il palestinese Mahmoud Abbas, oltre all'onnipresente alleato bielorusso Aleksandr Lukashenko.
Presenze europee e assenze importanti
Dall'Europa sono attesi solo il primo ministro slovacco, Robert Fico, e il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik. Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, aveva confermato la sua presenza, ma nel fine settimana ha avuto un malore ed è al momento ricoverato a Belgrado. "In Europa non vediamo una volontà unanime di sradicare immediatamente il nazismo", ha detto Peskov. Anche il premier indiano, Narendra Modi, doveva essere presente ma ha annullato la visita sullo sfondo della crisi di sicurezza con il Pakistan.
Una visione multipolare del mondo
Mosca vede nella guerra in Ucraina il primo passo verso l'affermazione di nuove sfere di influenza, un'aspirazione incoraggiata dagli USA di Trump e dal loro antagonismo verso l'Europa.
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