V4P – VENICE 4 PALESTINE RISPONDE ALLA BIENNALE DI VENEZIA
- Postato il 24 agosto 2025
- Cinema
- Di Paese Italia Press
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24 agosto 2025 – A seguito della nostra lettera aperta accogliamo molto favorevolmente i riscontri incoraggianti, sia quello solidale e propositivo ricevuto dalle Giornate degli Autori sia quello di apertura al confronto di SNCCI – SIC. Ci ha favorevolmente colpito anche la diffusione a mezzo social del nostro appello da parte delle due sezioni indipendenti del Festival. Restiamo invece amareggiati dalla risposta ricevuta a mezzo ufficio stampa dalla Biennale che non entra nel merito dei contenuti della nostra lettera.
Le adesioni alla nostra lettera aperta hanno superato quota 1500 firme in pochissimi giorni: circoli del cinema, festival, sigle di categoria, sindacati, associazioni culturali oltre a registə, interpreti, sceneggiatorə e tutte le maestranze dei vari comparti del cinema, dell’arte, della cultura, della formazione e dell’informazione. Una parte sostanziale e trasversale del nostro settore. Se sono bastate poche ore per radunarsi così in tantә, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese – aggredito e massacrato da decenni – e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l’equidistanza.
Invece la comunicazione ufficiale della Biennale sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il genocidio in corso, né tantomeno lo Stato di Israele che lo sta perpetuando. Se la Biennale vuole davvero essere un “luogo di confronto aperto e sensibile”, allora questo spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verità.
Apprezziamo ovviamente la presenza di film come The Voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania, ma allo stesso tempo ci chiediamo come si può rendere omaggio a figure come Gerard Butler e Gal Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele?
La risposta della Biennale si conclude tuttavia con un invito al dialogo che raccogliamo, condividendo già nelle righe seguenti le possibili iniziative che invitiamo a mettere in campo e per le quali siamo pronti fin da subito a confrontarci.
• Ascoltare la voce di chi vive in prima persona l’inferno di questi giorni è necessario e urgente. Chiediamo quindi che durante la cerimonia d’apertura della Mostra sia dato spazio a noti artisti palestinesi che hanno già dato la propria disponibilità a portare una testimonianza diretta.
• Noi sosteniamo la manifestazione STOP AL GENOCIDIO – PALESTINA LIBERA che si svolgerà il 30 agostoal Lido di Venezia, promossa da moltissimi gruppi politici; collettivi e associazioni del veneziano; regionali e nazionali – e sostenuta dalla rete Artisti #NoBavaglio e da tante realtà e firme del cinema. Auspichiamo che la Biennale trovi la formula più adatta per favorirne lo svolgimento.
• Chiediamo che venga ritirato l’invito a partecipare alla Mostra a Gerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrità che sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio. E che invece quello spazio venga messo a disposizione di una nostra delegazione che sfili sul red carpet con la bandiera palestinese.
• Chiediamo alla Biennale di esporsi con azioni e con posizioni chiare e che si impegni a interrompere le partnership con qualunque organizzazione che sostiene il governo israeliano, direttamente o indirettamente.
Le tragiche e sconvolgenti immagini di chi muore di fame riempiono i TG e le prime pagine dei giornali e proprio ieri l’Onu ha certificato la carestia a Gaza. Torniamo a chiedere con forza alla Biennale, in queste ore apocalittiche, di lavorare insieme per dare vero senso a questa edizione della Mostra
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