Valore futuro garantito o maxirata: cosa sono e come funzionano
- Postato il 24 novembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Negli ultimi anni la formula con valore futuro garantito e maxirata finale è diventata il cuore delle offerte delle case automobilistiche e delle finanziarie collegate alle concessionarie. La proposta in sintesi è “rate piccole e auto nuova ogni tre anni”, con una grande cifra finale da saldare solo “se decidi di tenerla”.
Dietro allo slogan c’è il meccanismo di credito al consumo applicato all’auto, che modifica il modo di pagare la vettura, sposta una parte importante del costo alla fine del contratto e mette l’automobilista davanti a una scelta: restituire, cambiare o riscattare la macchina.
Cos’è il valore futuro garantito e cosa si intende per maxirata
Con valore futuro garantito si indica la cifra fissata fin dal momento della firma del contratto che è il valore che l’auto avrà alla scadenza del finanziamento, secondo una stima concordata tra finanziaria e costruttore. In genere questa cifra coincide con la maxirata finale cioè la rata molto più alta che chiude il piano di ammortamento. In termini pratici si parla del 35-50% del prezzo dell’auto.
Andando allora alla ricerca della differenza tra una semplice maxirata e un vero valore futuro garantito, nel primo caso si ha solo un prestito con una grossa rata alla fine, che si è obbligati a pagare; nel secondo caso quella cifra è garantita dalla casa o dalla finanziaria che si impegnano a riprendere l’auto a quella cifra alla scadenza. In questo modo danno la possibilità di restituirla invece di saldare il residuo, al netto del rispetto delle condizioni di chilometraggio e stato d’uso definite nel contratto.
Anticipo, rate basse e grande rata finale
Il finanziamento con valore futuro garantito divide il costo dell’auto in tre blocchi. Di solito comincia con un anticipo che può anche essere azzerato o rimanere intorno al 10-30% del prezzo del veicolo, in base alla promozione e al profilo del cliente.
Seguono poi le rate mensili, di importo più basso rispetto a un prestito tradizionale proprio perché non si sta rimborsando l’intero prezzo dell’auto ma solo una parte, più gli interessi. A completare la struttura, in fondo al piano, c’è la maxirata finale, che rappresenta il valore residuo della vettura e corrisponde al valore futuro garantito concordato al momento della firma.
La durata di questi contratti oscilla tra i due e i cinque anni, con rate che coprono tra il 20 e il 70% del prezzo dell’auto, mentre il resto viene concentrato sulla maxirata.
Cosa succede alla scadenza
Arrivato alla fine del periodo di finanziamento, il valore futuro garantito apre un bivio. Si può decidere di tenere l’auto pagando la maxirata in un’unica soluzione e diventando proprietari del veicolo. Si può scegliere di restituire la vettura, consegnandola alla rete ufficiale e chiudendo il contratto senza pagare la maxirata, a patto di aver rispettato limiti di chilometraggio e condizioni di usura.
Si può ancora sostituire l’auto con un modello nuovo utilizzando il valore futuro garantito come base di ritiro e aprendo un nuovo finanziamento sul veicolo successivo. Ed è anche prevista anche la possibilità di rifinanziare la maxirata e trasformare quella cifra residua in un nuovo piano di rate.
Questa architettura rende il valore futuro garantito un prodotto ibrido, a metà tra un acquisto rateale classico e una forma di utilizzo a lungo termine dell’auto perché lascia la libertà di decidere solo alla fine se diventare o meno proprietario, in base alla propria situazione economica e all’andamento del mercato.
Rate leggere, accesso a modelli più costosi, flessibilità
Il motivo per cui il valore futuro garantito è diventato così popolare tra automobilisti e concessionari è evidente: le rate mensili sono più basse rispetto a un finanziamento standard sull’intero importo. I clienti possono così salire di segmento, scegliere allestimenti più ricchi o accedere a motorizzazioni ibride ed elettriche che, a prezzo pieno, sarebbero fuori budget.
In più c’è la sensazione di una certa flessibilità: non si è costretti a decidere subito se tenere l’auto per dieci anni o cambiarla di frequente perché la struttura stessa del contratto prevede che, ogni tre o quattro anni, si possa rinegoziare la mobilità, aggiornare il mezzo alle nuove tecnologie o alle esigenze.
Costo totale più alto, vincoli su chilometri e stato del veicolo
Accanto ai vantaggi c’è però il rovescio della medaglia: il costo totale del finanziamento con maxirata è più elevato rispetto a un prestito tradizionale perché si pagano interessi su una parte del capitale che di fatto non si sta rimborsando o si sta rimandando alla fase finale. Le inchieste sulle offerte in concessionaria hanno evidenziato che, anche quando viene proposto uno sconto con finanziamento, il cliente finisce spesso per pagare l’auto in media di più rispetto all’acquisto in contanti, con aumenti che possono arrivare al 20-25% considerati tutti i costi di interessi e spese accessorie.
Non solo, ma la possibilità di restituire l’auto senza pagare la maxirata non è assoluta in quanto è condizionata al rispetto di una serie di clausole: chilometraggio massimo annuo o totale, stato di usura di carrozzeria e interni, assenza di danni strutturali o interventi non autorizzati.
Se alla scadenza l’auto presenta chilometri in eccesso o danni oltre la normale usura possono essere applicate penalità che erodono il vantaggio del valore garantito.
Maxirata garantita o prestito balloon
Un punto, su cui molti consumatori si confondono riguarda la differenza tra un vero contratto con valore futuro garantito e un finanziamento con maxirata finale non garantita.
Nel primo caso la cifra finale è legata a una clausola contrattuale in cui la concessionaria o la finanziaria si impegnano a ritirare l’auto a quella cifra a condizioni prestabilite. Nel secondo caso è solo una rata più grossa da pagare senza alcun diritto automatico di riconsegna. Se nel piano si parla di maxirata ma nel contratto non compare il riferimento al valore futuro garantito e all’opzione di restituzione, stanno proponendo un prestito cosiddetto balloon e non una vera formula valore futuro garantito.
Ecco allora che la formula con VFG ha senso soprattutto per chi sa già di non voler tenere la stessa auto per molti anni o per chi ha bisogno di rate mensili più leggere, accettando però l’idea di vivere in una sorta di abbonamento perpetuo alla mobilità, con contratti che si susseguono uno dopo l’altro. Per chi ama cambiare macchina ogni tre o quattro anni o per chi usa l’auto soprattutto in contesti urbani con chilometraggi contenuti, il valore futuro garantito può essere una soluzione comoda, che permette di pianificare il budget senza preoccuparsi del valore di rivendita sul mercato dell’usato.
Al contrario, chi tende a tenere l’auto a lungo, macinare molti chilometri all’anno o non ha intenzione di legarsi a un ciclo continuo di sostituzioni può trovare più conveniente un finanziamento tradizionale o un acquisto in contanti, se le proprie disponibilità lo consentono. In questi casi il valore futuro garantito rischia di essere solo una complicazione costosa in più, destinata a sciogliersi comunque nel pagamento della maxirata finale o nel rifinanziamento di quella stessa rata.