Velasco furioso dopo l'ennesima domanda sulla nazionale maschile: "Perché volete farmi dire cose che non voglio dire?"

  • Postato il 8 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Si scrive Julio, si legge Re Mida. Perché tutto quel che tocca lo trasforma in oro. Velasco nel firmamento dello sport italiano c’era già da tre lustri, ma probabilmente gli ultimi 16 mesi lo hanno eletto a rango ancora superiore. Tanto che ormai non ci si stupisce più dei successi che miete, al punto che tutti si sono convinti che uno così risolverebbe problemi ovunque, anche se in casa ci fosse una perdita d’acqua.

Julio, un vincente nato: come ha cambiato la nazionale femminile

Da quando è tornato al timone della nazionale femminile, fugacemente allenata per qualche mese negli anni ’90 (si, appena dopo aver mancato l’oro olimpico ad Atlanta: non lasciò traccia, per questo nessuno se lo ricorda), Velasco ha conquistato tutte e quattro le competizioni alle quali ha preso parte (due VNL, l’oro olimpico e quello mondiale), inanellando una striscia di 36 vittorie consecutive e facendo registrare un ruolino complessivo di 41 vittorie in 43 gare disputate.

Soprattutto ha risolto atavici dilemmi che avevano contrassegnato la precedente gestione tecnica, valorizzando al massimo il dualismo Egonu-Antropova, rilanciando senza indugio Fahr e Sylla e poi affidandosi a turno a Degradi (in VNL), Bosetti e Nervini per costruire un gruppo granitico, capace di andare oltre i propri limiti. E uno così, con la fama (meritata) di vincente, fa gola a tanti. Perché no, anche all’altra sponda del mondo della pallavolo italiana.

La domanda “scomoda”, la risposta piccata: “Non insistete…”

Perché la nazionale maschile ha blindato Fefé De Giorgi fino a LA28, ma è inevitabile pensare a Velasco e a un ipotetico ritorno su quella panchina che più di 30 anni fa l’ha fatto conoscere al mondo. Così, tra una domanda e l’altra dei giornalisti assiepati accanto a Julio fuori dal gate della Malpensa, ce n’è stata una che ha fatto persino indispettire il CT, incalzato sulla prospettiva di essere richiamato sulla panchina dei maschi.

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Non credo che la federazione me lo chiederà, ho un contratto con la femminile e va bene così”. All’ennesimo confronto col passato, però, Velasco ha finito per sbottare. “Più difficili i mondiali vinti con la nazionale maschile o questo con la femminile?”, s’è sentito rivolgere il CT. Che a quel punto ha risposto per le rime, pur con un velato sorriso: “Perché insiste nel volermi far dire cose che non voglio dire? Io ho un contratto con la nazionale femminile e non ho intenzione di mollare, per cui non capisco perché si debba parlare di me come futuro CT della maschile! E insiste, insiste, e che c…”, s’è fatto scappare Julio.

Che pure ha voluto stemperare la tensione cambiando subito argomento, ringraziando lo staff tecnico per il grande lavoro svolto e rivolgendo anche un augurio a Gattuso e alla sua nazionale. “Essendo io amante del calcio, ricordo quando la nazionale ha vinto i mondiali: è successo in due edizioni in cui tutti dicevano che la squadra era un disastro. Ci esaltiamo e ci deprimiamo troppo facilmente: in bocca al lupo a Rino”.

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Virgilio.it

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