Velasco: "L'oro ai Mondiali meglio delle Olimpiadi". Le mosse che hanno cambiato il destino di Italia-Turchia

  • Postato il 8 settembre 2025
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Dalla vittoria della strapotenza a quella della sofferenza. Tutti i trionfi sono speciali, anche per chi – come Julio Velasco – in carriera ha vinto tutto. Quello di Bangkok, però, è stato ancora più emozionante, un filino più elettrizzante degli altri. O almeno, dello storico successo parigino colto appena un anno prima. Dalle Olimpiadi ai Mondiali, ecco l’escalation della gioia del santone italo-argentino, l’uomo che ha trasformato l’Italia pallavolistica – prima maschile, ora femminile – in una superpotenza da leggenda. Un viaggio che ha portato Egonu e compagne prima in cita all’Olimpo, poi sulla vetta del mondo.

Volley, la scala delle emozioni di Julio Velasco

“Questa vittoria mi ha dato più emozioni rispetto all’Olimpiade perché è stata una competizione lunga, difficile, piena di insidie”, la rivelazione a sorpresa del Ct dopo la rocambolesca finale mondiale con la Turchia di Santarelli. “Per queste ragioni, questo titolo ha un sapore diverso, direi un sapore bellissimo. Queste ragazze hanno lavorato con dedizione e giocato con coraggio anche nei momenti di difficoltà. Hanno dimostrato di possedere valori che significano tanto, credo che questo gruppo abbia meritato di vincere. Ed è una vittoria arrivata anche grazie al lavoro fuori dal campo. Volevo ragazze autonome e autorevoli, adesso ho un gruppo che ha fatto grandissime cose“.

Mondiali, i timeout che hanno deciso la finale

Certo, anche Velasco ci ha messo del suo. Ovviamente. Probabilmente il destino del match contro le turche è cambiato a causa di due timeout. Il primo nel secondo set, in una fase della partita in cui Vargas e compagne stavano spadroneggiando, nel gioco e anche negli atteggiamenti. In questo frangente l’allenatore azzurro ha fatto una richiesta ben precisa alle sue giocatrici: “Basta pallonetti, non ne facciamo più tanti. Adesso dobbiamo menare. E dobbiamo restare lucidi, se perdiamo lucidità diventa un casino”. Altra richiesta precisa nel tie-break, ancora con le azzurre sotto: “Decidete cosa fare e fatelo con convinzione, come sapete”. Dal 4-6, il match si è chiuso sul 15-8 per l’Italia.

Velasco ora è nella storia, come Rudic e Pozzo

Nel frattempo, Julio è diventato il terzo allenatore di sempre dell’Italia a laurearsi contemporaneamente campione olimpico e mondiale. Prima di lui, ma in altri sport, c’erano riusciti soltanto Ratko Rudic, che aveva conquistato l’oro olimpico alla guida del Settebello nell’epica finale di Barcellona 1992 contro la Spagna, conquistando poi il titolo mondiale due anni dopo a Roma. E, molti anni prima, Vittorio Pozzo nel calcio: campione mondiale nel 1934 (a Roma) e poi nel 1938 (a Parigi) e, in mezzo, campione olimpico nel 1936 a Berlino. Velasco ha cancellato così il ricordo degli Anni 90, quando era alla guida dell’Italia maschile con cui vinse due Mondiali (1990 e 1994) fallendo però gli appuntamenti olimpici del 1992 e del 1996.

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