Venezia: il ticket potrebbe aumentare fino a 15 euro, ma la metà servirà a finanziare le Olimpiadi Milano-Cortina
- Postato il 17 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il contributo d’accesso a Venezia, il ticket che dal 2024, in alcuni giorni e ore, i visitatori giornalieri devono pagare per entrare nel centro storico lagunare, nel 2026 potrebbe salire fino a 15 euro. Ma non per il bene di Venezia: la metà serve a ripagare le Olimpiadi invernali di Milano Cortina.
La misura è contenuta nelle bozze del “decreto anticipi” collegate alla manovra, nello stesso articolo in cui si propone di alzare il tetto massimo della tassa di soggiorno, per il 2026, di 5 euro nei comuni di Lombardia e Veneto interessati dai giochi olimpici: quindi fino a 12 euro per i comuni non capoluogo, fino a 17 per i comuni capoluogo che “abbiano avuto presenze turistiche in numero venti volte superiore a quello dei residenti”. Resta facoltà delle amministrazioni comunali incrementare o meno, ma la novità prevista dal decreto è che, per la prima volta, il 50% del gettito viene “acquisito al bilancio dello Stato” per essere destinato a finanziare gli interventi connessi “ai giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026”.
Bene, in quello stesso blocco di misure c’è anche l’incremento di 5 euro (da 10 a 15) del tetto massimo contributo d’accesso a Venezia, città che non è interessata dai Giochi, ma che data la posizione potrebbe essere invasa da un turismo giornaliero pre o post olimpico. Per il comune di Venezia però sarebbe una fregatura: fino ad oggi l’incasso del “ticket” (formalmente una “tassa di sbarco” consentita per legge dal 2018, ma introdotta dal 2024, senza paragoni al mondo in una città) rimaneva al Comune, ora per la metà andrebbe allo Stato per ripagare le Olimpiadi.
Nel 2025 il Comune di Venezia ha incassato 5,4 milioni di euro nei 54 giorni in cui è stato richiesto il contributo per entrare, i costi per l’attivazione del servizio (controllori, pannelli informativi, promozione) sono di circa 3 milioni. Il ticket costava 5 euro per chi prenotava la visita con tre giorni d’anticipo, 10 per chi pagava al momento. Nel 2024, primo anno di sperimentazione, l’incasso aveva pareggiato i costi (pagavano tutti 5 euro).
Per il 2026 non è ancora stato deciso quanto dovranno pagare i visitatori, anche perché il regolamento comunale deve essere revisionato: il Garante della Privacy ha stabilito in agosto che la parte di regolamento che stabilisce che si raccolgano informazioni e dati su chi non deve pagare il ticket (la maggior parte delle persone, cioè studenti, lavoratori, parenti di veneziani, persone che alloggiano all’interno del Comune) non è conforme alle norme sulla protezione dei dati personali. Il Comune di Venezia ha impugnato il provvedimento del Garante, ma ha già deliberato che saranno 60, e non 54 come quest’anno, i giorni “a pagamento”. Si inizia a metà aprile, e quindi non è interessato il periodo olimpico. Ma, se il decreto in bozza diventerà legge, ogni visitatore del mondo che scegliesse di visitare Venezia in giornata, dovrebbe pagare un 50% di “tassa olimpica” per tutto il 2026.
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