Vento di pace, effetto Leone XIV: è solo speranza? Lo sapremo giovedì

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Spira un inaspettato vento di pace: “Basta con le guerre”, dice il Papa e la sua voce pare arrivare al cuore dei grandi.

In Ucraina come a Gaza. Financo tra Pakistan e India si parla di tregua. Stavolta non a parole, ma con i fatti.

Zelensky è pronto ad incontrare Putin a Istanbul. Presto, prestissimo, forse giovedì. Erdogan, il premier turco, è disposto ad ospitare chi sembra voler smettere di usare le armi. “Ora lo Zar è con le spalle al muro, non può continuare al gioco dell’oggi si e domani no”.

Sono soltanto previsioni ottimistiche o davvero i potenti del mondo hanno sentito le parole di Leone XIV ed hanno deciso quella che lo stesso Erdogan definisce una svolta storica?

È troppo presto per azzardare ipotesi che tranquillizzino il mondo, ma è pur certo che se il meeting si avverasse, una bozza di accordo deve esistere davvero.

Il pontefice, nel suo discorso di domenica al cospetto di centomila fedeli, ha voluto ricordare le parole di Cristo ai suoi discepoli. “Vi lascio la pace, è la mia pace che vi dono”.

Pace, la parola d’ordine di Gesù

Vento di pace, effetto Leone XIV: è solo speranza? Lo sapremo giovedì
(Foto Ansa)

Eccolo il papa cattolico che pur essendo riformatore e attento alla modernità non dimentica i sacri principi del Cristianesimo. Sarebbe forse troppo pensare che il suo verbo abbia convinto i potenti del mondo a incamminarsi su una strada diversa: quella della tranquillit, di una quiete mondiale che respinga i missili e i  bombardamenti.

Si andrà alla ricerca di una intesa giusta, che non colpisca i più deboli e aiuti i più forti. È questo il principio che non bisogna dimenticare. Sarebbe troppo facile arrivare allo stop della guerra se a uno dei contendenti si imponesse di alzare bandiera bianca.

Da Kiev alla Palestina

Da una parte KIev, dall’altra la Palestina non debbono essere considerati degli sconfitti a tutto campo. I due conflitti hanno seminato morte e terrore, ucciso donne e bambini irresponsabili, distrutto città e villaggi: il cessate il fuoco è indispensabile da subito per evitare altri disastri epocali.

In un momento così importante e delicato per l’intero universo è assurdo andare alla ricerca di chi è stato più o meno bravo. Eppure, è quel che sta avvenendo nel nostro vecchio continente dove Macron e Starmer (anche se non si può più considerare europeo dopo la Brexit) si ritengono i veri protagonisti di questo nuovo corso. I 27 paesi volenterosi avrebbero fatto poco, Giorgia Meloni non è andata nemmeno a Kiev dove si è svolta la riunione delle grandi decisioni.

“Era presente in collegamento diretto”, replica Antonio Tajani. “Perchè si vuole accendere la miccia al solo scopo di appiccare l’incendio?”, aggiunge.

Piantiamola dunque con le liti da cortile nel momento in cui decine di milioni di persone temono che le bombe atomiche possano distruggere la terra intera.

Destra e sinistra in Italia si plachino, guardino al futuro con la mano sul cuore. Le invettive non servono, anzi sono una polizza di assicurazione per chi rimane in silenzio e preferisce dunque tacere.

I pacifisti sono alcuni, gli altri sono i guerrafondai. Chi è l’uno e chi l’altro? Sono dispute che non portano a nulla, anzi fomentano la bagarre.

Leone XIV si è dimostrato in pochi giorni un pontefice riformatore che combatte però alcuni virus della modernità. È proprio quello che la gente sperava augurandosi di avere in Vaticano un uomo capace di parlare con i grandi della terra e convincerli a trattare per arrivare alla pace.

Chiunque insisteva nel dire che il papa avrebbe avuto nei confronti di Trump un atteggiamento assolutamente in contrasto con le idee del presidente americano, è già stato smentito dai fatti di questi ultimi giorni. Il muro contro muro non avrebbe portato a niente, avrebbe probabilmente resa più difficile la situazione internazionale. I due discorsi, sia pure brevi, del successore di Francesco sono stati chiarissimi e hanno fatto capire a tutti quanto il pontefice fosse avverso alla guerra e alla violenza.

A giovedì, giorno del tanto atteso incontro tra Putin e Zelensky manca una manciata di ore. Non impieghiamole a fomentare i dissensi, seguiamo il pensiero del Vicario di Cristo sperando tutti insieme di poter dire presto che il mondo ha tirato un sospiro di sollievo, perchè le armi finalmente tacciano a Est come a Ovest, a Sud come a Nord.

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Blitz

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