Veto Usa sulla risoluzione Onu su Gaza, la Russia indignata: “Persa l’occasione per mantenere la pace”
- Postato il 5 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Gli Stati Uniti non hanno votato la risoluzione Onu al Consiglio di sicurezza con la richiesta di un cessate il fuoco “immediato, permanente e senza condizioni” a Gaza e il sollevamento immediato delle restrizioni all’arrivo e alla distribuzione di aiuti da parte dell’Onu e delle ong collegate, ponendo così il veto sul testo – il quinto sulla tregua nella Striscia – a fronte del sì di tutti gli altri 14 Paesi membri. Una scelta che avevano già manifestato ore prima del voto, avvenuto il 4 giugno.
Ma è dalla Russia che arriva la reazione più indignata rispetto alla scelta americana, nonostante Mosca sia impegnata da oltre tre anni nella guerra senza fine contro l’Ucraina. Senza avere mai accettato, peraltro, la proposta di fine delle ostilità, né tanto meno reali colloqui di pace. “Si è persa un’altra occasione per dimostrare la prontezza del Consiglio di sicurezza ad assumersi la responsabilità per mantenere la pace e la sicurezza internazionale nel contesto del conflitto israelo palestinese che si protrae da 80 anni”, ha detto l’inviato di Mosca al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, citato dall’agenzia Tass. “Purtroppo il Consiglio di sicurezza una volta ancora non è riuscito a trovare una soluzione accettabile da tutti i suoi membri e adottare un documento che avrebbe potuto evitare che Gaza e l’intero Medio Oriente scivolassero verso un ulteriore caos”, ha aggiunto.
La bozza di risoluzione, messa a punto da Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Pakistan, Panama, Corea del Sud, Sierra Leone, Slovenia e Somalia, definiva la situazione a Gaza come “catastrofica” e sollecitava il sollevamento “immediato e senza condizioni di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari e la loro distribuzione sicura e non ostacolata, incluso da parte dell’Onu e dai suoi partner umanitari”. Gli Stati Uniti avevano già informato Israele dell’intenzione di porre il veto al testo, che si inseriva nel contesto del parziale allentamento del blocco israeliano su Gaza, revocato a fine maggio dopo undici settimane. Da allora, gli aiuti umanitari hanno cominciato a entrare nel territorio, ma le condizioni restano critiche e la pressione internazionale per una tregua continua a crescere.
La missione Usa presso le Nazioni Unite ha dichiarato di non avere commenti da fare, così come la missione di Israele presso le Nazioni Unite. Il testo giunge in un momento in cui si verificano sparatorie quasi quotidiane a seguito dell’istituzione, da parte della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), una fondazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, di punti di distribuzione degli aiuti all’interno delle zone militari israeliane, un sistema che secondo la fondazione è stato concepito per aggirare Hamas. L’Onu e le organizzazioni umanitarie hanno respinto il nuovo sistema, affermando che non affronta la crescente crisi alimentare a Gaza, consente a Israele di utilizzare gli aiuti come arma e non rispetta i principi umanitari di neutralità, imparzialità e indipendenza.
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