“Vi sentite sempre stanchi? E’ colpa della sindrome dell’edificio malato”: l’allarme del Daily Mail. Ecco cos’è e quali effetti ha: l’analisi dell’esperto
- Postato il 9 giugno 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una persona su otto dichiara al medico di sentirsi “sempre stanca” e, secondo gli esperti, la causa potrebbe essere sorprendente: l’arredamento della casa e la scelta degli arredi. L’allarme è stato lanciato di recente dal DailyMail che evidenzia numerose prove che dimostrano l’esistenza di una sindrome detta “dell’edificio malato”: una serie di sintomi, dalla stanchezza al naso che cola, vengono scatenati dal fatto di trovarsi in un determinato edificio. Altri problemi comuni legati alla sindrome dell’edificio malato includono secchezza oculare, mal di testa e mal di gola, che migliorano quando la persona lascia un determinato luogo abitativo. Tra le cause rientrano una scarsa ventilazione, inquinanti atmosferici emessi da tappeti, mobili e prodotti per la pulizia, muffa o umidità, illuminazione o riscaldamento inadeguati.
Rischi dalle candele profumate- Emblematico il fenomeno delle candele profumate: rilasciano inquinanti che, anche a basse concentrazioni, sono stati associati a problemi respiratori. Quando vengono bruciate, infatti, queste candele emettono composti organici volatili (COV), come benzene e formaldeide, entrambi riconosciuti cancerogeni. Le ricerche indicano inoltre che accendere candele profumate può aumentare significativamente i livelli di particolato fine (PM2.5) negli ambienti chiusi, talvolta superando i livelli di allarme indicati dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità. Queste particelle fini possono penetrare in profondità nei polmoni, aggravando potenzialmente le condizioni respiratorie e aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, alcune candele profumate contengono ftalati, sostanze chimiche utilizzate per prolungare la durata della fragranza. Gli ftalati sono noti interferenti endocrini e sono stati associati a problemi di salute riproduttiva e di sviluppo.
Un fenomeno sotto osservazione- Il fenomeno del “sick building syndrome” (sindrome dell’edificio malato) è da decenni oggetto di studio nella letteratura scientifica, e riguarda una serie di disturbi, come cefalea, irritazioni oculari, affaticamento, difficoltà respiratorie, senso di malessere generale – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Maria Teresa Maurello, medico di salute pubblica e dirigente nazionale di ISDE Italia – Medici per l’ambiente – che si manifestano in modo ricorrente negli occupanti di edifici con specifiche caratteristiche ambientali sfavorevoli.
Le principali fonti di rischio comprendono inquinanti chimici (composti organici volatili – i VOC – emessi da vernici, moquette, mobili e detergenti), contaminanti biologici (muffe, batteri, pollini), scarsa ventilazione, illuminazione inadeguata (in particolare l’uso eccessivo di luci LED a temperatura fredda), rumore e microclima sbilanciato. Numerosi studi, tra cui quelli pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (2009) e da istituzioni come l’EPA statunitense, hanno confermato il legame tra qualità dell’aria indoor e salute fisica e mentale. Un’aria interna che può risultare fino a cinque volte più inquinata di quella esterna e determinare un aumento del rischio di allergie, asma, infezioni respiratorie e disturbi cognitivi, soprattutto nei bambini e negli anziani”.
Una normativa per difendere la salute indoor- L’EPHA (Alleanza Europea per la Salute Pubblica), in un Position Paper del 2024 (Towards better indoor air quality in the European residential context ) sollecita l’adozione di un quadro normativo che integri il controllo delle fonti di inquinamento indoor, la ventilazione (naturale e meccanica) e i limiti di concentrazione degli inquinanti più caratteristici degli ambienti confinati, sulla base di raccomandazioni dell’OMS (Forum sulla salute di Ginevra e Organizzazione mondiale della sanità, “Prima conferenza dell’OMS in Europa sull’aria indoor 2023”).
Come migliorare l’ambiente domestico- Abbiamo chiesto alla dottoressa Maurello quali raccomandazioni attuare per prevenire disturbi legati a un ambiente “malato. “Isde, Medici per l’ambiente, raccomanda innanzitutto di aerare frequentemente gli ambienti – suggerisce l’esperta -; inoltre, scegliere mobili, materiali d’arredo e detergenti a basse emissioni o certificati ecologici; evitare l’uso di profumatori sintetici; controllare l’umidità per prevenire muffe; privilegiare l’illuminazione naturale e l’uso di luci calde nelle ore serali”. Dovremmo poi fare particolare attenzione ai processi di combustione. In altre parole, sarebbe meglio privilegiare la “cottura a induzione, rispetto ai classici fornelli delle nostre cucine a gas. Un ambiente sano, ben ventilato, illuminato correttamente e libero da contaminanti invisibili è essenziale per proteggere la salute a tutte le età nei vari ambienti di vita – conclude Maurello -, soprattutto in un’epoca in cui si trascorre fino al 90% del tempo in spazi chiusi”.
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