Via anche l’ultima monaca di clausura: chiude il Monastero di Sorrento. La petizione: “Non diventi hotel di lusso”
- Postato il 22 agosto 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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La paura è che diventi l’ennesimo albergo di lusso a Sorrento. La speranza è che sia destinato a usi sociali e di sostegno agli indigenti. La certezza è che da fine luglio, andata via l’ultima monaca di clausura, per il Monastero di Santa Maria delle Grazie si è chiusa definitivamente un’epoca. Quella iniziata alla fine del ‘500, quando donna Bernardina Donnorso fondò il complesso religioso affinché diventasse un punto di riferimento per la comunità religiosa e per le persone di buona volontà.
Ora una scritta in quattro lingue affissa sul portone spiega che il convento non apre più al pubblico, le funzioni religiose sono finite. E il futuro del monastero, gestito dall’Ente Conservatorio di Santa Maria delle Grazie, cda nominato dal Comune di Sorrento, si ammanta di preoccupazioni.
Sono quelle di un gruppo di una cinquantina di sorrentini, radunati nella chat ‘Il Giardino di Armida’, che hanno fatto partire una petizione on line per chiedere al commissario prefettizio Rosalba Scialla “che la chiesa resti aperta al culto, come luogo di preghiera e raccoglimento – come si legge nella lettera annessa – ma anche che l’intero complesso ritorni ad essere utilizzato per gli scopi sociali e che alcuni locali siano destinati a sede di associazioni sorrentine“. Lo statuto prevedeva l’uso gratuito della chiesa e di una parte del convento da parte delle domenicane. Adesso che Suor Annunziata, l’ultima di loro, è andata via, l’intero complesso torna nella piena disponibilità dell’Ente.
E qui si innesta la vera preoccupazione degli autori della petizione: “Chiediamo che si escludano formalmente attività di accoglienza di tipo turistico. Già troppi monasteri, troppe istituzioni religiose si sono trasformate più o meno esplicitamente in casa vacanza”. Il documento ha raccolto circa mille firme e il numero sta aumentando. Il rischio che il monastero si tramuti in uno dei tanti resort da 200 euro a notte fonda in precedenti analoghi per altre strutture della costiera amalfitana e sorrentina. E anche nella circostanza che “che l’uso distorto di locali del monastero è già stato oggetto di denunzia presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata per contratto di locazione illecito”. Il riferimento è ai 36 posti letto ricavati in una porzione dell’ex conservatorio, affittata a un’azienda privata. I permessi che hanno reso possibile questo sono oggetto di un processo con cinque imputati, iniziato l’anno scorso.
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