Via de la Plata: il Cammino più lungo e solitario verso Santiago

  • Postato il 27 luglio 2025
  • Cammini
  • Di SiViaggia.it
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Tra i numerosi itinerari che portano a Santiago de Compostela, ce n’è uno che incanta per solitudine, profondità spirituale e varietà di paesaggi: la Via de la Plata. È il più lungo tra i grandi cammini giacobei, ma anche il più intimo e riflessivo. Con i suoi quasi 1000 km da Siviglia a Santiago, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’anima della Spagna, un percorso che fonde l’accoglienza rustica del Sud andaluso con il misticismo verdeggiante della Galizia.

Tradotto letteralmente “Via dell’Argento”, anche chiamata “Cammino del Sud-Est” non deve il suo nome al metallo prezioso, ma all’assonanza con la derivazione araba Bal’latta, che indicava un’antica strada pavimentata. Questo tracciato, originato da una via romana tra Mérida e Astorga, attraversa la penisola iberica da Sud a Nord, configurandosi oggi come uno dei percorsi più suggestivi e meno battuti verso la tomba dell’apostolo Giacomo.

Un Cammino lungo, ma incredibilmente ricco 

La lunghezza complessiva della Via de la Plata è di circa 960 km, percorribili in 38 tappe a piedi oppure in circa 16 giorni per chi sceglie la bicicletta. L’itinerario principale parte da Siviglia, attraversa l’Estremadura, entra in Castiglia e León e si unisce al Cammino Francese ad Astorga, proseguendo poi fino a Santiago de Compostela. Un’alternativa possibile, dalla località di Granja de la Moreruela, è il Cammino Sanabrese, che conduce a Santiago passando per Ourense, ma in questo articolo seguiremo il percorso che confluisce nel Cammino Francese.

Le tappe sono generalmente lunghe, spesso superiori ai 30 km al giorno, ma possono essere suddivise ulteriormente in sotto-tappe per chi non è così allenato o per chi semplicemente ha più giorni a disposizione e preferisci prendersela con maggiore calma. Si attraversano campi dorati, parchi naturali, città patrimonio UNESCO, silenzi infiniti e villaggi dove il tempo pare essersi fermato.

Le tappe: un viaggio nel cuore della Spagna 

Come accennato, il cammino si compone di 38 tappe canoniche e offre la possibilità di esplorare con lentezza città iconiche come Mérida, Cáceres, Salamanca, Zamora e Astorga, prima di approdare alla verde e spirituale Galizia, dove tutto sembra preparare l’animo all’arrivo a Santiago.

  • Tappa 1 – Da Siviglia a Guillena (22 km): tappa piatta, ideale per lasciare la città d’arte e immergersi subito nel paesaggio rurale dell’Andalusia. Attenzione in estate, la zona può essere estremamente calda, idratarsi bene!
  • Tappa 2 – Da Guillena a Castilblanco de los Arroyos (18 km): sezione più breve e tranquilla, perfetta per apprezzare i primi scorci naturali e la gastronomia locale.
  • Tappa 3 – Da Castilblanco de los Arroyos a Almadén de la Plata (28 km): attraversa pascoli e aree boschive, con la salita finale verso la cittadina montana.
  • Tappa 4 – Da Almadén de la Plata a Monesterio (34 km): lunga tappa d’ingresso in Extremadura, tra campi agricoli e boschi.
  • Tappa 5 – Da Monesterio a Fuente de Cantos (21 km): caratterizzata da una discesa al torrente Bodión e da tratti assolati senza ombra.
  • Tappa 6 – Da Fuente de Cantos a Zafra (25 km): percorso piacevole e pianeggiante, anche se un pochino ripetitivo, in campagna.
  • Tappa 7 – Da Zafra a Villafranca de los Barros (20 km): breve e rilassante, con arrivo in una cittadina vivace e ricca di musica.
  • Tappa 8 – Da Villafranca de los Barros a Torremejía (27 km): tappa lunga ma senza salite impegnative, perfetta per proseguire con ritmo.
  • Tappa 9 – Da Torremejía a Mérida (16 km): un tratto di percorso breve con arrivo nella splendida città romana di Mérida, ricca di monumenti UNESCO, tutta da visitare.
  • Tappa 10 – Da Mérida ad Alcuéscar (35 km): lunga e panoramica, attraversa il Parco Naturale di Cornalvo e siti archeologici.
  • Tappa 11 – Da Alcuéscar a Cáceres (38 km): tappa impegnativa ma gratificante, con arrivo nella splendida Cáceres medievale.
  • Tappa 12 – Da Cáceres all’Embalse de Alcántara (33 km): percorso tra campagne e bacini, con opzione di fermarsi a Cañaveral.
  • Tappa 13 – Dall’Embalse de Alcántara a Grimaldo (20 km): tappa media, con salita e discesa su terreno terroso e arrivo in una zona di splendide foreste.
  • Tappa 14 – Da Grimaldo a Carcaboso (30 km): percorso lungo che può includere il passaggio a Galisteo per visitare il borgo murato.
  • Tappa 15 – Da Carcaboso ad Aldeanueva del Camino (38 km): una delle più lunghe, con passaggio per lo splendido arco romano di Cáparra lungo il tragitto.
  • Tappa 16 – Da Aldeanueva del Camino a La Calzada de Béjar (22 km): prima (leggera) discesa verso Castiglia, con passaggio al Puerto de Béjar.
  • Tappa 17 – Da La Calzada de Béjar a Fuenterroble de Salvatierra (20 km): breve discesa, buona per ricaricarsi dopo la lunga precedente.
  • Tappa 18 – Da Fuenterroble de Salvatierra a San Pedro de Rozados (28 km): tappa varia e impegnativa, con salita – facoltativa, si può anche aggirare – al Pico de la Dueña (~1.200 m) e discesa al torrente Mendigos.
  • Tappa 19 – Da San Pedro de Rozados a Salamanca (23 km): percorso piacevole in campagna con arrivo in una tra le città più affascinanti di Spagna.
  • Tappa 20 – Da Salamanca a El Cubo de la Tierra del Vino (36 km): lunga e aperta, con servizi scarsi; consigliata una buona scorta di viveri.
  • Tappa 21 – Da El Cubo de la Tierra del Vino a Zamora (32 km): tappa senza salite, con arrivo nella storica cittadina di Zamora.
  • Tappa 22 – Da Zamora a Montamarta (18 km): breve, attraversa la “terra del pane” e i suoi paesaggi agricoli.
  • Tappa 23 – Da Montamarta a Granja de Moreruela (23 km): piacevole frazionata, con arrivo alle suggestive rovine del monastero.
  • Tappa 24 – Da Granja de Moreruela a Benavente (27 km): piatta e ben servita, segue la N‑630 fino alla città.
  • Tappa 25 – Da Benavente a Alija del Infantado (22 km): breve e in parte asfaltata questa sezione, che attraverso alcuni borghi agricoli.
  • Tappa 26 – Da Alija del Infantado a La Bañeza (22 km): percorso lungo il fiume Jamuz, rilassante e naturalmente ricco.
  • Tappa 27 – Da La Bañeza ad Astorga (24 km): tappa finale verso Astorga; qui la Via de la Plata si unisce al Cammino Francese.
  • Tappa 28 – Da Astorga a Foncebadón (26 km): primo tratto sovrapposto al Cammino Francese, con salita su terreni del “Paese dei Maragatos”.
  • Tappa 29 – Da Foncebadón a Ponferrada (27 km): discesa considerevole dalle montagne fino a Ponferrada.
  • Tappa 30 – Da Ponferrada a Villafranca del Bierzo (24 km): percorso lungo i vigneti e le colline di El Bierzo.
  • Tappa 31 – Da Villafranca del Bierzo a O Cebreiro (28 km): salita importante fino a 800 m, arrampicandosi in Galizia tra panorami montuosi.
  • Tappa 32 – Da O Cebreiro a Triacastela (21 km): tappa breve nelle montagne galiziane, con la salita dell’Alto do Poio.
  • Tappa 33 – Da Triacastela a Sarria (17 o 25 km): il percorso offre in questo tratto due alternative, una più breve, che comprende una parte di strada asfaltata e il passaggio da San Xil, e una più lunga, passando per il monastero benedettino di Samos.
  • Tappa 34 – Da Sarria a Portomarín (22 km): breve e molto battuta, assai frequentata da tanti pellegrini.
  • Tappa 35 – Da Portomarín a Palas de Rei (25 km): attraversa piccoli borghi e offre scorci su ambienti galiziani autentici.
  • Tappa 36 – Da Palas de Rei ad Arzúa (28 km): tappa media con sosta facoltativa ma consigliata a Melide per gustare la gastronomia locale.
  • Tappa 37 – Da Arzúa a Pedrouzo (19 km): percorso più breve rispetto ai giorni precedenti, ideale per rilassarsi prima della tappa finale.
  • Tappa 38 – Da Pedrouzo a Santiago de Compostela (19 km): tappa conclusiva carica di emozione, con arrivo nell’iconica Plaza del Obradoiro.

Quando partire 

Il periodo migliore per affrontare la Via de la Plata va da marzo a maggio o da settembre a ottobre, dunque la primavera e l’autunno. I mesi primaverili regalano fioriture spettacolari e cieli tersi, mentre l’autunno è perfetto per chi cerca colori caldi e una maggiore quiete.

L’estate è sconsigliata per via delle alte temperature, soprattutto nelle prime tappe andaluse e dell’Estremadura, dove si possono superare i 40°C e l’afa può essere sfiancante. L’inverno, sebbene non proibitivo, può portare freddo intenso e piogge, soprattutto nelle zone settentrionali.

Quanti giorni servono per percorrere tutta la Via de la Plata 

Per completare l’intero percorso da Siviglia a Santiago, bisogna prevedere almeno 40 giorni a piedi, ipotizzando di riuscire a coprire le 38 tappe in modo continuativo con giusto un paio di giorni di stop. Chi dispone di meno tempo può percorrerne solo una parte (come la sezione Mérida-Salamanca o Salamanca-Astorga) oppure partire da Sarria, a 100 km da Santiago, il “minimo sindacale” per ottenere la Compostela. Per chi sceglie la bicicletta, sono sufficienti 15-16 giorni ben organizzati.

Come prepararsi 

Nonostante il profilo altimetrico generalmente regolare, la Via de la Plata non è un cammino semplice. Le distanze tra i paesi sono spesso importanti, i servizi lungo il tracciato non sempre costanti e le tappe giornaliere possono superare i 30 km. Inoltre, i lunghi rettilinei su strade sterrate o asfaltate possono mettere alla prova anche mentalmente… non si arriva mai e nelle tappe con un paesaggio poco vario si rischia davvero di farsi saltare i nervi, provare per credere.

È fondamentale allenarsi camminando almeno 15-20 km al giorno per alcune settimane prima della partenza, testare scarpe e zaino, e imparare a gestire il proprio ritmo. Anche l’aspetto mentale conta molto: la solitudine, soprattutto nella prima metà del percorso, unita all’isolamento anche tecnologico, dato che in alcune zone c’è poco campo, sebbene sia parte integrante dell’esperienza, risulterà essere anche una sfida notevole, soprattutto se si è abituati alla compagnia continua e ad essere sempre connessi.

Zaino e attrezzatura 

Lo zaino ideale non dovrebbe superare il 10% del peso corporeo e contenere solo lo stretto necessario. Ecco cosa non dovrebbe mancare:

  • 2-3 cambi leggeri e tecnici (preferibilmente a rapida asciugatura)
  • scarpe da trekking già rodate, con buona suola e traspirabilità
  • sandali o scarpe leggere per il fine tappa, i piedi ringrazieranno
  • sacco a pelo leggero (o sacco-lenzuolo in estate)
  • poncho o giacca impermeabile
  • crema solare, cappello, occhiali da sole
  • kit di primo soccorso, con soprattutto tanti cerotti per vesciche ai piedi!
  • borraccia o sacca idrica (almeno 1,5 litri)
  • documenti personali e credenziale del pellegrino.

La Credenziale e la Compostela 

La Credenziale del Cammino di Santiago è il documento ufficiale del pellegrino. Si può richiedere nelle principali sedi di associazioni giacobee, presso parrocchie, conventi o ostelli lungo il percorso. È necessaria non solo per accedere agli albergue dedicati ai pellegrini, ma anche per richiedere la Compostela all’arrivo a Santiago, cioè il documento che attesta che avete completato il pellegrinaggio, purché si siano percorsi almeno 100 km a piedi (o 200 km in bici).

Segnaletica e punti d’acqua 

La Via de la Plata è segnalata da frecce gialle, conchiglie stilizzate e cartelli metallici, anche se la segnaletica può essere meno presente rispetto al Cammino Francese. A tratti, soprattutto nella prima metà del percorso, è consigliabile avere con sé anche una mappa cartacea o un’app GPS offline, per non sbagliare direzione nei campi o nei crocevia in caso di assenza di cartelli.

Lungo il percorso si trovano fontane e punti d’acqua, ma non sempre a intervalli regolari. È essenziale partire ogni mattina con una scorta d’acqua adeguata a coprire il fabbisogno idrico della giornata, soprattutto nelle tappe in Estremadura o Castiglia, dove per decine di chilometri non si incontra un centro abitato.

Dove dormire 

Sebbene meno frequentato rispetto ad altri itinerari, la Via de la Plata dispone di una rete consolidata di ostelli per pellegrini, pensioni, albergue e alloggi rurali. In alcune città (come Siviglia, Mérida, Salamanca o Zamora), le opzioni sono numerose, mentre in altri villaggi può esserci un’unica struttura. È buona norma informarsi giorno per giorno e prenotare in anticipo ove possibile, soprattutto nei mesi estivi o in presenza di eventi locali.

Perché sceglierlo

Ma quindi, perché scegliere questo itinerario? La Via de la Plata è un cammino paesaggisticamente vario e culturalmente ricco. Si parte dai colori intensi dell’Andalusia, si attraversano le dehesas (pascoli alberati) dell’Estremadura con i loro suini neri e le querce da sughero, si entra in Castiglia, con i suoi campi di cereali e i vigneti a perdita d’occhio, fino ad arrivare alla Galizia, terra di scorci drammatici, pietra e spiritualità.

A livello spirituale, questo percorso è più intimo e riflessivo rispetto ad altri. Le lunghe distanze lineari, senza città né folla, ti costringono a fare i conti con il tuo respiro, il peso dello zaino e le tue domande interiori. Ma l’aura meditativa e spirituale di questi luoghi è palpabile. Ci si sente soli, spesso, sì: ma mai abbandonati.

Autore
SiViaggia.it

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