Via libera al nuovo regolamento attuativo del piano di gestione del rischio alluvionale

  • Postato il 19 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Day after alluvione Finale

Liguria. Via libera definitivo al nuovo Regolamento di Regione Liguria attuativo del PGRA, il Piano di gestione del rischio alluvionale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale. Il documento detta le norme sulla gestione del rischio nelle aree a rischio alluvionale, fluviale e costiera, con particolare riferimento al settore urbanistico: già nei prossimi giorni inizierà il confronto tecnico con tutti gli stakeholders, enti locali e categorie, chiamati ad applicarlo e anche il progressivo aggiornamento delle carte idrauliche del territorio da parte della Regione, a partire da quelle relative allo spezzino e al fiume Magra.

Il Regolamento stabilisce le regole, con limiti e vincoli, per la disciplina degli interventi urbanistico edilizi, definendo le condizioni di gestione del rischio prescritte dallo stesso PGRA. Sono individuati i casi in cui è possibile costruire in sicurezza, dettando le condizioni di carattere costruttivo e di protezione civile, legate alla pericolosità idraulica del sito.

“Sono molto soddisfatto di questo testo – dichiara l’assessore all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone – che è frutto di un’ampia condivisione e anche di un lavoro tecnico molto approfondito durato circa due anni, superando definitivamente le polemiche che avevano accompagnato le prime fasi del procedimento. L’esito dello studio del Politecnico di Milano ha sostanzialmente confermato la bontà del testo del 2023, pur con alcune piccole modifiche che abbiamo recepito in toto. Pochi giorni fa la Commissione consiliare IV ha espresso parere favorevole, con alcune raccomandazioni anche da parte della minoranza anch’esse recepite nel testo finale approvato dalla Giunta. Lo stesso abbiamo fatto per le osservazioni presentate da Anci Liguria in fase di audizione consiliare. Inizierà già dalle prossime settimane un lavoro sul territorio per illustrare le nuove regole ai Comuni e alle categorie chiamate ad applicarlo per le decisioni future. Grazie a questo nuovo Regolamento traguardiamo due obiettivi: in primo luogo la garanzia di sicurezza per i cittadini e, al contempo, anche la semplificazione di norme e procedure a carico degli Enti locali”.

È previsto un regime transitorio specifico per garantire la continuità procedurale e amministrativa, consentendo agli operatori e agli enti coinvolti di adeguarsi alle nuove disposizioni senza compromettere l’efficacia e la validità delle autorizzazioni già avviate.

Dal punto di vista tecnico, il Regolamento sostituisce le normative dei Piani di Bacino Stralcio approvati dalle ex Autorità di Bacino Stralcio Regionale Ligure e Interregionale del Fiume Magra e si applica a tutto il territorio ligure compreso nei bacini tirrenici.

Tra le principali novità rispetto alla disciplina previgente, c’è l’introduzione di una disciplina delle aree a rischio di alluvione costiera, legata ad esempio a mareggiate. Si colma così un vuoto normativo che rendeva molto complesso ogni intervento urbanistico. Anche in questo caso la nuova disciplina consente un utilizzo corretto di queste aree e in generale una corretta gestione del rischio da mareggiata.

Introdotte anche aree a minore pericolosità da alluvione fluviale (P3_0) relative al periodo di ritorno cinquantennale e caratterizzate da soglie, validate anche dal Politecnico di Milano, relative ai bassi battenti (altezza dell’acqua rispetto al suolo) e alle basse velocità di scorrimento: in queste aree è prevista una regolamentazione urbanistica specifica che consente la realizzazione di alcune tipologie di intervento, garantendo sempre la sicurezza dei cittadini.

Con il nuovo Regolamento si semplifica inoltre la realizzazione di nuove infrastrutture, soggette prima ad un complesso procedimento che obbligava a deroghe rispetto a specifici divieti. Con la nuova norma, invece, la sicurezza delle infrastrutture deve essere studiata e verificata in fase progettuale, con perizie e studi approfonditi, individuando le soluzioni tecniche più idonee e avanzate, a tutela dell’incolumità dei cittadini.

“Dopo due anni e mezzo di impegno e lavoro costante, superando le criticità esposte dalle associazioni ambientaliste, la Regione si è dotata di un piano di gestione del rischio alluvionale che prevede la revisione delle mappe dei bacini. Un risultato importante perché è la dimostrazione che la politica del fare funziona a dispetto di quanto dice il centrosinistra”. Lo afferma in una nota Rocco Invernizzi, capogruppo di Fratelli d’Italia che riavvolgendo il nastro ricorda i passaggi che hanno portato alla definizione del piano: “Quando è approdato in quarta commissione, il piano – sottolinea Invernizzi – era molto restrittivo. Non contemperava le esigenze di molti Comuni delle quattro province della Liguria. Ma grazie all’impegno del presidente di Commissione Chiara Cerri e alla consigliera Veronica Russo e a tutti i membri di commissione di maggioranza, dopo aver raccolto le istanze dell’Anci e degli ordini professionali dei tecnici come ad esempio il presidente dei geologi liguri Alessandro Scarpati, sono state presentate una serie di raccomandazioni che l’assessore Giacomo Giampedrone e i suoi uffici, con buon senso, hanno recepito in toto”.

Autore
Il Vostro Giornale

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