Via Shelley, Giampedrone: “Da Tursi nessuna richiesta di finanziamento per i lavori sul rio Penego”
- Postato il 18 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Alla Regione non sono pervenute né richieste di sostegno né richieste di finanziamento” per la messa in sicurezza del rio Penego, necessaria per completare il collegamento stradale di via Shelley tra Apparizione e corso Europa. Lo ha detto in consiglio regionale l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone rispondendo a un’interrogazione di Federico Bogliolo, consigliere di Vince Liguria e presidente del Municipio Levante.
Era stato l’assessore comunale Massimo Ferrante a spiegare che Tursi non ha abbastanza risorse in bilancio per coprire il costo dell’intervento, stimato in 22 milioni di euro. “Noi potremmo anche prenderci questo impegno enorme – aveva detto Ferrante – ma dobbiamo avere la sicurezza che qualcuno ci paghi la parte idraulica, in altre parole servono finanziamenti regionali. Poi dovremo considerare espropri e occupazioni temporanee che andranno pagati”.
“Mi preoccupa l’assenza fondi che erano già stanziati per un progetto già realizzato e in fase autorizzativa anche presso gli uffici regionali – ha risposto Bogliolo -. I 10 milioni vincolati su un capitolo apposito del piano triennale dei lavori pubblici erano presenti e oggi non ci sono più. Mi preoccupa perché tutto questo è stato riferito in un’aula consiliare, che è corretto da un punto di vista politico, ma deve essere supportato da un’attività tecnica importante. L’auspicio è che il Comune di Genova faccia questa pratica e richieda il supporto della Regione. Un modus operandi che non può lasciarci tranquilli. Date le tante richieste dei cittadini e data l’importanza degli interventi, chiedo che il Comune chiarisca immediatamente cosa sia accaduto”.
Secondo il progetto di fattibilità tecnico-economica affidato nel 2024, i lavori veri e propri valgono quasi 13,9 milioni, di cui 5,5 per le opere idrauliche e 8,4 per la costruzione della strada che potrebbe risolvere i problemi di traffico tra Apparizione e Borgoratti. Ma la prima cosa da fare è mettere in sicurezza il rio interrato che nasce sulle alture di Quarto, già esploso una volta nel 2011, oggi costretto in una tombinatura inadeguata.
Una vicenda annosa e complicata che va avanti fin dal 1984, quando i residenti riuscirono a bloccare il piano di lottizzazione del Comune per la costruzione di sette palazzi nella valletta del rio Penego. Nel frattempo sono ancora in piedi diverse questioni legali, che però potrebbero risolversi a breve.