Viadotto di Tiera, gli abitanti chiedono misure rapide e sicure

  • Postato il 13 agosto 2025
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Viadotto di Tiera, gli abitanti chiedono misure rapide e sicure

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Viadotto Tiera, il Comune avvia i lavori per una nuova strada e paga le occupazioni temporanee, abitanti bloccati passano nonostante i divieti


Il dilemma non è etico o filosofico ma del tutto pratico: passare (per andare al lavoro, a fare la spesa, ad accompagnare e prendere i bimbi al centro estivo eccetera) o non passare (rispettando il divieto e soprattutto evitando il rischio che cada qualcosa addosso)?
Questo si chiedono oggi gli abitanti delle contrade tagliate fuori dal cedimento del viadotto di Tiera e dalla conseguente chiusura del tratto di strada comunale che «a partire dal numero 35 di via dei Due Boschi» prosegue fino al «superamento» della struttura.

Insomma, severamente vietato passare sotto, sia in auto sia a piedi. Il che vuol dire, per chiunque sia al di là del ponte, rimanere a casa.
Ma si sa bene che in queste ore molti stanno passando, magari accelerando poco prima dell’imbocco del cavalcavia, incrociando le dita, con la comprensibile angoscia di chi teme che la situazione degeneri.

Ricordiamo che l’interruzione interessa le zone denominate Bosco Piccolo, Bosco Grande, Demanio San Gerardo, Barrata Masseria Romaniello, Masseria Claps. Dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Vincenzo Telesca è stato quindi deciso di realizzare in tempi estremamente brevi «una strada di collegamento tra contrada Barrata e contrada Scalo Tiera». I lavori sono già partiti.
L’ufficio Lavori pubblici ha emanato un «decreto di occupazione temporanea e determinazione dell’indennità di occupazione».

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Insomma, per eseguire i lavori lungo qualche vecchio tratturo c’è bisogno di una «occupazione temporanea di aree non soggette ad esproprio». Una sorta di esproprio a tempo, che dura solo il tempo utile a realizzare l’opera. Ma, dice l’articolo 50 del decreto presidenziale 327 del 2001, in questi casi «è dovuta al proprietario un’indennità per ogni anno pari a un dodicesimo di quanto sarebbe dovuto nel caso di esproprio dell’area e, per ogni mese o frazione di mese, una indennità pari ad un dodicesimo di quella annua».

Il Municipio dovrà pagare per quattro punti da occupare: 50 euro per 120 metri quadri, 417 euro per 1.000 metri quadri, 250 euro per 600 metri quadri e 62 euro e 50 centesimi per 150 metri quadri. In tutto, 779,50 euro.
Il sindaco ha promesso che questo lavoro sarà finito entro Ferragosto: una liberazione – se i tempi saranno rispettati – per i cittadini che non dovranno più scegliere se violare il divieto e rischiare o rispettarlo e restare chiusi in casa.

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