Viaggi all’estero, carta d’identità cartacea non più valida dal 3 agosto 2026
- Postato il 29 giugno 2025
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- Di Virgilio.it
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Manca poco più di un anno a una scadenza che, volenti o nolenti, riguarderà milioni di italiani. Dal 3 agosto 2026 diremo definitivamente addio alla cara vecchia carta d’identità cartacea per viaggiare all’estero. Dunque, anche se non è ancora scaduta, smetterà di essere un documento valido per espatriare. Lo rimarrà in Italia, ma al di fuori dei confini nazionali toccherà dotarsi del formato elettronico o, in alternativa, del passaporto. Molti ancora non ci pensano, ma per chi si muove spesso tra Paesi europei sarà una svolta importante: in pratica non basterà avere la carta in tasca, servirà quella giusta, aggiornata e leggibile dai controlli digitali.
Perché non basta più per viaggiare
Quanto assistiamo deriva direttamente dall’Europa. Il regolamento 1157 del 2019 ha infatti aumentato la stretta in tema di sicurezza dei documenti di riconoscimento. Da anni Bruxelles spinge per un sistema di identificazione più sicuro e aggiornato, capace di dialogare con le tecnologie di controllo alle frontiere.
Qui entra in gioco la famosa MRZ, la “Machine Readable Zone”: tre righe di codici in basso sul retro della carta elettronica, così da consentire a scanner e sistemi informatici di leggere i dati anagrafici in automatico. La carta cartacea, invece, di MRZ non ne ha. Per questo verrà limitata alla burocrazia interna.
La carta d’identità elettronica, meglio conosciuta come CIE, non è una novità assoluta: molti italiani la usano già da anni. È tascabile come una carta di credito, ha il chip integrato, contiene foto, dati e impronte digitali. Eppure circolano ancora milioni di versioni cartacee, rinnovate anni fa o mai sostituite per mancanza di urgenza.
Come richiedere subito la CIE
Se ti sposti spesso oltre confine ti conviene muoverti in anticipo. Per passare dalla vecchia versione alla CIE fissa un appuntamento in Comune. Prenota allo sportello anagrafe del Comune di residenza o domicilio, oppure al consolato se risiedi all’estero. Il giorno stabilito sono necessari pochi documenti: fototessera recente, carta d’identità cartacea in vigore e codice fiscale. Stop. La procedura richiede pochi minuti, ma in alcune città può essere complicato trovare un posto in tempi rapidi, specie d’estate, periodo di punta per le vacanze all’estero.
Nel caso di minori scatta un passaggio in più: sia il minore sia entrambi i genitori devono presentarsi allo sportello. Solo così la CIE riporta la dicitura “valida per l’espatrio”. Senza questa specifica rimane utilizzabile solo sul territorio italiano. Altrimenti, il passaporto resta sempre un’opzione, valido in ogni parte del mondo e accettato anche nei Paesi europei dove basterebbe la CIE. Va messo in conto però un costo maggiore e tempi d’attesa variabili, specialmente nei mesi di picco.
Meglio non ridursi all’ultimo minuto: richiedere la CIE in anticipo evita lunghe code e imprevisti. Un passaggio semplice che mette in tasca un documento valido ovunque, pronto a passare le verifiche senza intoppi. L’Europa dà delle precise indicazioni, la tecnologia evolve di continuo e la versione cartacea esce di scena. Prepararsi ora significa muoversi tranquilli, scongiurare spiacevoli intoppi al check-in o sorprese al confine. Pensaci subito, anche solo per non passare mezza giornata all’anagrafe quando tutti correranno all’ultimo.