Viaggiare in gravidanza si può: i consigli dell’ostetrica per vacanze serene e sicure

  • Postato il 3 agosto 2025
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  • Di Blitz
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Viaggiare durante la gravidanza è diventata un’abitudine sempre più diffusa. Con l’arrivo della bella stagione o l’occasione di una vacanza, molte donne scelgono di non rinunciare agli spostamenti. Ma è davvero sicuro mettersi in viaggio con il pancione? La risposta è sì, a patto di pianificare tutto con attenzione e valutare alcuni aspetti legati alla salute, al periodo della gestazione e al tipo di viaggio.

Secondo la consigliera della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, Anna Domenica Mignuoli, è fondamentale rivolgersi alla propria ostetrica prima di partire, anche per evitare disinformazione. Il benessere di madre e feto dipende anche da scelte informate: meglio chiarire dubbi e ricevere indicazioni personalizzate prima di salire su un treno, un aereo o mettersi alla guida.

Il momento migliore per partire

Non tutti i trimestri della gravidanza sono uguali. Il secondo, che va indicativamente dalla 14ª alla 28ª settimana, è il più indicato per organizzare uno spostamento, specialmente se di media o lunga durata. In questo periodo la donna si sente generalmente più energica, le nausee del primo trimestre tendono a diminuire e i rischi legati a complicazioni, come aborto spontaneo o parto prematuro, sono statisticamente inferiori.

Partire nel terzo trimestre, invece, può comportare qualche difficoltà in più. Il corpo inizia a prepararsi per il parto, la stanchezza aumenta e non si può escludere un anticipo della nascita. Le donne che si trovano in quest’ultima fase dovrebbero quindi valutare con ancora maggiore attenzione la meta, la distanza e le possibilità di assistenza sanitaria nel luogo di destinazione.

Come scegliere il mezzo di trasporto più adatto

A ogni mezzo corrispondono vantaggi e limiti. Volare in gravidanza, ad esempio, è sicuro per la maggior parte delle donne, a patto che il viaggio non sia troppo lungo. In quota, è fondamentale mantenersi ben idratate e cercare di alzarsi ogni tanto per riattivare la circolazione. Le cinture di sicurezza, spesso fonte di dubbi, vanno indossate posizionandole sotto il pancione, sul bacino, per garantire protezione senza disagio. Molte compagnie consentono di volare fino alla 36ª settimana, ma dopo la 28ª può essere richiesto un certificato medico. È bene informarsi in anticipo per evitare problemi all’imbarco.

una donna incinta seduta in spiaggia
Come scegliere il mezzo di trasporto più adatto (blitzquotidiano.it)

Chi sceglie l’auto potrà godere di maggiore flessibilità, ma dovrà organizzare pause frequenti. Viaggiare per troppe ore consecutive da sedute non è consigliabile: ogni due ore è utile fermarsi per camminare qualche minuto, distendere le gambe e migliorare il ritorno venoso. Anche in questo caso, la cintura va sempre indossata correttamente, perché la sicurezza viene prima di tutto, anche in gravidanza.

Il treno, invece, è spesso considerato il mezzo più comodo. Permette di muoversi con facilità durante il tragitto, evita lo stress della guida e riduce i rischi legati agli incidenti stradali. Tuttavia, è bene preferire orari meno affollati e, se possibile, posti con maggiore spazio per gambe e bagagli.

Per i viaggi in nave occorre fare una valutazione più personale. Chi soffre di nausea potrebbe avvertire un peggioramento dei sintomi, dovuto al movimento del mare. Inoltre, alcune compagnie pongono restrizioni nei confronti delle donne incinte in avanzato stato di gravidanza.

Viaggi internazionali e vaccinazioni: attenzione alle destinazioni

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda i vaccini. Alcuni sono sicuri anche in gravidanza, come quelli inattivati contro influenza e tetano, mentre altri, come i vaccini vivi attenuati, sono sconsigliati. L’unica eccezione riguarda il vaccino per la febbre gialla, che può essere somministrato dopo il primo trimestre solo se il rischio d’infezione è elevato.

Chi pianifica viaggi in zone tropicali o ad alto rischio infettivo dovrebbe sapere che malattie come la malaria rappresentano una minaccia concreta per la salute materna e fetale. In questi casi, il consiglio degli specialisti è di evitare del tutto le aree endemiche. La valutazione va fatta tenendo conto non solo della durata del soggiorno, ma anche del tipo di viaggio, della stagione e dell’accessibilità alle cure mediche sul posto.

Assicurazione sanitaria: fondamentale per la serenità

Molti viaggiatori, anche esperti, trascurano l’importanza dell’assicurazione sanitaria. Per una donna in dolce attesa, però, è una tutela indispensabile. Una buona polizza dovrebbe coprire l’assistenza medica d’urgenza, il ricovero in caso di complicazioni, un eventuale parto prematuro e persino l’assistenza neonatale.

È consigliabile leggere con attenzione le clausole del contratto e verificare che la gravidanza non sia esclusa dalle condizioni di copertura. Alcune compagnie richiedono una dichiarazione preventiva sullo stato di salute della gestante o pongono limiti temporali (ad esempio, fino alla 28ª o 30ª settimana).

Cosa tenere a mente prima della partenza

Viaggiare in gravidanza richiede un pizzico di organizzazione in più. È bene portare con sé la tessera sanitaria e i documenti clinici aggiornati, come referti delle ecografie, analisi recenti e, se disponibile, un riassunto del proprio percorso ostetrico. Avere tutto a portata di mano può fare la differenza in caso di necessità improvvisa.

Anche la valigia merita attenzione. Meglio privilegiare abiti comodi e leggeri, portare con sé qualche snack sano per affrontare eventuali cali di zuccheri e ricordarsi una bottiglietta d’acqua, sempre utile per mantenere una buona idratazione, soprattutto nei mesi estivi. Se la destinazione è soleggiata, la protezione solare è d’obbligo.

Le parole dell’ostetrica: ascoltare il proprio corpo

Tutti i consigli tecnici e pratici sono utili, ma nessuno conosce il corpo della gestante meglio di lei stessa. Se qualcosa non va, se la stanchezza si fa sentire o se insorgono piccoli fastidi, è sempre meglio rallentare, riposare e, se necessario, posticipare il viaggio.

L’ostetrica resta la figura di riferimento per ogni dubbio: può offrire indicazioni su come affrontare il viaggio, su eventuali rischi specifici e su come gestire al meglio ogni fase della partenza, dal check-in in aeroporto alla scelta del posto a sedere sul treno.

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Blitz

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