Viaggio nelle location di Muori di lei: Roma come non l’hai mai vista

Il film Muori di lei utilizza Roma non solo come sfondo fotografico, bensì come materia narrativa. Stefano Sardo dirige un avvincente thriller sentimentale ambientato a Roma durante il lockdown del 2020. Ambientato tra desideri repressi, tensioni domestiche e ossessioni, il film segue la spirale di Luca (Riccardo Scamarcio), un insegnante in crisi, la cui quotidianità viene sconvolta dall’arrivo della nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga), mentre sua moglie Sara (Maria Chiara Giannetta) lotta in prima linea nell’emergenza sanitaria. La narrazione suggerisce ambientazioni claustrofobiche contrapposte a scorci iconici della città eterna.

Dove è stato girato

Dalla claustrofobia degli studi di Cinecittà alla vivida presenza della città antica, passando per le eleganti vie di Prati e la solitudine verdeggiante dell’Olgiata, ogni location costruisce – in maniera coerente e suggestiva – l’interiorità tormentata di Luca. Le sei settimane di riprese hanno permesso di strutturare un set integrato, che riflette la metamorfosi psicologica del protagonista e consegna allo spettatore un ritratto di Roma sospesa tra desiderio e privazione. La scrittura del film, ad opera di Stefano Sardo e Giacomo Bendotti, ha permesso una stretta integrazione tra la sceneggiatura costruita attorno alle location romane e la fotografia realizzata da Francesco Di Giacomo.

L’utilizzo di Cinecittà Teatro 14 ha reso possibile girare non solo interni domestici, ma anche sistemandovi scene che richiedevano spazi più ampi, come movimenti di camera, flashback o momenti onirici. La scelta del quartiere Prati non è casuale: l’architettura razionalista, punteggiata da piazze e vie alberate, ha facilitato le riprese “di osservazione”, con Luca che sorveglia lo spazio pubblico confinandosi nello spazio privato. Olgiata, meno nota e più tranquilla, ha portato un ritmo visivo differente, una serenità apparente che si scontra con la tensione interna dei personaggi.

Muore di Lei
Ufficio stampa
Muore di Lei

Teatro di Marcello e la Bocca della Verità: Roma eterna e inquietante

Nel corso del film, Roma non è solo uno sfondo riconoscibile: è una presenza costante, quasi simbolica. Alcune delle sequenze più suggestive si svolgono nel Centro Storico, attorno al Teatro di Marcello e alla Piazza della Bocca della Verità. Questi luoghi iconici, deserti a causa del lockdown, assumono un’aura misteriosa e malinconica. In particolare, una scena chiave vede Luca camminare di notte nei pressi del Teatro Marcello, in preda a una crisi d’ansia. Il contrasto tra la sua inquietudine e la maestosità silenziosa delle rovine romane crea un potente effetto drammatico. Un’altra sequenza mostra Sara, infermiera esausta, attraversare Piazza della Bocca della Verità all’alba, prima di iniziare il turno in ospedale: la città vuota e le statue immobili accentuano il senso di sospensione e smarrimento. Le riprese in questa zona evocano la Roma più antica, con i suoi fantasmi, i suoi miti e le sue verità nascoste: elementi che rispecchiano i segreti e le menzogne che avvelenano la relazione tra i protagonisti.

Tempio di Ercole Vittorio
iStock
Tempio di Ercole Vittorio

Quartiere Prati: desiderio e sospetto

Uno dei luoghi più intensamente utilizzati nel film è il quartiere Prati, con le sue eleganti facciate in stile Umbertino, i lunghi viali alberati e i balconi silenziosi che si affacciano su cortili nascosti. È proprio in uno di questi palazzi che vive Amanda, la vicina misteriosa di Luca, interpretata da Mariela Garriga. Dalla finestra del suo appartamento, Luca osserva Amanda durante le sue routine quotidiane: una danza, un bicchiere di vino, una telefonata sussurrata. Le scene di “spionaggio” sono girate con lentezza e precisione, mettendo in risalto la distanza fisica tra i due appartamenti e la crescente ossessione del protagonista. L’atmosfera è carica di tensione erotica, ma anche di ambiguità e pericolo. Prati diventa teatro di un dramma interiore, di uno sguardo che oltrepassa i limiti della privacy per diventare invasione.

Olgiata: Natura, solitudine e smarrimento

In netto contrasto con l’ambientazione urbana, alcune delle sequenze più “aperte” del film sono state girate nella zona residenziale e semi-rurale dell’Olgiata, a nord di Roma. Qui, in ville immerse nel verde e strade silenziose, si svolgono diversi momenti di riflessione e rottura. Una scena significativa è quella in cui Luca si reca da solo in una casa fuori città, cercando un momento di pace. Passeggia tra gli alberi, fuma in giardino, ma la tranquillità della natura non riesce a sedare il suo tumulto interiore. Anche Amanda appare in questa location, in una sequenza ambigua e quasi onirica in cui lei e Luca condividono un momento intimo e sospeso. L’illusione di libertà è solo apparente: anche nella campagna, il personaggio rimane prigioniero delle sue pulsioni.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti