Visibilia, Santanchè rinviata a giudizio per diffamazione contro Giuseppe Zeno

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Daniela Santanchè andrà a giudizio dal 16 settembre a Roma per diffamazione contro Giuseppe Zeno, il finanziere azionista di minoranza di Visibilia dai cui esposti ai magistrati è partita l’inchiesta per falso in bilancio che vede la senatrice e ministra del Turismo del governo Meloni a processo a Milano insieme al suo compagno Dimitri Kunz e ad altre 15 persone. Ha così deciso il gip di Roma Alfonso Sabella, viste le memorie defensive depositate dalle parti. Sabella ha ritenuto che la condotta contestata a Santanchè da Zeno, che si ritiene diffamato dalle dichiarazioni rese in diretta tv dalla ministra nella sua autodifesa nell’aula del Senato il 5 luglio 2023, “non rientrasse nelle prerogative costituzionali a garanzia di ministri e deputati e che le frasi pronunciate hanno carattere lesivo dell’onore e della reputazione” di Zeno. Motivi per i quali Sabella ha rinviato il processo per la continuazione davanti ad altro giudice, fissando la prossima udienza al 16 settembre a Roma.

“È una sorta di finanziere che è partito molti anni addietro da Torre del Greco, si è trasferito prima a Londra, poi in Svizzera e successivamente a Montecarlo e ora risiede alle Bahamas… In ogni caso, fa riferimento a inverosimili e oscure mie manovre solo dopo – lo vorrei dire chiaro – aver inutilmente tentato di costringermi ad accordi per me inaccettabili. Questo, però, è un tema a parte su cui purtroppo non posso aggiungere altro, perché sarà oggetto di apposita inchiesta giudiziaria che chiarirà, anche grazie a registrazioni vocali, le finalità che hanno ispirato chi ha attivato tutto ciò e quando poi un socio di minoranza, residente alla Bahamas – di cui credo di aver detto prima – ha avanzato proposte per noi irricevibili, lo abbiamo contestualmente diffidato tramite studio legale”. Questo il passaggio che Santanchè dedicò a Zeno nella sua autodifesa in Senato il 5 luglio 2023 e che Zeno reputa diffamatorio.

L’avvocato Nicolò Pelanda, che difende Daniela Santanchè, il 22 maggio aveva detto al Fatto che “le affermazioni oggetto di contestazione, oltre a essere coperte dalle guarentigie previste dall’articolo 68 della Costituzione, non contengono alcuna connotazione diffamatoria. Il narrato della dottoressa Santanchè non presenta infatti alcuna offensività dal punto di vista delle espressioni utilizzate e, soprattutto, è pienamente rispondente a quanto realmente accaduto. La querela si trasformerà in un boomerang per chi l’ha presentata”. Evidentemente il giudice Sabella ha ritenuto diversamente.

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Il Fatto Quotidiano

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