Vittime della tratta e prostituzione, Lodi: “Servono più posti nelle case rifugio. Da li ripartono i progetti di vita”

  • Postato il 11 settembre 2025
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Genova. “Siamo qui per mandare messaggi chiari: in questa città, chi va con una vittima di tratta, sia questo un uomo o una donna, commette reato. Oggi dobbiamo far sentire il messaggio a chi è vittima di tratta e schiavitù che siamo insieme a loro e che, attraverso tutti i mezzi possibili, vogliamo dare loro l’opportunità di uscirne, di uscire da una realtà di schiavitù che è sostenuta dagli atteggiamenti dei genovesi, siano uomini che donne, che non si ricordano che sul tavolo c’è anche questo tema. Stiamo parlando di schiave. Stiamo parlando di vittime di tratta. Stiamo parlando di persone che sono violentemente costrette a fare ciò che non vorrebbero fare: questo è un messaggio politico”.
È questa la risposta dell’assessora al Welfare e Servizi sociali Cristina Lodi alle interrogazioni della consigliera Sara Tassara (Lista civica Silvia Salis sindaca) e del consigliere Edoardo Marangoni (Partito Democratico) in merito alla “Presentazione del rapporto di ricerca sulla tratta del progetto di ‘HTH Liguria: Hope this Helps’ – Il sistema Liguria contro la tratta e lo sfruttamento minorile” e del documento ‘La prostituzione latinoamericana tra permanenza ed evoluzioni’ e quali azioni intenda intraprendere l’amministrazione sul tema, anche in ambito di visibilità ed informazione sul tema”.
“Un altro tema importante è che nel corso degli anni è precipitato notevolmente il numero di posti letto per persone vittime di tratta: una volta c’erano tra i 20 e i 30 posti letto, oggi ne abbiamo quattro in emergenza più quattro per il progetto di vita. È chiaro che parliamo di numeri veramente limitati: il tema è che se una persona vuole uscire dalla tratta deve essere messa al sicuro dalle forze dell’ordine, perché anche un minimo cenno al voler cambiar vita può portare a sparizioni, percosse o peggio. Il tema è fondamentale: noi dobbiamo essere in grado di ospitare, nascondere e accogliere chiunque venga. E anche su questo credo che si possa lavorare sulla progettualità, perché è vero che una donna può riprendere la sua vita, ma bisogna mantenerla la vita”.

“Sono grata all’Assessora Lodi per averci dato l’opportunità di portare in aula un tema Cosi delicato e necessario – ha commenttato la consigliera della Lista Salis Sara Tassara – Quello dello Sfruttamento della prostituzione è infatti un tema di cui si parla malvolentieri, forse perché tocca corde delicate, e scoperchia alcune delle debolezze della nostra società. Tutti sappiamo che molte donne vengono costrette con la violenza alla prostituzione, ma in pochissimi sanno come agire, soprattutto quando si tratta di Togliere le vittime dalle spire delle organizzazioni che le sfruttano e le rendono schiave di una vita senza via d’uscita. Parlarne oggi mi ha dato l’occasione di proporre una discussione più approfondita in una commissione tematica, e apprezzo davvero moltissimo l’impegno del Comune e dell’assessora su questo tema”.

“Non è il caso di fare un bilancio, ma dopo quasi 100 giorni, unendo i puntini è facile tracciare sin d’ora una nuova linea di indirizzo politico della nuova Giunta Salis e della maggioranza, nel segno della cura delle persone, del contrasto alle discriminazioni, del riconoscimento dei diritti delle persone. E questo è possibile farlo, lo abbiamo dimostrato, anche pur mantenendo e sostenendo i grandi eventi e le infrastrutture. Abbiamo contestato per 8 anni una sguardo che ignorava sempre e comunque le persone, focalizzandosi solo su alcuni punti. Noi abbiamo già dimostrato che è ben possibile avere anche attenzione alle persone, cura per le persone.”

“Questo documento è anche emblematico per una questione di approccio complessivo alla gestione, alla amministrazione della cosa pubblica – continua Edoardo Marangoni, Partito Democratico – tornare a raccogliere dati, elementi, vissuto delle persone che vivono la città, e poi metterli a sistema e poi diffonderli, è importantissimo ed è ciò che è mancato negli ultimi 8 anni , e in particolare da quando si è smesso di raccogliere Annuari e Statistiche. La narrazione della città di oggi non potrò quindi farla a mio piacere , non potrò parlare di una Genova meravigliosa se quella città non esiste oggi. Così come non potrò alimentare paure infondate. O ancora peggio,non potrò ignorare l’esistenza la pervicacia, la persistenza e la penetrazione nel tessuto sociale e dei quartieri di determinati fenomeni, per esempio quelli criminali. Fare raccolta di dati vuol dire contribuire a fare emergere il quadro , anche complesso e poliedrico, della realtà.”

Autore
Genova24

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