Volvo inizia la produzione della sua EX30 nel cuore dell’Europa

La EX30 entra in produzione nello stabilimento Volvo di Ghent, in Belgio. Il SUV compatto elettrico più richiesto in Europa nel 2024 ora nasce nel cuore del continente. Una mossa precisa. La Casa svedese sposta il baricentro della sua industria, avvicina la fabbricazione al mercato, accorcia le distanze.

La compatta elettrica che ha conquistato l’Europa

Lanciata a fine 2023, la EX30 ha bruciato le tappe. Design essenziale, dimensioni contenute, prezzo accessibile, prestazioni solide. Ha conquistato chi cercava un’elettrica concreta, senza fronzoli. Ora viene costruita dove occorre davvero. Lo stabilimento di Ghent, attivo dal 1965, aggiunge 350 nuovi lavoratori, portando il totale a oltre 6.600 per una piattaforma completamente aggiornata.

Volvo ha investito 200 milioni di euro. Nuovi robot – 600 in tutto – nuove linee per portiere e batterie, piattaforma dedicata alla EX30, ampliamento del reparto batterie. Le sezioni hanno ricevuto un intervento mirato, nessun tampone, solo evoluzione strutturale. Ghent diventa un punto stabile della mappa industriale europea. La EX30 Cross Country partirà da qui nei prossimi mesi. Lo stabilimento cresce, accelera, si adatta, votato alla rapidità. Francesca Gamboni, responsabile globale di produzione e supply chain, ha definito l’approccio: “Produciamo dove vendiamo. Questo garantisce flessibilità e reattività”.

Nessuna dichiarazione ornamentale. Pura visione applicata. La fabbrica belga si muove in sincrono con l’obiettivo continentale: filiera interna, sostenibilità reale, occupazione stabile. Le promesse si traducono in catene di montaggio attive, pezzi assemblati, veicoli pronti a uscire. Stefan Fesser, responsabile dello stabilimento, ha guidato il processo. L’industrializzazione della EX30 si è conclusa in tempi dimezzati rispetto alla media. I reparti hanno risposto con precisione.

Un impianto allineato agli obiettivi

Oggi Ghent realizza EX40, EC40, XC40 e V60. Nell’ultimo anno ha superato le 186.000 unità. L’arrivo della EX30 spingerà ancora i giri del motore verso l’alto. Lo stabilimento si trova in area portuale, connesso a ferrovie e navi cargo, una posizione perfetta per servire l’intera regione. Altri costruttori rivedono i piani sull’elettrico, attendono. Volvo accelera, aumenta la tiratura, rafforza le linee, consolida la sua rete europea. Ogni euro speso a Ghent ha una destinazione precisa. Ogni operaio assunto entra in un ingranaggio funzionante.

La EX30 è pensata per un uso quotidiano, urbano. Dimensioni equilibrate, interni razionali, autonomia ben calibrata. Chi lavora a Ghent vive un cambio di passo concreto. Le linee girano, le squadre si coordinano, i volumi aumentano. L’elettrico esce dalla fase embrionale, e avvia un processo già solido, duraturo, operativo.

La scelta di produrre la EX30 in Belgio rafforza la struttura europea del marchio. Taglia tempi morti, riduce i rischi, valorizza le competenze interne. Volvo applica il principio dell’aderenza: costruisce dove c’è mercato, assume dove c’è bisogno, sviluppa dove serve agilità. La EX30 incarna una logica essenziale, essenziale, ben costruita. Non cerca effetto scenico. Porta su strada una filosofia di mobilità green credibile, accessibile, replicabile.

Volvo non rincorre le mode. Disegna la propria traiettoria. In Belgio, dentro una fabbrica viva, alimentata da persone e macchine, prende forma un modo diverso di fare industria. Il futuro esiste già. Passa da Ghent, dalla EX30, dalle auto che scivolano fuori dalla linea e si prepara a circolare in Europa.

 

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Virgilio.it

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