Von der Leyen all’Europarlamento: “Questo deve essere il momento dell’indipendenza per l’Europa”
- Postato il 10 settembre 2025
- Di Panorama
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Questa mattina a Strasburgo, presso il Parlamento Europeo, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha tenuto il primo “discorso sullo stato dell’Unione” del suo secondo mandato, una scimmiottatura del ben più noto (e omonimo) discorso tenuto dai Presidenti degli Stati Uniti.
Le parole di apertura
Rivolgendosi agli europarlamentari, von der Leyen ha esordito: «Il mio discorso di oggi è un discorso per l’unità. Unità tra gli Stati membri. Unità tra le istituzioni dell’Ue. Unità tra le forze democratiche filoeuropee in quest’Aula».
La Presidente della Commissione ha quindi dichiarato che «questo deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa. Credo che questa sia la missione della nostra Unione»; parole che proferite a pochi mesi dall’accordo commerciale con gli Stati Uniti, fortemente sbilanciato a favore di Washington (per usare un eufemismo), lasciano quantomeno perplessi.
In un raro momento di lucidità von der Leyen ha quindi affermato: «In questo momento si stanno tracciando le linee di battaglia per un nuovo ordine mondiale basato sul potere. Quindi, sì, l’Europa deve lottare. Per il suo posto in un mondo in cui molte grandi potenze sono ambivalenti o apertamente ostili all’Europa».
Conflitto ucraino
La Presidente della Commissione non poteva poi certo esimersi dal pronunciarsi sul suo argomento preferito: la guerra in Ucraina. Dopo aver definito «sconsiderata e senza precedenti» la violazione dello spazio aereo polacco da parte di alcuni droni russi, la Presidente è tornata a commentare le immagini dell’incontro Putin-Trump in Alaska, «difficili da digerire».
Von der Leyen è tornata quindi in modalità “disco rotto”: «Questa è una guerra della Russia. Ed è la Russia che deve pagare. Per questo motivo dobbiamo lavorare con urgenza a una nuova soluzione per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati».
Ursula ha tenuto però a precisare che «i beni stessi non saranno toccati», anche perché il sequestro di asset appartenenti ad un altro Stato sovrano avrebbero effetti potenzialmente devastanti sulla percezione di affidabilità dell’Unione.
La Presidente della Commissione ha quindi sentenziato: «L’Ucraina rimborserà il prestito solo dopo che la Russia avrà pagato i risarcimenti». Non è chiaro se von der Leyen stesse raccontando una barzelletta o se fosse seria.
Guerra a Gaza
In merito alla situazione mediorientale, secondo la Presidente «ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile». Per questo ha annunciato che proporrà «sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti», principali indiziati Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, dell’estrema destra religiosa, rispettivamente ministro delle Finanze e ministro per la Sicurezza Nazionale. Inoltre, verrà anche proposta «una sospensione parziale dell’Accordo di Associazione sulle questioni commerciali».
Von der Leyen ha quindi dichiarato che «l’obiettivo dell’Europa è sempre stato lo stesso. Una vera sicurezza per Israele e un presente e un futuro sicuri per tutti i palestinesi», il che deve tradursi concretamente «nel rilascio degli ostaggi» detenuti da Hamas, nel «libero accesso a tutti gli aiuti umanitari. E che deve esserci un cessate il fuoco immediato».
«Ma a lungo termine», specifica von der Leyen, «l’unico piano di pace realistico è basato su due Stati. Che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza. Con un Israele sicuro, un’autorità palestinese vitale e la piaga di Hamas rimossa. Questo è ciò che l’Europa ha sempre sostenuto. Ed è tempo di unirsi e contribuire a realizzare questo obiettivo».
In chiosa, la Presidente ha dichiarato: «Ciò che sta accadendo a Gaza ha scosso la coscienza del mondo. Persone uccise mentre mendicavano cibo. Madri che tengono in braccio bambini senza vita. Queste immagini sono semplicemente devastanti».
La situazione europea
In un continente che sembra sempre più essere vittima del ristagno economico, von der Leyen è tornata a parlare di uno dei suoi cavalli di battaglia preferiti: l’auto elettrica. «Milioni di europei desiderano acquistare automobili europee a prezzi accessibili. Dovremmo quindi investire anche in veicoli piccoli e convenienti. Credo che l’Europa dovrebbe avere la sua auto e-car, ecologica, economica, europea».
Oltre al danno, la beffa: «Non possiamo lasciare che la Cina e altri conquistino questo mercato. In ogni caso, il futuro è elettrico. E l’Europa ne farà parte. Il futuro delle auto e le auto del futuro devono essere realizzati in Europa». Converrebbe avvisare la Presidente che la Cina ha già “conquistato” il mercato, e produce auto elettriche migliori, più efficienti e meno costose di quelle europee.
In tema di immigrazione irregolare finalmente si è tirato un sospiro di sollievo, con la Presidente che ha affermato come «Non possiamo permetterci una situazione in cui solo il 20% di coloro a cui non è consentito rimanere lascia effettivamente l’Europa. Dobbiamo quindi concordare rapidamente un Sistema europeo comune per i rimpatri. Non abbiamo più tempo da perdere».
Von der Leyen ha anche aggiunto: «I cittadini europei hanno dimostrato di essere disposti ad aiutare chi fugge da guerre e persecuzioni. Ma c’è un crescente senso di frustrazione, derivante dalla loro impressione che le nostre regole vengano ignorate. Dobbiamo essere seri nel rimpatriare i richiedenti asilo respinti nei loro paesi d’origine. Il patto è rigoroso ma equo. E funzionerà solo se tutti faranno la loro parte», alleluja.