Vuelta, 12a tappa: Ayuso se ne inventa un'altra, scatta sulla Collada de Brenes e regola allo sprint Romo

  • Postato il 4 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 4 Visualizzazioni

Da quando ha detto che sarà divorzio con la UAE è come se nella testa di Juan Ayuso sia scattato qualcosa: prima il lavoro decisamente bello impegnato per dar manforte ad Almeida nella prima tappa di montagna della seconda settimana, poi l’attacco sulla temibile Collada de Brenes, finalizzata con una vittoria di tappa che ha il sapore di un’altra bella rivincita. Insomma, il (quasi) ex capitano del team di Pogacar ha risposto una volta di più da fuoriclasse: è fuori classifica, ma poco gli importa, con la UAE che intanto può continuare a banchettare in una Vuelta dove con questo salgono a 5 i successi dei corridori del team mediorientale.

Ayuso conosceva l’arrivo: “Piano studiato, grazie a Soler”

Ayuso è stato scaltro a cogliere l’attimo dopo essere entrato nella fuga di giornata, che come da pronostico è arrivata al traguardo. Solo Romo è riuscito a tenergli la ruota quando ha allungato a metà dell’unica salita di giornata, e a quel punto i due hanno trovato l’accordo per andare fin sotto lo striscione del traguardo, con l’uomo UAE che ha fatto tutto alla perfezione, sapendo che avrebbe avuto l’opportunità di sfruttare le sue qualità di scattista meglio del rivale. Per Romo, già terzo due giorni fa, un altro piazzamento che però finisce per alimentare rimpianti.

“Conoscevo bene queste zone per averci corso da Juniores”, ha commentato Ayuso a fine tappa, la seconda vinta in questa edizione della Vuelta dopo quella di Cerler, la 16esima vittoria in carriera. “Devo dire grazie a Marc Soler che mi ha lanciato alla perfezione. Volevamo fare quello che abbiamo fatto e sono contento. Ho detto già a suo tempo che il mio obiettivo da qui a Madrid è di dare il massimo e cercare di aiutare i compagni a fare il meglio, quindi ogni opportunità che si presenterà proverò a sfruttarla come si deve, per me e per la squadra”.

Una vetrina che meglio di così non avrebbe potuto essere: le pretendenti ad Ayuso possono mettersi in fila e godersi lo spettacolo. Poi, quando sarà il momento, aprire anche i cordoni della borsa per convincerlo ad accettare un’offerta, piuttosto che un’altra.

Domani l’Angliru, col timore di nuove proteste. L’Israel non se ne va

Il gruppo della maglia rossa è arrivato al traguardo con oltre 6’ di ritardo. Nulla da segnalare: Vingegaard, Almeida e Pidcock hanno preferito tenere la gamba riposta in vista di domani, quando la Vuelta salirà sul temibile Angliru per cercare di dare un’altra fisionomia alla corsa e alla classifica generale.

Per il resto la notizia di giornata è piuttosto quella relativa alla calma piatta seguita agli scontri con i manifestanti pro-Palestina della tappa di Bilbao: nessun segno di protesta lungo il percorso, ma chiaramente già domani sull’Angliru l’allerta sarà rossa.

Intanto la Isreal Premier Tech ha ribadito l’intenzione di proseguire la corsa: “Se decidessimo di andarcene creeremmo un precedente pericolosissimo, ha riferito una fonte interna al team. Anche se gli organizzatori restano preoccupati per il timore di nuove possibili proteste.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti