Vuelta, 8a tappa: Viviani fa sudare Philipsen fino a 10 metri dall'arrivo, ma l'olandese impone la sua legge

  • Postato il 30 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Una decina di metri appena, e un cambio di traiettoria di troppo. Questo ha impedito a Elia Viviani di centrare la 91esima vittoria in carriera, col traguardo di Saragozza che come da pronostico ha sorriso a Jasper Philipsen, sempre più re delle volate di una Vuelta nella quale gli sprint si contano sulle dita di una mano, ma dove l’olandese un modo per venirne a capo lo trova sempre. Anche se stavolta c’è voluta tutta la potenza sprigionata sui pedali per avere ragione di un Viviani che aveva fatto tutto alla perfezione, mancando soltanto nei 50 metri finali.

Volata per uomini duri, ma Philipsen ha l’ultima parola

La Lotto Dsnty ha lavorato benissimo per portare il veneto nelle migliori condizioni possibili allo sprint, tanto che Philipsen l’ha intuito prima di tutti e ne ha sfruttato la scia. Quando Viviani ha capito di essere davanti, ha cercato di dare fondo a tutte le energie possibili: così facendo s’è spostato un po’ sulla parte sinistra della carreggiata, rischiando di stringere proprio l’olandese verso le transenne, ma Philipsen un varco per passare l’ha trovato e a quel punto ha potuto alzare il braccio destro in segno di vittoria senza curarsi troppo di quel che aveva fatto l’italiano, che ha chiuso al secondo posto rammaricandosi per l’occasione non sfruttata.

Sul podio di giornata anche l’eterno piazzato Vernon, mentre Mads Pedersen non è riuscito a sfruttare il lavoro dei compagni che avevano cercato di portarlo nelle prime posizioni all’ultimo chilometro.

Viviani, orgoglio e rimpianti: “Quando sei lì vicino…”

A fine tappa la delusione di Viviani era palpabile, pensando a un’opportunità che a questi livelli non capita tutti i giorni. Dovrei essere contento di essere ancora qui a lottare con i migliori al mondo, visto che non sono più giovanissimo, ma la verità è che quando arrivi a un passo dalla vittoria e vedi esultare un altro non è mai una bella sensazione. La squadra ha fatto un lavoro incredibile per consentirmi di giocarmi le mie carte, purtroppo Philipsen è stato più scaltro di me ed è riuscito a leggere meglio la volata. Ripeto, da un lato c’è soddisfazione, dall’altro però anche la convinzione che quando si arriva così vicino all’obiettivo è davvero un peccato non riuscire a concretizzare le cose”.

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Il vincitore di tappa, dal canto suo, fa capire di aver fatto quello che avevano preparato. “Sapevamo che sarebbe stata una volata un po’ particolare, con tante squadre decise a proporre i loro corridori nelle primissime posizioni. Sono rimasto concentrato su quello che c’era da fare, ho battezzato la ruota giusta e sono venuto fuori negli ultimi 50 metri. Ci tenevamo a vincere in un arrivo adatto alle nostre caratteristiche e siamo felici di avercela fatta”.

Philipsen s’è avvicinato alla vetta della maglia verde della classifica a punti, sempre sulle spalle di Pedersen, mentre non è cambiato nulla nelle altre classifiche, con Træen sempre in rosso, Vine a pois (maglia degli scalatori) e Pellizzari maglia bianca di miglior giovane. Big attesi domani a Valdezcaray, arrivo che promette di dare un bello scossone alla classifica generale.

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Virgilio.it

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